Il Quadro 350D è un nuovo scooter tre ruote che arriva ad affrontare il mercato urbano. Questo prodotto è stato concepito dall’estro creativo di Quadro Tecnologie, società nata come spin-off di Marabese Design, nota società di ingegneria e styling motociclistico che, dopo aver contribuito alla realizzazione di tanti modelli delle più conosciute Case costruttrici italiane ed estere (Piaggio Mp3, Aprilia Atlantic e Pegaso, Gilera CX e Nexus, Moto Guzzi Griso, Moto Morini Corsaro, Triumph Tiger solo per citarne alcuni) ha inteso proseguire autonomamente nella ricerca e nello sviluppo di progetti di assoluta originalità, finalizzati all’introduzione sul mercato di veicoli innovativi a tre, quattro e più ruote.
Al Motor Bike Expo di Verona abbiamo avuto l’occasione per conoscerlo attraverso un test dinamico lungo un percorso appositamente studiato per prendere confidenza con la sua inedita ciclistica. Il veicolo nella sua veste definitiva non è ancora pronto mentre la sua ciclistica ha già raggiunto lo step che le permette di equipaggiare il 350D che sarà in vendita prima della fine della primavera.
Il motore è un monocilindrico “Euro 3” a 4 tempi di 313 cc. raffreddato a liquido, che trasmette alla ruota una potenza di 17 kW (23 Cv) con una coppia massima di 23,6 Nm (2,4 kgm), attraverso il classico CVT a cinghia trapezoidale e variatore automatico, e che consente di raggiungere una velocità massima di 130 km/h.
Tra gli elementi che concorrono ad assicurare la perfetta guidabilità del mezzo c’è il rivoluzionario sistema di sospensione idro-pneumatica, il vero cuore del 350D. Brevettato a livello internazionale, l’insieme ne caratterizza il comportamento per stabilità, manovrabilità, sicurezza e divertimento.
Il sistema è applicato all’avantreno, sulla coppia di ruote anteriori, alle quali permette di oscillare e di inclinarsi simultaneamente “pendolando” e, rispetto ai vari apparati meccanici già presenti sul mercato, distinguendosi per semplicità di funzionamento e per limitatezza di vincoli, determinando così un peso contenuto e una manutenzione minimale. Aspetti che contano.
L’insieme è composto di due cilindri idraulici e di un cilindro “molleggio”: i primi collegano il telaio ai bracci oscillanti delle ruote, mentre il secondo assolve alle funzioni della classica molla-ammortizzatore. Gli elementi sono in collegamento tra loro attraverso una valvola, che permette il flusso dell’olio in risposta alle sollecitazioni provenienti dalle asperità del terreno e dalla tipologia di guida.
La chiusura della valvola consente il parcheggio stabile del veicolo.
Un altro aspetto tecnico da evidenziare è il lavoro del gas, compresso nella parte inferiore dei cilindri idraulici, che consente di avere il mezzo sempre “sostenuto e verticalizzato” automaticamente. Questa condizione consente di imprimere leggerezza nelle manovre da fermo, nonché di ottenere maggior stabilità e sicurezza durante la guida.
Il Quadro 350D sarà distribuito attraverso una reta di 108 dealer a partire dalla tarda primavera ad un costo che si aggira attorno i €7.000.
TEST RIDE
Prima di parlare di come va il Quadro 350D su strada è d’obbligo fare una premessa: Quadro Tecnologie ha progettato questo scooter con l’obiettivo di rivolgersi a una utenza che abbia poca dimestichezza con i mezzi a due ruote motorizzati ma è alla ricerca di una alternativa per svincolarsi dal traffico cittadino. Quindi che abbia poca conoscenza, se non quasi nulla, di moto e scooter e che si fidano poco della stabilità di questi mezzi ma è alla ricerca di una nuova la mobilità urbana.
Ecco così che il Quadro 3D è il veicolo ideale per queste persone, perché grazie alle due ruote anteriori ed il sistema di sospensioni idro-pneumatico hanno la massima sicurezza e la massima stabilità.
Detto questo, saltiamo in sella al Quadro 350D, dove si sta molto comodi. La strumentazione è ben visibile dietro un manubrio molto largo che, appena lo stringiamo, ci da una netta sensazione di controllo del mezzo e di sicurezza. Il baricentro è basso e si tocca per terra con entrambi i piedi senza sbilanciarsi.
Da fermo lo scatto di questo tre ruote è pronto, il motore da 313cc da 23CV alla ruota gratifica, soprattutto se si sta viaggiando in tangenziale. Anche se nel percorso attraverso il quale abbiamo effettuato il test i rettilinei non era sufficientemente lunghi da consentire di raggiungere una velocità elevata, la reattività del propulsore però è tale che ci possiamo comunque immaginare le potenzialità del 350D sulle lunghe strade dritte che tagliano la città.
La frenata è solida e pronta e questo trasmette molta sicurezza al pilota. Pensando al target che vuole raggiungere lo scooter, pensiamo che buona parte del lavoro di convincimento sia già stato fatto.
Ma è in curva che arriva la parte affascinante: lo scooterone si piega si piega e ti tiene in piedi grazie ai due cilindri idraulici posti sui bracci di sostegno delle due ruote anteriori mentre quello centrale fa da ammortizzatore assorbendo gli shock dovuti alle frequenti asperità che si trovano lungo le strade cittadine tra tombini, rotaie dei tram e buche a vantaggio del comfort e della stabilità..
In uscita di curva l’azione idraulica del lubrificante e quella gassosa dell’aria comrpessa, che sostiene il raddrizzamento del 350D, danno una sensazione di reattività quando si tratta di raddrizzarlo. Forse, l’unica perplessità che ci ha lasciato questo test è dato dallo sterzo che abbiamo trovato un po’ pesante: infatti per entrare in curva è richiesto un certo sforzo fisico, ma è una questione temporanea, visto si sta ancora sviluppando il settaggio delle sospensioni regolato dal tipo di lubrificante. Quello utilizzato durante il test era denso, quindi da una risposta un po’ più lenta ma a favore di una maggior sicurezza del pilota che, ricordiamo, rientra nel target di quelli che non hanno dimestichezza con i mezzi a due ruote e ha bisogno di sentirsi al sicuro in sella. Un tipo di olio più fluido può certamente modificare la dinamica del 350D alleggerendone la guida, soprattutto nello slalom tra le macchine per divincolarsi dal traffico urbano.
Per il resto, il baricentro basso e la struttura leggera lo rendono maneggevole e il sistema di sospensioni idro-pneumatico fa in modo che, dopo la piega, il 350D torni in posizione con facilità.