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Visitare il Delta del Po in primavera significa avere l’occasione per trascorrere una giornata quasi senza incontrare anima viva, trotterellando in moto fra prati in fiore dominati dal rosso dei papaveri o fra le pinete fra le dune di San Basilio, costeggiando le linee dettate dall’acqua – elemento dominante – alla ricerca del punto in cui il Po sfocia nel mare. Un po’ come cercare le sorgenti del Nilo, infatti il lungo fiume non si immette nell’Adriatico in un unico punto ma in un’ampia area quasi a formare una laguna che oggi è un parco naturale, appunto il Delta. Il Po è di diritto, grazie ai suoi 652 chilometri, il più lungo fiume italiano e anche quello con la massima portata alla foce. Come abbiamo tutti appreso nei primi anni di scuola, la sorgente del Po si può individuare ai piedi nel Monviso ma si arricchisce poi dell’apporto di molte altre sorgenti.
Il Delta, composto di 6 rami, si estende fra Veneto ed Emilia Romagna ed è uno dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco per il suo interesse storico e naturale. Un’area che richiede un importante sforzo per la sua conservazione, sia perchè è densamente abitata, sia perchè ospita attività economiche come un’ampia zona dedicata alla pesca, alla piscicoltura, all’agricoltura, alla produzione di energia elettrica e allo sfruttamento turistico. Non serve partire con un itinerario, si può tranquillamente decidere la strada ad ogni bivio, trasportati dagli odori e dai paesaggi che di volta in volta si presentano al visitatore. E, nel frattempo, la giornata scorre. Noi abbiamo seguito le anse di questo Delta in sella ad una BMW K 1300 S, grossa cilindrata, tanti cavalli ma anche la capacità di trotterellare al minimo dei giri per meno interferire con la natura e la serenità del luogo.
C’è poco da raccontare, o meglio, quello che si vive in questo luogo è difficilmente descrivibile, va vissuto. Una giornata fra le sensazioni di una pace naturale, originale, fra una natura che non si lascia nemmeno sfiorare dalla presenza – quando rispettosa – di un uomo e della sua motocicletta.
La moto – BMW K 1300 S
Una sport tourer completa, capace di pieghe da sportiva ma anche di lunghi viaggi in pieno comfort. Nettamente migliorata rispetto alla precedente 1200, non solo a livello di potenza massima ed erogazione ma anche nella ciclistica che è ora più agile e svelta nei cambi di direzione, richiedendo un minore sforzo nella guida. E, come abbiamo scoperto in questa giornata, è anche capace di andature tranquille al minimo dei giri; grazie all’ESA, che consente la regolazione delle sospensioni agendo su un pulsante al manubrio, è anche possibile viaggiare su terreni accidentati – poco consoni alla tipologia di moto – senza che il comfort ne risenta.