Il discorso di base è chiaro, non serve che qualcuno lo spieghi: mancano tre gare, il titolo è tra compagni di squadra ed ogni gara risulta una storia a sé. Con la Honda fuori dai giochi, nel
box dei Tre Diapason hanno fatto suonare la campanella: scontro libero, e che vinca il migliore.
Onesta e ponderata la scelta di Yamaha, che non ha scelto un pilota rispetto all’altro ma ha dato le stesse armi ad entrambi, lasciandoli liberi di giocarsi il titolo di Campione del Mondo per la classe regina. Ancora una volta però, la gara non è stata a senso unico come si aspettava il maiorchino: il più veloce, sia su asciutto che su bagnato, è stato battuto in condizioni altalenanti dal compagno di squadra, molto bravo ad adattarsi alle situazioni.
Nell’intervista successiva alla gara però, Lorenzo ha rilasciato questa dichiarazione:
“ho avuto sfortuna col meteo: mentre ero il più veloce sull’asciutto ha cominciato a piovere, ma mentre ero il più veloce con la pioggia la pista si è asciugata. Se guardiamo alla mia gomma davanti era completamente distrutta, non potevo tenere il ritmo degli altri due in quelle condizioni. Se avesse continuato a piovere avrei vinto io” Il maiorchino poi ha voluto aggiungere“Quest’anno ho sbagliato solo a Misano, ed è colpa mia. Però tutte le altre volte è successo sempre qualcosa. Il Qatar, Silverstone ed oggi ne sono la prova.”
A Valentino Rossi non sono piaciute le parole del compagno di squadra, ed ora che la posta comincia ad essere alta ha voluto parlare:
“mi sembra irrispettoso nei miei confronti dare la colpa alla sorte. Anch’io potrei trovare una ventina di scuse ogni volta che gli arrivo dietro, ma non lo faccio. L’atteggiamento per vincere non è quello giusto: Oggi io ho gestito meglio la gara in condizioni difficili, e mi spiace molto che non ci sia stato l’asciutto perché avremmo potuto giocarci la vittoria. a gestire le gomme potrei dire di essere stato più intelligente, ma facciamo che sono stato più fortunato”
A questo punto, al di là dei favoritismi, è bello vedere che finalmente anche davanti alle telecamere i piloti rivelano un po’di umanità: nessuno si beveva la storia del “
ma come sei stato bravo tu” con conseguente “
ma che dici, sei stato più forte tu” che si sentiva nelle prime fasi del campionato. Ora i giochi sono serrati, i punti pochi e le gare rimaste tre. Quello che cambia, dopo Motegi, è che
a Lorenzo non basta più vincere tutte le gare per conquistare il titolo.
Se Rossi finisse sempre secondo dei 18 punti di vantaggio sul rivale ne rimarrebbero ancora 3. Ma questi, ovviamente, sono discorsi che lasciano i tempi che trovano. La verità è che ad ogni gara il possibile epilogo prende una nuova forma. Speriamo di godere di questo spettacolo fino all’ultimo giro di Valencia, mentre ci prepariamo al round australiano che si disputerà domenica 18 ottobre sul circuito di Phillip Island.