La MotoGP 2018 è passata in Olanda per il GP di Assen e i risultati della legalizzazione non si sono fatti attendere, regalandoci una gara in pieno stile Phillip Island 2015. Marquez ha un po’ giocato con gli avversari per poi fare il miglior tempo in gara a tre giri dalla fine. Leggetevi Dritto dal Bar! insieme al Diario del Motoimbecille e se avete idee, consigli e una R1 del ’98 a carburatori diteci la vostra nei commenti.
La MotoGP 2018 torna a dare spettacolo ad Assen per tutti quelli che erano convinti di divertirsi a guardare i mondiali di calcio: errore, la gara delle moto è sempre un passo (anche due) avanti. A parte il 2-0 della Korea sulla Germania, quello rimane un momento abbastanza valido.
Marc Marquez è stufo di sentire che Agostini è il più forte al mondo quindi ha deciso di vincere le gare di Moto3 e MotoGP lo stesso giorno come faceva Mino, che poi se va avanti così gli avanzano punti anche per il mondiale dell’anno prossimo.
Discorso diverso in Yamaha, dove finalmente Rossi e Vinales sono riusciti ad avere dai giapponesi una moto più competitiva. Pare che la M1 adesso monti il propulsore del nuovo T-Max 530, per dare la paga a tutti in comode rate. Alla prossima gara monteranno anche l’Akrapovic in titanio, tanto per essere sicuri.
Lorenzo oggi ha fatto tutto quello che poteva: ha recuperato 8 posizioni in una curva (la prima), si è fatto tamponare violentemente da Valentino ed è rimasto davanti per buona parte della gara. Poi però è tornato alle sue normali abitudini con una retromarcia degna dell’anno scorso. Che poi se Rossi ci avesse creduto fino in fondo avremmo visto cosa tiene la Ducati nel famoso bauletto. Che sarebbe comunque più facile da indovinare rispetto a chi va in ufficio con il set da 3 valige sul GS.
Per una volta è andata meglio a Dovizioso, che a forza di sentirsi dire che non ci crede abbastanza si è lanciato in una staccata impossibile a tre giri dalla fine: adesso fino alla prossima gara gli diranno che deve stare più attento.
Eroe del giorno è Alex Rins, che guida un po’come una volta e un po’ come una rana, ma che spettacolo! Magari dalla prossima ricomincia a chiudere ottavo, però sarebbe anche bello se la Suzuki cominciasse ad andare sempre forte.
Iannone invece (come tutti gli altri) non è stato inquadrato nemmeno quando tagliando la pista ha preso due secondi di penalità. Stessa storia per Petrucci: nelle gare normali se cade Abraham lo fanno vedere almeno un paio di volte.
Nel frattempo Cal Crutchlow, Motoimbecille Official, la mette nel recinto di quelli bravi per l’ennesima volta con la miglior moto satellite. Se avete capito come mai Zarco è in copertina ditelo anche a noi, grazie. Tanto, prima o poi, una gara la vincerà anche lui.
Il premio però vogliamo darlo a Guido Meda e Mauro Sanchini che hanno commentato la Moto3 al posto della MotoGP e lo hanno fatto con il cuore. Tifano Rossi? Può essere. Ma tifano anche Dovizioso e tutti gli altri italiani, come i nostri telecronisti tifano l’Italia ai mondiali. Ah no, l’Italia ai mondiali non c’è.
Vi aspettiamo per il GP di Germania al Sachsenring domenica 15 luglio con il prossimo Dritto dal Bar!