SYM Maxsym TL 500 – Sfida ad armi pari con sua maestà TMAX, o meglio giocare d’astuzia e proporre qualcosa di nuovo? In casa SYM, quando hanno pensato a questo prodotto, ci immaginiamo che si siano posti un quesito simile, alla luce del risultato. Se è infatti innegabile che chiunque abbia sfidato sul suo terreno il primo scooter-moto, il leader degli sportivi bicilindrici Yamaha TMAX (recentemente abbiamo provato la sua settima generazione dopo quasi 20 di carriera), ne sia uscito con risultati inferiori alle aspettative, gli ultimi due anni hanno visto il sorpasso, nel segmento dei maxi over 400 cc, da parte dell’Honda X-ADV 750, interrompendo un dominio incontrastato durato oltre 15 anni.
Il risultato è arrivato con un prodotto che sulla carta non avrebbe nemmeno tutte le caratteristiche per definirsi un avversario diretto del TMAX (ed infatti in Yamaha continuano a dire che il loro maxi scooter sportivo sia il leader del segmento di appartenenza). Sembra quindi che la scelta migliore sia quella di provare strade alternative, magari ancora poco battute o, ancora meglio, totalmente inesplorate. Se Honda con il suo X-ADV ha osato, creando quello che potremmo definire il primo SUV a due ruote (pensato per la città, ma ovviamente a suo agio anche in contesti molto diversi), di nuovo il Maxsym TL 500 ha il posizionamento “di compromesso”.
Nelle forme ed in molte sue caratteristiche è il secondo rivale diretto del TMAX, insieme al Kymco Ak 550 che abbiamo recentemente provato, (mentre Honda, Suzuki e BMW si sono maggiormente differenziati con i loro prodotti), ma questa volta lo sfida proponendosi come lo scooter bicilindrico di gran lunga meno costoso. Se i rivali sono infatti quasi tutti in doppia cifra (il nuovo TMAX in allestimento Tech Max sfiora i 13.800 euro e gli unici ad attestarsi – di poco – sotto la soglia dei 10 mila sono Honda Integra e Kymco AK 550), SYM ha piazzato il suo nuovo scooter ad un prezzo di listino di 7.990 euro, con un’offerta di lancio a 500 euro in meno.
Ovvio, per arrivare ad un costo così aggressivo, deve rinunciare a qualche “fronzolo” e ad una manciata di cavalli, ma il risultato è comunque molto interessante, ben al di sopra in termini di prestazioni e guida rispetto ai migliori monocilindrici di fascia 400 cc, che rispetto al Maxsym hanno listini molto vicini (normalmente nell’intorno dei 7 mila euro, ma in alcuni casi anche oltre quota 8 mila). Andiamo a scoprirlo nella nostra prova su strada.
Esteticamente sono innegabili le somiglianze con il riferimento assoluto degli scooter sportivi. Intendiamoci, non che lo copi in alcun modo, ma perché lo stile non può che avere punti di contatto. Di fatto il Maxsym TL 500 ha infatti una sua identità anche ben marcata, come ad esempio può testimoniare la bella firma luminosa DLR, con due saette verticali sui fianchi del gruppo ottico anteriore, interamente a LED, come lo è anche quello posteriore. Non mancano poi dettagli carbon look e forme con linee tese e muscolose, per un risultato estetico complessivamente equilibrato e piacevole. Il parabrezza è regolabile su due posizioni (anche se con la necessità di ricollocare le viti di fissaggio), ma resta sempre piuttosto alto, a testimoniare la doppia anima del TL 500, da GT oltre che sportiva.
Pur offrendo qualcosa in meno in termini di prestazioni, non gli manca nulla in termini di “cattiveria” estetica, come testimonia il doppio disco frontale wave, morso da pinze ad attacco radiale. La strumentazione è tutta digitale, con due schermi TFT, uno centrale da 4.5” ed uno sul lato destro con contachilometri, odometro e livello benzina. Sulla sinistra sono presenti le classiche spie, mentre la grafica della porzione centrale è modificabile con tre stili diversi, oltre che navigabile tra le varie schermate, sempre con i comodi tasti sul blocchetto sinistro al manubrio. Offre indubbiamente qualche “fronzolo” in meno rispetto ad alcuni suoi competitor, sacrificati sull’altare di un posizionamento davvero aggressivo in quanto a prezzo, ma resta comunque uno scooter ben realizzato e con una qualità percepita lodevole.
Se infatti non troviamo interazioni con il proprio smartphone, sistemi keyless o controllo di trazione, sono invece presenti le leve regolabili, due pratici portaoggetti nel retro scudo (anche se i relativi sportellini sono privi di chiusura sotto chiave) di cui uno dotato di presa USB, mentre il vano sottosella è illuminato e con un sistema che sostiene la sella, la cui apertura avviene con un comando elettrico sul blocchetto di accensione.
L’elemento che più di ogni altro distingue il Maxsym TL 500 dai concorrenti è sicuramente la particolare sospensione laterale regolabile, con un rinvio che unisce la testa dell’ammortizzatore al telaio. La stessa zona attrae qualche sguardo di curiosità per la scelta della trasmissione finale a catena e non a cinghia, che non si vedeva su uno scooter dai tempi del mitico Aprilia SRV 850.
Se dal punto di vista estetico questo nuovo Maxsym non ha pressoché nulla invidiare ai suoi migliori rivali, sotto il vestito nasconde quello che da certi punti di vista potrebbe rappresentare un asso nella manica, al contrario di quanto una prima e disattenta scorsa della sua scheda tecnica lascerebbe intendere. Il suo propulsore bicilindrico da 465 cc è infatti il meno potente del lotto dei maxi a due cilindri, con “soli” 40 cavalli erogati a 6.750 giri. Quello che di per se sembrerebbe un punto a sfavore, insieme al prezzo si traduce invece un vantaggio. Di fatto il Maxsym TL 500 si posiziona a metà strada tra i 30-35 cavalli dei monocilindrici del segmento 400 cc ed i quasi (ed oltre in certi casi) 50 dei due cilindri da 500 e più cc. Colma quindi una zona vuota, posizionandosi in modo da attirare clienti da due segmenti diversi. Per il resto si tratta di un propulsore totalmente nuovo e per questo con soluzioni decisamente moderne ed interessanti. Bialbero con 4 valvole per cilindro, raffreddato a liquido e con un contralbero di bilanciatura, il due in linea offre un interessante valore di coppia massima, di 42.5 Nm a 6.250 giri, con una curva già piena fin dalla prima porzione, dettaglio che regala un discreto piacere di guida.
L’altra scelta conservativa riguarda il telaio, che non è in alluminio (come per TMAX ed AK 550), ma a traliccio in tubi d’acciaio. Avvolge il motore, che è posizionato in modo da ottimizzare la distribuzione dei pesi. I 223 kg in ordine di marcia sono infatti spartiti perfettamente “50 e 50” tra le due ruote, che vedono cerchi in lega da 15” ultraleggeri. Sym dichiara infatti una riduzione fino al 37% rispetto ad altre soluzioni per questi cerchi, che calzano coperture Maxxis Supermaxx S3, appositamente realizzate per il nuovo scooter della casa di Taiwan. Le doti dinamiche di guida promettono di essere all’altezza anche grazie alla sofisticata sospensione posteriore multi-link, che oltre che ad essere d’effetto a livello estetico, è elemento centrale della ciclistica del TL 500.
Saliti in sella si apprezza la generosa rastrematura nella zona dove le gambe si posizionano per appoggiare i piedi a terra, facendo sembra l’altezza di 795 mm ancor più ridotta. A proposito di sella, ottima la capienza e la forma del vano che troviamo una volta che viene alzata, con i 37 litri che accolgono in modo ottimale qualsiasi casco, inclusi modulari ed integrali voluminosi, oppure due aperti.
Messo in moto il propulsore si è subito a proprio agio, con la distribuzione dei pesi che agevola anche nelle manovre da fermo o a bassa velocità nel traffico. La frizione offre un attacco dolce, ma spalancando il gas, dopo un attimo di incertezza il bicilindrico spinge bene, anche se la differenza di circa 10 cavalli da TMAX ed AK 550 si sente. Uno dei pregi è proprio l’erogazione lineare, senza strappi e con una trasmissione che non lascerebbe pensare che la parte finale sia a catena e non a cinghia. Allunga bene, anche se la velocità massima non è da record, con un dato di 160 km/h indicati sulla strumentazione (circa 145 effettivi).
Ottime invece le doti dinamiche, che si scoprono soprattutto allontanandosi dalla città. Su percorsi tortuosi si è spinti a guidarlo in modo fluido, evitando di staccare forte per poi trovarsi in uscita di curva a chiedere troppo al bicilindrico, ma piuttosto lasciando scorrere il TL 500 più veloce in percorrenza, cosa che è concessa dall’ottima ciclistica, che non va in crisi nemmeno alle andature più sostenute. Occorre però fare attenzione, perché malgrado il dato della potenza sia inferiore ai migliori rivali, la coppia non manca e spalancando il gas con la gomma ancora in appoggio sulla porzione laterale, non è difficile trovarsi a gestire una perdita di aderenza del posteriore, vista l’assenza del controllo di trazione.
L’elettronica è infatti limitata al minimo indispensabile, perché oltre all’assenza del controllo di trazione, il gas è di tipo classico a filo, quindi non sono nemmeno previste modalità alternative, con erogazione più morbida o depotenziate per l’uso sul bagnato. Promosso l’impianto frenante, che prevede tre dischi da 275 mm, con i due frontali morsi da pinze con attacco radiale da 4 pistoncini. Assente il comando del freno di stazionamento, sostituito da un praticissimo sistema di azionamento automatico meccanico, collegato con il cavalletto laterale.
Non ci è piaciuta molto invece la scelta di non inibire il motorino di avviamento con cavalletto laterale abbassato o con il tasto di blocco inserito. Si rischia di far lavorare inutilmente la batteria, perché il motore (giustamente) non si avvia, ma non è subito evidente il motivo.
Il nuovo arrivato di casa Sym è offerto in quattro colorazioni: questo bel blu opaco (BU2747U), bianco (WHP300P), grigio Storm (GY008C) e nero opaco (BK001UL). Il prezzo di listino è di 7.990 euro, ma è in essere una promozione per il lancio, che abbassa questa soglia già molto interessante di ulteriori 500 euro.
Quanto infine ai consumi, sono allineati con i rivali più potenti. La minor brillantezza del suo motore non comporta infatti un risparmio in termini di benzina necessaria, dato che durante il nostro test abbiamo rilevato valori di circa 20 km/l in autostrada ed in uso extraurbano, mentre si scende in zona 17 in città. Con una capacità del serbatoio di 12.5 litri l’autonomia è quindi di 210 -250 km circa.