Triumph Scrambler 1200 XC – Oggigiorno la tendenza delle Case costruttrici è senza dubbio quella di rispolverare elementi legati al passato che, in qualche modo, hanno reso onore ai tempi che furono. C’è chi ridona lustro ai nomi che hanno reso famosi alcuni modelli e chi decide, invece, di ripercorre strade affascinanti che richiamano – come nel caso di Triumph – le antenate dei primi anni ’50. La tradizione della casa di Hinckley la fa da padrona: basti pensare allo stile delle moto d’epoca dall’aspetto nudo e crudo, con gli scarichi mozzati e quell’aspetto trasandato che le rendeva così particolari.
Le prime “Desert Sled” sono opera di Triumph appunto, e al marchio inglese si deve la prima produzione della Bonneville T-120TT e della TR6SC: a bordo di queste moto, Steve McQueen attraversò il deserto, lo stuntman Bud Ekins corse e vinse in off-road e, contestualmente, arrivarono indenni al traguardo della durissima Baja 1000. Una storia solida come la roccia che riaffiora nel 2006 quando viene lanciata la prima scrambler dell’era moderna: grazie alle soluzioni tecniche ed agli studi estetici che fanno il verso agli elementi che si usavano una volta, è oggi possibile avere moto con chiari riferimenti al passato ma sempre con un livello tecnologico all’avanguardia. La gamma delle nuovissime scrambler 1200 si compone di due versioni: la 1200 XC è studiata per la strada ma non disdegna percorsi off-road divertenti e poco impegnativi mentre, la sorella 1200 XE, ha una dotazione più specifica ed include pedane regolabili, ammortizzatori dalla corsa maggiorata (250 mm sia all’anteriore che al posteriore rispetto ai 200 mm della versione XC) ed altre chicche – che analizzeremo più avanti – destinate a dare il meglio nella guida sullo sterrato.
La Scrambler 1200 XC è bella da vedere e da guidare. Nella colorazione Khaki Green and Brooklands Green poi, richiama ancor di più il passato glorioso dalla maison di Hinckley. Le dimensioni non sono contenute e i rider di statura ridotta potrebbero avere qualche problema nelle manovre, anche se la XC ha la sella che si posiziona a 840 mm da terra, 30 in meno rispetto alla più specialistica versione XE. Le finiture sono al top, così come la cura per il dettaglio che non lascia spazio a critiche. Bellissimo il serbatoio seamless dal design ricercato, con fascia centrale in alluminio spazzolato e tappo denominato “Monza Style” per la particolare forma che cela poi un normale tappo carburante. Un parafango anteriore molto avvolgente copre la porzione necessaria ad evitare di “mangiare” fango mentre, al posteriore, uno strapuntino sul quale è alloggiato la luce di stop ne delinea la forma. Peccato per il portatarga sporgente che ne allunga il profilo conferendole un aspetto ancora più imponente di quanto non sia in realtà.
Un modello tanto ricercato e dai chiari richiami al passato si sposa con la tecnologia più moderna che comprende l’illuminazione totale a LED con il faro anteriore dotato di DRL dalla forma semicircolare; davanti agli occhi del rider, la bellissima strumentazione TFT ha un design unico e due differenti modalità di visualizzazione in modo da poter scegliere quella che più si adatta al proprio mood. All’accensione, un messaggio sul quadrante principale vi darà il buongiorno: basta entrare nel menù apposito, inserire il proprio nome e…. il messaggio sarà ancora più personale! Impugnare le manopole sarà solo un piacere soprattutto quando noterete la retroilluminazione dei blocchetti, studiata appositamente da Triumph per garantire una maggior sensazione di controllo anche in condizioni di scarsa visibilità o semplicemente durante la notte. Tutti i comandi sono a portata di mano: non resta che salire in sella e godere del confort che la Scrambler 1200 XC è capace di regalare a chi la sceglie.
Il propulsore, incastonato nel telaio della Scrambler come fosse un gioiello, è il classico Bonneville High Power di 1200 cc, rivisto ed affinato per essere idoneo ad un utilizzo fuoristradistico; i cavalli erogati sono ben 90 a 7400 giri/min con la coppia che raggiunge il suo picco di 110 Nm a 3950 giri/min, motivo per il quale è inutile insistere con la manopola del gas quando è decisamente meglio passare alla marcia successiva per godere appieno della schiena del bicilindrico inglese. Il manovellismo a 270° regala un’erogazione fluida e lineare, senza strappi, idonea alla guida su fondi scivolosi dove l’azione della mano destra deve essere sempre ben dosata. Proprio per garantire il massimo piacere di guida in ogni condizione, Triumph ha dotato la sua Scrambler di ben 6 modalità di guida differenti e selezionabili tramite il tasto M collocato sul blocchetto sinistro: è possibile scegliere tra Road, Rain, Off-Road, Sport e Rider, per sensazioni di guida differenti che fanno affidamento su settaggi diversificati che regolano la risposta dell’acceleratore, l’intervento dell’ABS e del Traction Control. La Scrambler 1200 XE ha, in aggiunta, la modalità Off-Road Pro che include settaggi specifici studiati per la guida su percorsi con fondi davvero impegnativi.
Si, perché la Triumph Scrambler 1200 XC è un mezzo affascinante con quel fantastico passaggio tubi che segue orizzontalmente la fiancata destra della moto… un dettaglio “hot”, in tutti i sensi: tanto bello da vedere, quanto rovente al surriscaldarsi del propulsore. Le temperature sono talmente elevate – in alcuni periodi dell’anno – che per fermarsi al semaforo è necessario appoggiare il piede sinistro a terra e tenere il destro sulla pedana in modo da avere l’interno coscia ben distanziato dalle paratie che non riescono a contenere i bollenti spiriti della scrambler inglese. Un difetto, se così lo possiamo definire, del quale ci si dimentica non appena si parte e si inizia ad apprezzare la dinamica strepitosa di questa bicilindrica. La distribuzione dei pesi praticamente perfetta e la ruota anteriore da 21” rendono la guida un autentico divertimento, con gli ammortizzatori che lavorano in maniera progressiva e lineare, assorbendo le sconnessioni e gli avvallamenti in maniera dolce nella prima parte della corsa per poi mostrare un maggior supporto quando le sollecitazioni diventano più intense.
All’anteriore troviamo una forcella Showa USD completamente regolabile abbinata ad una coppia di ammortizzatori posteriori Öhlins anch’essi ovviamente regolabili che contribuiscono ad un’esperienza di guida eccezionale, con la sensazione di un retrotreno che segue imperterrito le linee disegnate dalla ruota anteriore senza mostrare il minimo segno di ondeggiamento. Con la mappatura sportiva inserita, la Triumph Scrambler 1200 XC vi permetterà di tenere un passo sorprendente anche nel misto stretto, complice il telaio che vi accompagna nei cambi di direzione senza mai andare in crisi; e quando arriva il momento di fermare gli oltre 220 kg in ordine di marcia, vengono chiamati all’appello i generosi dischi Brembo da 320 mm abbinati alle belle pinze radiali M50 che lavorano con il disco singolo posteriore da 255 mm, governati da un sistema ABS impeccabile. Vista la dotazione ci si aspetterebbe più mordente ma è anche vero che le velocità alle quali si viaggia e le doti tecniche della moto, rendono più che sufficiente la combinazione adottata dai tecnici del Leicestershire.
E’ fuori discussione che la bellezza della Scrambler by Triumph si paghi, e non poco. Ci vogliono 14.500 Euro per la 1200 XC mentre, per la più tecnica versione XE, ne servono 1000 in più; le differenze ci sono e vale la pena di prenderle in considerazione. Alla versione in prova non manca nulla ed è perfetta per viaggiare su strada spingendosi fin anche a tracciati off-road poco impegnativi. Va bene per chi cerca una moto divertente, dalla linea senza tempo e capace di appagare vista e “anima”; la Scrambler 1200 XE ha il plus di adottare una unità di misurazione inerziale (IMU) che è in grado di gestire il Cornering ABS ed il Cornering Traction control ottimizzati per questa versione. Offre poi un forcellone in alluminio più lungo, la mappa specifica Off-Road Pro, manopole riscaldate, pedane pieghevoli e regolabili, pompa freno MCS e foderi della forcella color oro. Entrambe le versioni sono dotate di avviamento keyless che sarebbe fantastico se non richiedesse l’utilizzo della chiave per inserire e disinserire il blocca sterzo che – per altro – necessita di movimenti degni di una cassaforte.
Rispetto alla XC, la più costosa versione XE è indicata a chi prevede di farne un utilizzo fuoristradistico intenso che permetta di sfruttare le potenzialità della IMU e le altre chicche scelte per rendere ancor più specifica questa fantastica Scrambler. Ambe due le moto sono la base di partenza per una personalizzazione senza confini: più di 80 accessori a catalogo consentono di rendere unica ogni singola moto grazie alla disponibilità di parti originali quali scarichi Arrow, barre paramotore, griglie coprifaro, elementi in alluminio, kit borse da viaggio e chi più ne ha, più ne metta. Il capiente serbatoio contiene ben 16 litri di benzina: con un’andatura mista urbana ed extra-urbana, abbiamo registrato una percorrenza di 5,2 l/100km che sono destinati ad aumentare se si forza la mano ma anche a scendere, se si decide per un’andatura più parca e, soprattutto, se si seleziona una mappa motore che non invogli a “spingere”. La differenza di prezzo farebbe propendere immediatamente per la versione XE, non tanto per la dotazione più specialistica quanto per l’IMU che, al giorno d’oggi, è un plus non da poco.
Abbigliamento utilizzato
Casco: Momo Design FGTR EVO green matt/silver
Giacca e guanti: Clover
Jeans: Alpinestars Double Bass Denim Jeans
Scarpe: Alpinestars Jam Drystar