Il mondo del motorsport si divide tra tifosi e detrattori di Valentino Rossi. Il “Dottore” ha segnato un’epoca e ancora adesso pare essere il fulcro, soprattutto mediatico, delle due ruote da pista. “Rossi è e rimarrà un mito, può correre fino a quando se la sente“, dicono i fan del 46; “ormai è anziano e deve ritirarsi“, ribattono coloro che non amano particolarmente il pilota Yamaha.
Chi ha invitato Valentino Rossi ad appendere il casco al chiodo è stato, senza mezzi termini, Marco Lucchinelli. L’iridato 1981 in sella alla Suzuki, ha usato parole decise ai microfoni dell’agenzia Lapresse. “Valentino è stato un genio, un marziano, però ora è tornato sulla terra e non si devono trovare più tante scuse, adesso basta. Ha sempre corso per vincere, ma ora corre per arrivare“. Il 46 si è sentito colpito dall’animo, specialmente perché queste affermazioni sono arrivate da una persona che, fino a non molto tempo fa, è stato un suo sostenitore. “Mi dispiace che sia Marco Lucchinelli a dirlo, perché è stato un grande amico di Graziano, siamo stati molto amici noi e tutte le volte che lo vedo è super gentile con me, vorrei dire che mi lecca il c… ma magari questo è un brutto modo per dirlo – ha replicato Rossi attraverso la Gazzetta dello Sport -. Non lo so, a un certo punto Lucchinelli ha iniziato a parlare sempre male di me, ma non ho capito bene il perché. Però alla fine ognuno può dire la sua, anche se naturalmente mi dispiace. Quelli che sono importanti sono i risultati, se riuscirò ad andare forte tutti risaliranno sul carro del vincitore, se non ce la farò continueranno a dire che dovevo smettere qualche anno fa”. Polemiche a parte, Rossi è al lavoro anche per riscattare il deludente 12esimo posto conquistato in sella alla Yamaha Petronas all’esordio stagionale: “Non è quello che vogliamo e non è il nostro potenziale, dobbiamo e possiamo essere più forti“.