Marc Marquez, ovvero la fortuna aiuta gli audaci. Gara impeccabile per il Cabroncito, che lascia passare i due rivali amministrando la corsa per poi cambiare le gomme al momento giusto. Non avere nulla da perdere è stato il suo cavallo di battaglia, ma fidarsi della sua squadra lo è stato altrettanto. Vuole vincerle tutte ma sarà difficile e 63 punti da Valentino Rossi sono troppi da colmare in cinque gare, anche se in palio ne rimangono 125.
Valentino Rossi ha fatto quello che doveva, sacrificando una possibile (e non certa) vittoria sull’altare del titolo iridato. Competitivo sull’asciutto quanto sul bagnato, il dottore ha corso una gara sul compagno di squadra provando a fargli saltare i nervi e riuscendoci. Correre con le gomme rain che perdono efficacia ad ogni giro è stato il suo gioco con Lorenzo, che ha continuato a seguirlo fino alla trappola convinto di poterlo battere una volta tornati alle slick. Rossi ha sbagliato il secondo cambio moto, è vero, ma non è uno stupido: ha voluto sfinire il suo avversario e cel’ha fatta, volando a +23 sul diretto rivale. Nessuno, dopo Brno, avrebbe azzardato un simile distacco.
Jorge Lorenzo sbaglia, condizionando parzialmente la sua corsa al titolo mondiale: lo spagnolo infatti ha subito molto le pressioni di Rossi, in quella che è sembrata una gara in cui a vincere è solo il più incosciente. Avete presente quelle gare in cui due auto si mettono una affianco all’altra correndo verso un burrone? Ecco, la sensazione dev’essere stata la stessa per i due piloti Yamaha, ma il maiorchino ha pagato le condizioni a lui avverse. La scivolata al giro di rientro è figlia della tensione e della fretta, difficile vedere altrimenti la cosa. Ora, Jorge vuole vincerle tutte esattamente come il connazionale della Honda, ma se ad Aragon dovesse piovere sarà dura per lui mantenere i nervi saldi.
Ducati è vittima di un capitolo a parte, infatti i due Andrea non riescono a concretizzare il vantaggio dei test privati sul circuito romagnolo in cui aveva anche piovuto e partono dietro al collaudatore Michele Pirro, fortissimo a Misano. È Petrucci, ancora una volta, il primo pilota Ducati al traguardo, che nonostante la GP 14.2 sia competitiva sul bagnato ha dato la conferma di essere un pilota più che valido.
Grande gara di Bradley Smith, che mantiene alta la concentrazione ed il sangue freddo tipico dei piloti inglesi, riuscendo a guidare la sua Tech3 sul bagnato con le gomme slick. Bravo Redding, che riesce a salire sul podio nonostante la caduta. Il prossimo round del motomondiale si disputa in Spagna, ad Aragon il 27 settembre.
Sarà la penultima gara europea, dopo la quale ci saranno i tre round orientali di Giappone, Malesia ed Australia per poi concludere la stagione a Valencia. Nel circuito di Aragon, l’anno scorso, la pioggia aveva rimescolato le carte. Staremo a vedere cosa succederà questa volta, sicuramente sarà uno degli appuntamenti cruciali del campionato.