Valentino ha ancora fame come quando aveva vent’anni e ci sta facendo leggere le bozze di quelle che saranno le pagine del motociclismo, lavorando con la stessa costanza che ha portato Tony Cairoli a conquistarsi 8 titoli mondiali nel motocross. Come andranno le cose poi è ancora tutto da vedere, ma resta di fatto che raccontare gli episodi di queste gare, guardandole con passione, è davvero bello. A favore di Valentino Rossi più dei punti di vantaggio in campionato ci sono gli anni di militanza, la rivalità con Marquez ed il lungo digiuno figlio del disastroso biennio in Ducati.
Si può pensare pacificamente che lo spagnolo sia, tra tutti i rivali del Dottore, il più forte dal punto di vista mentale. Quando Gibernau, Biaggi, Stoner e lo stesso Lorenzo cadevano in periodi di crisi, ultimamente si è parlato di crisi Honda, piuttosto che di crisi Marquez. Amici, questi due, non lo sono mai stati ed il rispetto reciproco si stà dissolvendo a colpi di carene in gara e frecciatine in conferenza stampa. Le dichiarazioni di Rossi parlano chiaro, dicendo che “Marc è forte e può recuperare tanto, ma noi siamo adulti e vaccinati e non degli stupidi, ci aspettiamo la lotta”
il Gran Premio di Germania, che ha visto il fenomeno della Honda tagliare per primo il traguardo, ha dato sicuramente una grossa spinta morale al Cabroncito, che si presenterà per il GP di Indianapolis determinato a raggiungere ancora una volta il primo gradino.
Ma l’alieno di Tavullia, per come lo vediamo adesso, è il più motivato di tutti. Sa che un’occasione così potrebbe non ricapitare più (qui lo dico e qui lo nego), con una Yamaha così forte ed una forma fisica curata tra allenamenti con la R1M a Misano e sul Flat Track al Ranch. Una chicca? È dal 1998 che chi arriva primo a metà campionato vince il mondiale, ma come ha detto Valentino stesso in un’intervista, sarà un mondiale deciso all’ultima gara.