Piaggio Carnaby 125/200 – Test Ride. Roma – Si chiama Carnaby ed è la prima delle 55 novità che il presidente del Gruppo Piaggio Roberto Colaninno annuncia per il 2007. Cinquantacinque sì, avete letto bene, non è un errore di battitura: 26 nuovi modelli, 12 nuove motorizzazioni e 17 restyling. Un lavoraccio per gli ingegneri di Pontedera che consente a Colannino di esultare per i risultati raggiunti: un forte utile ed un sostanzioso calo dell’indebitamento. “Il periodo della ristrutturazione è finito” spiega ai giornalisti convocati a Roma ansiosi anche di anticipazioni sul bilancio (il cda lo esaminerà il 16 marzo). Ma la star della giornata è il Piaggio Carnaby, uno scooter a ruota alta dal quale Piaggio (che detiene quasi un terzo delle quote di mercato europee degli scooter ed è leader in Italia, Germania, regno Unito, Spagna e Grecia) si attende numeri importanti. Nessuno li svela, ma si capisce che il progetto è ambizioso perché il marchio italiano torna in tv dopo 5 anni e con una campagna pubblicitaria che abbraccia tutti i media.
‘Normale’ e gradevole Carnaby è caratterizzato da linee ‘normali’ ma morbide e gradevoli. Nessun eccesso: Piaggio è un marchio ‘democratico’, per tutti, e questo nuovo scooter incarna il suo destino. Le dimensioni sono compatte ma il comfort è notevole: 2 metri di lunghezza e 74 centimetri di larghezza. La sella (bicolore) è ampia e la seduta è comoda con un’altezza da terra di 79 centimetri. Sarà il pubblico femminile a decidere se i due parametri (sella e altezza) sono adatti alle proprie esigenze. Chi lo prova e descrive è un maschio dalla statura (e dal fondoschiena) normale: il giudizio è positivo. Meno positiva è invece l’impressione sulla strumentazione: fin troppo essenziale. Le finiture sono da verificare sul medio- lungo periodo. Ma si tratta solo di sensazioni. Utile, invece, la soluzione della chiave unica che vale sia per l’accensione sia per il bauletto posteriore (a richiesta). E comoda pure la pedana piatta, particolarmente apprezzabile nelle strade di città.
Due cilindrate Le motorizzazioni sono due: 125 e 200. Sono propulsori Piaggio Leader di ultima generazione che abbinano potenza (per la categoria) e rispetto per l’ambiente. Entrambi sono Euro 3, sono a 4 tempi ed hanno 4 valvole con raffreddamento a liquido. Il 125 eroga 15 cavali di potenza (il massimo previsto per chi guida con la patente auto), il 200 21 con velocità di punta dichiarate rispettivamente di 104 e 119 chilometri. Circa i consumi, i due Carnaby sono accreditati di 24 e 25 chilometri con un litro di verde.
Tra le novità di questo scooter c’è anche l’easy start: “Ridefinisce gli standard di progettazione e costruzione di tutto il sistema di avviamento” assicurano alla Piaggio. Il serbatoio ha una capacità di 9 litri.
Spazi e colori Il sottosella è piuttosto capiente: ci sta senza problemi un casco jet. Altri eventuali piccoli oggetti possono venire riposti nelle tasche laterali. E poi, opzionale, c’è l’innovativa esay bag per il controscudo: è in tessuto sintetico, impermeabile (anche se di questi tempi non sembra utilissimo), antistrappo e, soprattutto, si può staccare. Per chi soffre il freddo è disponibile la easy cover (la coperta riscaldata: suona meglio in inglese!) che sfrutta l’aria che esce dal radiatore. Carnaby è disponibile in tre livree. Tre sono metallizzate: il grigio excalibur, l’elegante nero grafite e l’azzurro sky (quello definito più femminile). Il quarto è un vivace e sbarazzino giallo cometa.
In sella Carnaby è comodo da guidare e facile da “interpretare”. Regge bene la strada e dimostra di trovarsi a proprio agio per la sfida per la quale è stato studiato: destreggiarsi nel caotico traffico cittadino. Le buche (che a Roma non mancano) non fanno troppa impressione, anche se lo scooter incassa tutte le vibrazioni e ne trasmette gran parte a chi tiene il manubrio. La frenata è rassicurante e beneficia dell’apporto di due efficienti freni a disco da 260 millimetri. Anche in termini di stabilità Carnaby è bilanciato bene. Una virtù che si apprezza anche quando lo si mette sul cavalletto: facilissimo, malgrado i 146 chili di peso, grazie all’individuazione dell’ottimale punto di leva. Inoltre, in termini di sicurezza si avvertono non soltanto i tubi in acciaio ad alta resistenza delle ruote da 16” ma anche le dimensioni più generose degli pneumatici (130/70) che agevolano la tenuta di strada. Ormai un must per Piaggio dopo il brevetto Mp3, il “triciclo al contrario”. Più che soddisfacenti le due motorizzazioni (125 e 200) anche se quella più bassa paga qualcosa in termini di accelerazione. Nessun problema, invece, sul fronte della ripresa.
Il listino Incoraggiante il prezzo. Il Carnaby 125 costa 3.050 euro, il 200 3.250. Ma solo in fase di lancio (praticamente per tutto il mese di aprile), Piaggio incoraggia eventuali incerti con una riduzione per la cilindrata più bassa: 2.990. Nessuno sconto, invece, per chi sceglie il 250. Sempre per un mese, il bauletto in tinta “One Lock” (38 litri di capacità) costa solo 100 euro. La proposta vale per entrambe le cilindrate. Carnaby sarà disponibile presso i concessionari a partire dalla fine di marzo.