Piaggio Carnaby 300 ie – Test Ride. Lo sterminato mondo degli scooter vive spesso di pregiudizi e mode che ne rendono un modello il più venduto, oscurando tanti altri modelli, magari ugualmente validi. Il discorso generico “tanto sono tutti uguali” sembra, quindi, avere la meglio nell’atto della scelta, almeno a giudicare dal fatto che ci sono pochi modelli a dividersi l’ampio mercato. Forse quest’ottica andrebbe un po’ rivista e bisognerebbe allenare un po’ l’occhio ai particolari. Proprio parlando di particolari ricercati e di estetica curata non possiamo prescindere dall’ultimo modello di Piaggio Carnaby. L’estetica è stata resa un po’ più motociclistica, il faro anteriore ricorda quello dei Motom (mitica motoretta anni’60 che i più datati ricorderanno) e sovrasta la strumentazione molto semplice e chiara e bordata con eleganti cromature, come cromati sono gli specchietti. Le pedane per il passeggero, altro richiamo al mondo delle moto, sono estraibili, o per meglio dire, a scomparsa nella carena. La seduta è molto comoda, oltretutto “sciccosamente” realizzata con doppie cuciture, anche per i più alti.
Rispetto alla vecchia versione, parlando invece di caratteristiche meno evidenti a prima vista, la cilindrata passa da 250cc a 300cc con il conseguente aumento di potenza e coppia, che oltretutto ora è disponibile già a regimi più bassi ( si è passati dai 21 Nm a 6750 giri a 23Nm a 6000 giri).
Le ruote ovviamente sono sempre alte, da 16”, e l’impianto frenante è costituito da un doppio disco da 260mm; le forcelle sono di tipo tradizionale da 35mm, mentre l’ammortizzazione posteriore è data da una coppia di molle regolabili nel precario in 4 posizioni. Il peso contenuto, nonostante l’apparenza, è di 165Kg.
Sulla carta tutto bene, ma per riuscire a spostare i riflettori su di sé, il Carnaby deve riuscire a stupire nell’uso più frequente: la mobilità cittadina e proprio per questo lo andiamo a provare nella capitale del traffico: Roma.
La città eterna si è risvegliata col suo solito carillon di clacson e rumori che fanno subito intuire che un’altra drammatica giornata di traffico sta iniziando, dovete andare in ufficio e avete parcheggiato nel box, guarda caso, proprio il Carnaby 300. Probabilmente se questa situazione fosse reale, non sareste particolarmente stressati o preoccupati, ma sapreste di poter confidare sul vostro grosso scooter. Quando si parte sembra mansueto, un grosso cetaceo che nuota placido nelle aperte distese marine, ma sapete bene che di fronte a voi, banchi di miriadi di pesci vi ostacoleranno in ogni modo. Date gas e il Carnaby risponde subito, con un buono scatto vi porta subito ad una velocità sufficientemente alta per essere multati e a testa bassa ci si butta nel caos di macchine e motorini. Nello stretto arriva la grande sorpresa: l’interasse non è poi così lungo e il peso del mezzo non solo è abbastanza basso, ma soprattutto molto ben bilanciato, quindi risulta non molto difficile eseguire degli slalom anche nello stretto, senza il rischio che a causa della bassa velocità il mezzo si pianti o lo sterzo si chiuda. Viaggia, insomma, tranquillo e indisturbato senza temere confronti con mezzi più famosi. La frenata è adeguata alla velocità e alla mole del mezzo, anche se il freno posteriore, se azionato troppo velocemente e forte, può portare al bloccaggio della ruota dietro, piccolo handicap facilmente ovviabile modulando la frenata. Il passeggero, o l’ipotetico tale, che abbiamo dietro si trova molto comodo e lo spazio sottosella, per quanto non sia ampio come avremmo voluto, consente di stivarci molti oggetti.
Queste, sinteticamente riprodotte, sono le caratteristiche e i punti di forza del mezzo: non urla “guardate come sono aggressivo”, non ambisce a “sverniciare” le moto da competizione, ma promette e garantisce un uso quotidiano in assoluta comodità e con elegante ricercatezza; ama distinguersi per la funzionalità e la comodità e ci sembra che possa essere un mezzo assai intelligente per chi cerchi un mezzo sicuro, agile, potente e dal design fuori dal coro per chi, oltre a fare il solito tratto di strada casa-ufficio-casa, voglia ogni tanto sconfinare anche nel touring a breve-medio raggio al costo di 3790€ f.c. o 3290€ rottamando un vecchio mezzo.