Quadro 350d prova su strada: due ruote bene, tre ruote meglio

Nell’ormai lontano 1999 Luciano Marabese, titolare della Marabese design, inventa e realizza un innovativo sistema di sospensioni anteriori per scooter che prevede la possibilità di avere due ruote all’anteriore mantenendo, però, la guida di tipo motociclistico. Nel 2001 il brevetto viene acquisito dalla Piaggio che dopo diversi anni di gestazione propone al mondo il Piaggio Mp3. Lo scooter a tre ruote fatica a imporsi in Italia, complice un look non esaltante, mentre dove si guarda più alla funzionalità e alla concretezza che allo stile (come per esempio in Francia) il successo è clamoroso. Alla Marabese design però non si sono fermati, anzi, hanno continuato a studiare e oggi propongono un loro scooter, chiamato Quadro 350D, che pur avendo sempre due ruote all’anteriore è in realtà molto diverso dal suo antenato. Il 350D  è infatti un prodotto totalmente nuovo e basato su un sistema oleopneumatico invece che meccanico.
I vantaggi sono diversi e significativi: l’anteriore del Quadro è infatti molto più semplice e, di conseguenza, decisamente più leggero. Sono circa 40 i chili risparmiati rispetto al sistema montato sull’Mp3, che significa avere uno scooter che sulla bilancia si ferma a 195 kg e con i pesi meglio bilanciati. Inoltre la distanza delle ruote anteriori ha permesso di immatricolare il Quadro come triciclo e quindi può essere guidato anche da chi possiede la patente B.

A vederlo il sistema ideato da Marabese sembra quasi banale tanto è semplice. Due staffe collegano il fulcro alle ruote, il tutto unito da tre pistoni idraulici interconnessi da una valvola a tre vie che consente il passaggio dell’olio dallo stantuffo in compressione a quello in estensione, mentre quello centrale svolge il compito di ammortizzatore. Un sistema che assicura movimenti molto fluidi anche a discapito di un po’ di immediatezza, anche se dobbiamo dire subito che la risposta dinamica è ineccepibile. Il Quadro è mosso da un motore da 313 cc e 23 Cv di potenza che agisce su una tradizionale frizione automatica collegata a un variatore di velocità. Un ampio vano sottosella consente di ospitare due caschi integrali, mentre nel retro scudo sono presenti due scomparti, di cui uno dotato di presa elettrica. 
Peccato solo che il sistema di apertura della sella, che utilizza il blocchetto di avviamento che apre anche il tappo della benzina, non sia dei più comodi. 
Il Quadro 350D è ora proposto nelle varianti nero, nero opaco, bianco e grigio al prezzo di 6.990 euro e fino al 30 giugno è compreso nel prezzo un parabrezza più alto e il bauletto da 50 l.

Quadro 350D, prova su strada
Di solito partiamo dalle prime impressioni che la moto o lo scooter in prova ci regala, stavolta invece partiamo dal fondo… Restituire il Quadro e tornare a guidare il nostro solito mezzo a due ruote ci ha fatto capire quanta sicurezza in più offrano le due ruote anteriori. Onestamente l’approccio con il 350D non è immediato, soprattutto per chi viene dalle due ruote, ma una volta presa la mano è impressionante come sia possibile entrare nelle curve in piena accelerazione senza il minimo problema di tenuta! Attenzione che le leggi della fisica sono sempre valide (oltre al buon senso), ma se siete degli automobilisti stufi di stare in coda e preoccupati dall’instabilità dei “normali” scooter il Quadro fa per voi. La posizione in sella è decisamente comoda (per altro si possono scegliere due selle di altezza differente al momento dell’acquisto), i comandi tutti a portata di mano e il motore che non è un mostro di potenza è tuttavia sufficientemente pronto e reattivo per il normale utilizzo quotidiano. In città non si sente il bisogno di più cavalli, mentre in autostrada si fatica un po’ a raggiungere la velocità di codice. Buona la frenata, anche perché avere due gomme davanti riduce drasticamente gli spazi di arresto. Tra l’altro tenendo il freno anteriore il Quadro resta in equilibrio e si può anche evitare di appoggiare il piede a terra. Nel traffico l’ingombro dell’anteriore crea meno problemi di quanti non si possa pensare, certo non è un Ciao, ma difficilmente si resta imbottigliati in coda. Perché è fuori di dubbio che l’ambito prediletto del Quadro è la città (anche se le strade tutte curve tra i campi possono essere molto, molto divertenti) dove digerisce pavé e rotaie con una disinvoltura senza pari. 
Ottimo lo spazio a disposizione di un eventuale passeggero, che proprio per le caratteristiche del mezzo non influenza più di tanto la guida. Abbiamo avuto anche la “fortuna” di guidare il Quadro sotto l’acqua (e più di una volta) e qui il vantaggio delle tre ruote è apparso ancora più evidente. Quando si imposta una curva sul pavé bagnato e si sente la ruota posteriore perdere aderenza dove l’anteriore non ha avuto il minimo scompenso, bhé, sono sensazioni piacevoli. Peccato solo che lo scudo protegga solo fino a un certo punto dall’acqua, ma con la classica coperta o con un paio di pantaloni antipioggia si risolve tutto. 
Alla fine quindi il parere su questo “scooter per automobilisti” non può che essere positivo, perché se le prime sensazioni lasciano perplessi (sembra quasi di galleggiare…) in realtà ben presto ci si rende conto di quanta sicurezza e, volendo, quanto divertimento possono offrire tre ruote gestite in maniera così semplice ed efficace. Parafrasando le pecore di Orwell della Fattoria degli Animali possiamo quindi dire: due ruote bene, tre ruote meglio.

 

Abbigliamento utilizzato per il test:
Casco: Schuberth S2
Giacca: Spidi Netforce h2out
Pantaloni: Spidi Snap in tessuto
Guanti: Spidi Trophy H2out
Paraschiena: Dainese Wave11

 

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