Piaggio MP3 300 HPE – il primo scooter tre ruote continua ad essere quello di maggior successo. Lo dicono i numeri, con oltre 180 mila MP3 venduti dal 2006 ad oggi, ma lo conferma l’impegno dalla casa di Pontedera che, dopo aver rinnovato i due modelli “maxi” lo scorso anno, con l’introduzione del nuovo 350 e il rinnovamento del 500, passato ad un motore più potente (44 cavalli, circa 4 in più del precedente modello), ora lancia il nuovo MP3 300 HPE. Di fatto prende il posto del “vecchio” Yourban 300, con un motore nuovo, ma solo per l’MP3, dato che è il medesimo (con i dovuti ritocchi), che equipaggia Beverly e Vespa GTS. Oltre a promettere consumi molto contenuti (31,2 km/l nel ciclo WMTC), è ovviamente il più accessibile della gamma, con un prezzo di 6.699 euro, che diventano 6.899 scegliendolo in allestimento Sport (contro prezzi che partono da 8.699 euro il 350, da 10.399 il 500).
Lo spostamento verso l’alto in termini di prestazioni, che ha visto coinvolta tutta la gamma, ha portato il “vecchio” Yourban ad essere più GT che mezzo destinato ad un utilizzo prettamente urbano. Perso l’appellativo, anche l’estetica si fa più “extraurbana”, con un parabrezza fumé integrato, il gruppo ottico frontale che “scende” dal manubrio allo scudo, sdoppiandosi e dotandosi di luci diurne a LED, oltre ad una sella con supporto lombare, pronta ad ospitare il guidatore anche per lunghi viaggi. Resta comunque un look più “leggero” rispetto ai fratelli maggiori, da cui continua a differenziarsi non poco. Lo scudo si allunga meno verso il basso, con un risultato maggiormente equilibrato nel complesso, ma lasciando anche più in vista l’avantreno “doppio” e la tecnica di un sistema di sospensioni che resta centrale nel progetto MP3.
Piacevole e funzionale, perché non si sacrifica nulla sull’altare del design, in termini di praticità. Il nuovo MP3 300 sfoggia anzi soluzioni molto interessanti, come il pratico vano per ricaricare il cellulare con una presa USB, posto dietro al parabrezza, ma anche un vano sottosella in grado di ospitare due caschi medi (non integrali o di dimensioni troppo generose), con una molla che consente di mantenere la sella aperta.
La versione Sport da noi provata (+ 200 euro) arricchisce la dotazione e rende più gradevole l’MP3 300 HPE grazie ai parafanghi anteriori in tinta, oppure le molle delle sospensioni con colorazione rossa. Troviamo in questa configurazione numerosi dettagli con una sportiva finitura nero opaca, oltre ai dischi freno anteriori wave.
Il ponte di comando si contraddistingue per la strumentazione con due classici elementi circolari ed un display centrale, in grado di snocciolare moltissimi dati, inclusi quelli relativi al consumo medio e istantaneo, autonomia, temperatura ambiente e molto altro. Sul blocchetto di destra troviamo l’immancabile blocco della sospensione, che evita l’onere di appoggiare i piedi a terra al semaforo, mentre nascosti dal manubrio, nella parte inferiore, trovano posto il tasto per escludere il controllo di trazione ed il devioluci. Sella e sportello serbatoio di aprono invece unicamente dal blocchetto di accensione, senza l’apertura elettrica che Piaggio ci ha abituati a vedere su tanti altri modelli.
Le novità del nuovo MP3 300 HPE non si fermano al nome ed all’estetica però, perché quella più importante in realtà non si vede, ma si sente. Il nuovo propulsore è infatti l’elemento centrale del progetto. Si tratta del noto monocilindrico da 278 cc, 4 tempi, 4 valvole, con raffreddato a liquido ed iniezione elettronica. HPE è acronimo di High Performance Engine, proprio per le sue prestazioni “importanti”, con un incremento di potenza che fa segnare un +24%, salendo da 21 a 26,2 cavalli (a 7.750 giri), ma anche a livello di coppia il salto in avanti è importante (+15%), visto che passa da 23 a 26 Nm (erogati a 6.500 giri). Si tratta dello stesso “blocco” che trova posto nella scocca della Vespa GTS 300 HPE, rendendola la Vespa più potente di sempre, ma con non poche modifiche. Infatti sale la potenza rispetto alla regina degli scooter (che si ferma a 23,8 cavalli), con numerosi interventi che non sono solo orientati ad incrementare le prestazioni pure, ma anche la silenziosità, l’efficienza e la guidabilità.
Così sono stati rivisti la testa, le valvole di aspirazione e di scarico, i condotti (sia per geometria che per diametro), il pistone (dalla particolare forma del cielo, volta ad ottenere una camera di combustione ad alta efficienza), ma gli accorgimenti e le modifiche sono davvero molto numerosi. Si va dai bilancieri con punterie a rullo per ridurre gli attriti, all’albero a camme dal nuovo profilo, con l’alzata delle valvole differente (più spinta, ma al contempo in grado di ridurre la rumorosità della distribuzione). Si allunga anche la vita del propulsore, che garantisce interventi di manutenzione con intervalli più lunghi, ora di 10 mila km. Affinata poi la trasmissione, anche per ridurne la rumorosità, mentre la nuova elettronica è “Euro 5 ready”, visto che la Magneti Marelli MIUG4 è dotata di una maggiore capacità di calcolo, ed è inoltre in grado di avviare il motore dopo appena due giri dell’albero.
Saliti in sella, il nuovo Piaggio MP3 300 HPE regala la classica sensazione di sicurezza che l’MP3 ci ha abituato a conoscere fin dal 2006. Ci vogliono pochi istanti ad adattarsi all’avantreno del tre ruote italiano. Da sempre è un infatti un bel compromesso tra stabilità ed agilità che non rende questo scooter eccessivamente “gnucco” e pesante nella guida, come lo possono essere alcuni altri mezzi di questa tipologia. Le due ruote anteriori da 13” sono indipendenti e basculanti, con una impronta a terra importante (la larghezza della carreggiata è determinante perché al suo salire cresce anche la stabilità, ma di contro diminuisce l’agilità). Il peso del 300 HPE è piuttosto contenuto, parliamo di 206 kg a secco (ne perde 16 circa dal “vecchio” Yourban e sono oltre 30 in meno di un MP3 350), dettaglio che lo rende più maneggevole e leggero nel traffico cittadino, dove si guida come un normale scooter, una volta che si sono prese le misure all’anteriore (all’inizio se siete soliti passare a pochi centimetri dai marciapiedi occorre tener conto della “impronta” dell’avantreno). La terza ruota mette in sicurezza da qualsiasi fondo a bassa aderenza, ma non è l’unico elemento ad alzare il livello di sicurezza attiva.
Troviamo infatti un impianto frenante con due dischi freno da ben 258 mm all’anteriore, oltre ad uno singolo da 240 dietro, gestito da un ABS a tre canali (sviluppato con Continental) e comandabile dalle classiche due leve, oppure dal pedale, che agisce in contemporanea su tutte le pinze. Se per qualcuno potrà sembrare un escamotage per ottenere la particolare omologazione, che consente a chiunque abbia la sola patente da auto di guidare questo MP3 (malgrado la cilindrata ecceda il limite di 125 cc), in realtà, prendendoci l’abitudine, diventa una bella comodità. Un tempo sarebbe servita tutta la sensibilità delle mani per gestire la frenata (chi si ricorda la classica ruota posteriore bloccata sui “vespini”, ad ogni frenata di emergenza?), ma ora con l’ABS basta “pestare forte” e l’elettronica pensa a fare tutto. Così meglio evitare di spremere le leve, concedendosi il lusso di faticare meno con il piede. Piedi che restano sempre sulla pedana, grazie al blocco delle sospensioni (mantiene in equilibrio il mezzo da fermo), attivabile a velocità ridotta, prima di arrestarsi ai semafori. Alla ripartenza il cicalino avvisa dello sblocco automatico, mentre quando si parcheggia si può evitare di utilizzare il cavalletto centrale, limitandosi a spostare la leva che funziona da freno a mano e che è anche un sistema di sicurezza, non essendo sbloccabile con il bloccasterzo inserito.
A convincere è anche il nuovo motore, perfetto per l’uso cittadino, ma che non disdegna qualche percorso in autostrada o in extraurbano (la velocità massima indicata è di oltre 140 km/h). Il rapporto peso / potenza non è per nulla malvagio ed al semaforo lo spunto è all’altezza dei migliori scooter di pari cilindrata, malgrado il peso ovviamente superiore, per via della terza ruota. L’erogazione è fluida ed elevato è anche il livello di silenziosità del nuovo motore e della trasmissione. L’MP3 300 HPE è infatti regolarissimo e non strappa mai, con una fluidità di marcia impeccabile. A testimoniare poi la brillantezza del propulsore 300 HPE, basta disattivare l’utile controllo di trazione ASR (Acceleration Slip Regulation), di serie. Aprendo senza timore in uscita di curva a mezzo ancora in piega, non è raro provocare una generosa derapata di potenza, peraltro facile da gestire, dato il grip implacabile dell’anteriore (grazie alla sospensione a quadrilatero articolato) ed il 300 HPE è anche meno impegnativo dei fratelli maggiori, per la sua stazza più limitata. Inutile dirvi che questo porta a comprendere non tanto il fatto che la terza ruota possa essere fonte di divertimento per i più smanettoni, quanto l’importanza del controllo di trazione. In questo il nuovo Piaggio MP3 300 HPE mostra in modo chiaro il concetto di sicurezza attiva, quella che non vi difende in caso di incidente, come possono fare un idoneo abbigliamento tecnico ed un buon casco (non che se ne debba fare a meno), ma che previene gran parte delle possibili cause di una scivolata.
MP3 è un prodotto, o meglio una gamma di prodotti, che ha saputo superare le remore iniziali (quelle che oggi circondano il lancio della moto a tre ruote – Yamaha Niken – tanto per farvi capire). Nel 2006 i primi scooter tre ruote erano quasi una “barzelletta” per i motociclisti dalla mentalità più chiusa, oggi è un dato di fatto che la terza ruota alzi, non di poco, l’asticella della sicurezza, soprattutto per chi utilizzi lo scooter 12 mesi all’anno, senza badare al meteo. Il successo di vendita in zone come quella di Parigi, che per molti mesi all’anno offre un fondo reso viscido dal freddo e dalle intemperie, è una testimonianza di quanto l’MP3 sia affidabile anche in condizioni difficili per qualsiasi altra moto o scooter. In 13 anni però l’MP3 ha saputo anche cambiare ed aggiornarsi, cosa che fa della gamma attuale la migliore di sempre (sembra scontato, ma potrebbe non esserlo), con tre cilindrate ciascuna delle quali offre qualcosa di interessante. A seconda dell’utilizzo e delle distanze che si percorrono ciascuno troverà un compromesso per lui migliore con il 300 HPE, il 350 o il 500 HPE, ma di fatto anche il più piccolo è perfetto per un utilizzo a 360°.
Dalla sua offre poi un prezzo accattivante, che parte da 6.699 euro, che diventano 6.899 per l’allestimento Sport. Nemmeno tanto di più di uno scooter 300 con una ruota in meno, ma soprattutto ben 2 mila in meno del fratello maggiore 350, che parte da 8.699 euro, mentre il 500 HPE si colloca ancora più in alto, con 3.700 euro a separarlo dal 300 HPE, visto il prezzo di 10.399 euro (a salire in base all’allestimento).
Buone notizie sul fronte consumi, perché è difficile scendere sotto i 25 km/l anche in uso urbano, mentre fuori città è più facile attestarsi su un valore di mezzo rispetto a questo ed al dato dichiarato (31,2 km/l nel ciclo WMTC), quindi intorno ai 27-28 km percorsi con un litro di carburante (a 90 km/h fissi si percorrono ben oltre 30 km/l). Grazie agli 11 litri del serbatoio, l’autonomia è quindi superiore a 300 km, in pieno stile GT.
In chiusura una nota sia sulla presenza del sistema multimediale Piaggio MIA (di serie sullo Sport), che consente di estendere la strumentazione grazie all’interazione con il proprio smartphone, ma anche alla generosa lista di accessori originali, che vanno dal bauletto da 37 litri dotato di schienalino per il passeggero, al parabrezza maggiorato “Style”, senza dimenticare il telo coprigambe o gli accessori riscaldati.
Difetti? Pochi, in totale sincerità. Le sospensioni sono piuttosto sostenute e non sempre digeriscono al meglio tutte le asperità, a parte questo nemmeno il prezzo è troppo elevato a livello assoluto, come abbiamo visto. La protezione aerodinamica è limitata, ma chi lo voglia usare spesso in autostrada basta che acquisti il parabrezza alto per risolvere, mentre l’unico vero dubbio è proprio sul piacere di guida legato alla presenza della terza ruota. Non per nulla l’MP3 convince facilmente chi ha poca esperienza con le due ruote, più difficilmente chi sia molto smaliziato con moto e scooter “normali”. E’ comunque un pizzico meno maneggevole e lo stile di guida deve adattarsi, ma vi assicuriamo che chi supera le remore iniziali, difficilmente rinuncerà (almeno per l’utilizzo quotidiano in città, magari in inverno), alla sicurezza della seconda ruota anteriore.
Casco: Momo Design FGTR EVO green matt/silver
Giacca e guanti: Clover
Jeans: Alpinestars Double Bass Denim Jeans
Scarpe: Alpinestars Jam Drystar
Zaino: Momo Design MD one