Una gara, quella del MotoGP ad Aragon 2015, che porta ad un mondiale ancora più combattuto. Marc Marquez conquista la pole, ma alla partenza è Lorenzo a lanciarsi davanti a tutti ed impostare il ritmo. Tra i due spagnoli si frappone un tenace Andrea Iannone, che da il meglio nonostante la sublussazione della spalla sinistra. Rossi parte sesto ed è costretto a rincorrere, mentre Andrea Dovizioso comincia a scavalcare gli avversari dalla sua 13° casella di partenza. Finirà quinto dietro il compagno di squadra.
Dopo pochi giri Marquez comincia ad inseguire Lorenzo, in evidente assetto da martillo, e scivola per una chiusura dell’anteriore che gli affibbia l’ennesimo zero della stagione. Rossi comincia a farsi minaccioso, respira gli scarichi della RC-213V di Daniel Pedrosa che insegue il connazionale in fuga. Lorenzo fa la sua gara, come lo si conosce, impostando il ritmo come un metronomo mai in crisi e sempre davanti.
A circa metà gara cade Danilo Petrucci, che in questo fine stagione stà dando il massimo con la sua GP 14.2 Pramac: poco male, il ternano ha dimostrato e stà continuando a far vedere un talento da guida ufficiale. Rossi vuole la seconda casella, Pedrosa è li davanti a lui ed il pubblico si prepara all’assalto del 46. A sei giri dalla fine cominicia una battaglia frenetica, con il Dottore che continua a buttarsi dentro e Dani che risponde tempestivamente; alla fine è lo spagnolo ad avere la meglio, abbattendo i suoi limiti nel corpo a corpo e regolando un Valentino senza rimpianti, ben conscio di avercela messa tutta.
La battaglia si può leggere come il riscatto di Pedrosa che tutti davano per perso nella sfida con Rossi, ribaltare la sorte per lui è contato più di una vittoria. Oltretutto, i due spagnoli (Jorge e Dani) sono molto amici, e questo dev’essere stato un favore ben accetto per il campionato: ad unirli molte cose, forse più di tutto l’odio per Marquez che ruba la scena ad uno ed il posto nel box all’altro. Ora Lorenzo si trova, dopo aver portato via nove punti al compagno di squadra, a -14.
Iannone chiude quarto, staccato dai primi tre ma con i denti stretti per il dolore alla spalla ed una moto che manca in accelerazione. Dovizioso è dietro al compagno di squadra e sembra patirne, a seguire ci sono Aleix Espargarò, Cal Crutchlow in ottava posizione ed i due alfieri del Team Tech 3, con Bradley Smith sul compagno di squadra Pol Espargarò. Ora ci si avvia verso il trittico dell’est: l’11 ottobre si corre a Motegi, il 18 a Phillip Island ed il 25 in Malesia. Dopodiché, il gran finale al Ricardo Tormo di Valencia.