In copertina: Marc Marquez, la nuova squadra ufficiale
Vi raccontiamo il GP d’Argentina 2018 con il Diario del Motoimbecille, senza prenderci troppo sul serio e senza fare pagelle. Che poi le pagelle di solito le fanno quelli che insegnano, in Dritto dal Bar andiamo troppo forte per spiegare come si guida la moto.
La MotoGP in Argentina è stato quanto di più folle si sia visto negli ultimi anni: avete mai visto così tanta pubblicità in così poco tempo? Nemmeno al cinema, dai! TV8 1, Multisala 0. Uno dei veri motoimbecilli, di fatti grande amico del sovrano Cal Crutchlow, è Jack Miller.
Una tale carica d’ignoranza si era vista solamente dagli Zip elaborati a fare gare sul dritto in zona industriale. Jackass straccia una pole con gomme slick mentre Marquez decideva che provarci sarebbe stato troppo rischioso, cosa che se avete visto anche la gara vi farà riflettere.
Miller chiude una gran gara al quarto posto, ma finisce come quello che ha portato fuori la ragazza a cena, l’ha fatta bere un pochino, ha pagato, l’ha invitata a salire e poi è trovato in casa uno più in forma di lui.
Che ovviamente è Cal Crutchlow. L’inglese è profeta di un weekend di gara a dir poco incredibile. Mercoledì Cal aveva parlato del fatto che in MotoGP c’è doping e che non ci sono abbastanza controlli. La Direzione Gara ha quindi scelto con attenzione il giusto provvedimento: qualche pilota si droga ma ormai è troppo tardi per impedirlo? Dopiamo tutti, così se la giocheranno alla pari! Per essere sicuri che funzionasse poi si sono inseriti nell’esperimento.
Quando i Team corrono a cambiare le moto, lasciando Miller da solo sulla griglia come una zucchina tra 23 costicine al Primo Maggio, le sostanze cominciano a fare effetto. Paura e Delirio a Rio Hondo comincia con Jack avanti e Marquez che accende la Play Station.
Comincia con una falsa partenza da sanzionare con il via dalla pit lane -chiedere a Miller se andava fatto- accende la moto saltandoci sopra e parte in retromarcia mentre anche la Play tenta di squalificarlo con bandiera nera. Parte a fionda e si mette al comando mentre Zarco capisce che se vuole qualche inquadratura sulla sua Tech3 deve puntare in alto.
Per non sbagliare quindi lancia Dani Pedrosa verso una risonanza magnetica al polso destro dopo un giro di pista. Per il 26 è sospetta frattura, tanto per cambiare. Mentre ognuno fa quello che può la Direzione Gara “impone” a Marquez un Ride Trought, circa 30 secondi di penalità per la corrida sulla griglia di partenza. Senza avrebbe vinto con un paio di giorni d’anticipo.
Poi comincia una scena degna di SuperMario con i funghi, che corre lanciando cose e persone da ogni parte. Marc gira in 1’38 contro l’1’40 dei piloti in testa alla corsa, ma sono anni che la Milestone fa una AI poco competitiva. Prima inciampa su Espargarò, poi su Nakagami, poi gli dicono di restituire la posizione. “Guarda che non è caduto, torna indietro a riprovarci!” Pensate alla faccia di Aleix mentre Marc lo faceva passare.
Il 93 quindi torna all’attacco su Rabat, che per una volta stava correndo una buona gara, e arriva come un missile sulla M1 di Valentino Rossi. Lo spinge, lo butta sull’erba e al rallenty gli fa una carezza papale in testa. A quel punto la Play Station ti squalifica e devi ricominciare da capo, ma a Ezpeleta “sono d’accordo con le decisioni dei Marshall” va bene così.
Noi motoimbecilli che ci giochiamo la piadina sulle minimoto ogni tanto ce lo possiamo permettere, a lui la gara di Austin dovrebbero farla vedere dal divano. Dove finisce la normalità cominciano vagoni, aerei, cisterne e container di soldi.
Soldi della Dorna, dei diritti TV, della Honda, di Repsol, degli sponsor. Ora che in MotoGP hanno l’allenatore, il fisioterapista, il dietologo e lo psicologo vuoi evitare di metterci qualcuno a distribuire i soldi? Ridateci le gare noiose! Anzi, ridateci le gare e basta. Il giorno in cui Rossi sbatterà la porta del circus si tornerà a parlare di altro. Ma intanto bisognerà prepararsi a una stagione di fuoco.
Per finire torniamo a Crutchlow, che la gara l’ha vinta davanti a Zarco e a Rins: il pilota britannico si è trovato in conferenza stampa praticamente da solo, chiedendo ai pochi rimasti dove fosse finito il rispetto per i piloti dato che la stampa era fuggita in cerca di Valentino e Marc. Chissà. Intanto Cal è in cima al mondiale davanti a Dovizioso (sesto in gara e ora a -3 dalla vetta) e a Zarco, terzo in campionato con 28 punti.
L’articolo forse è troppo lungo, ma non volevamo pubblicarlo prima che arrivasse Lorenzo.
Fateci sapere cosa ne pensate, diteci la vostra e mandateci le vignette!
Al prossimo Dritto dal Bar!