Suzuki Burgman 650 ABS, test ride del maxiscooter davvero “maxi”

Sono passati dieci anni dal primo modello Suzuki Burgman 650: da allora, ogni due anni sono arrivati puntualmente delle rivisitazioni, capaci di sottolineare le qualità del maxiscooter Suzuki in termini di prestazioni, comfort e praticità. L’apprezzamento del pubblico è sottolineato dalle oltre 83.000 unità vendute… L’edizione 2013 del Suzuki Burgman 650 ABS ripropone pertanto i concetti fondamentali che negli anni hanno decretato il successo di questo scooter. Tra i piccoli ma numerosi interventi, si segnala una rivisitazione estetica tesa a rendere le forme più aggressive, modifiche alla trasmissione e l’introduzione del nuovo sistema ABS di serie.
In sella al nuovo Suzuki Burgman 650 M.Y. 2013
Il maxiscooter Suzuki è un mezzo che si rivolge ad un pubblico “adulto”: forme eleganti e dimensioni importanti, unite alla praticità del vano sottosella e del suo ampio plexiglass, ne fanno un veicolo adatto tanto all’utilizzo quotidiano quanto alle lunghe trasferte autostradali. A queste caratteristiche va aggiunta l’elevata maneggevolezza della ciclistica, che nasconde talmente bene i 277 kg di peso dichiarati da far pensare ad un errore sulla scheda tecnica.
In città e nel traffico, il Burgman 650 si muove agile e leggero, e permette di sgattaiolare tra le auto in colonna alla stregua di scooter ben meno “voluminosi”, regalando una immediatezza sconosciuta a molti concorrenti. Certo, gli ingombri delle sovrastrutture sono evidenti, però basta prendere un minimo di confidenza con le misure e subito si entra in sintonia, grazie al raggio di sterzo davvero contenuto e ad un bilanciamento dei pesi che teme davvero pochi confronti. Confermato l’Electronically-controlled Continuously Variable Transmission (SECVT), ovvero il cambio automatico CVT a gestione elettronica  che, grazie ai tasti posizionati sul manubrio sinistro, consente di scegliere tra tre diverse modalità di trasmissione: due completamente automatiche (Drive e Power) ed una manuale/sequenziale.  La nuova trasmissione finale, oltre ad agevolare gli spostamenti da fermo, regala una fluidità di erogazione impagabile, col risultato di poter viaggiare con un filo di gas anche a “passo d’uomo” senza problemi, ma anche di poter usufruire all’occorrenza di una lineare progressione che porta in un lampo a velocità da ritiro patente. Non un compito facile, in quanto il bicilindrico da 638 cc spinge forte, ma le elevate prestazioni (55 cv a 7.000 giri) vengono diluite attraverso una erogazione corposa e sempre presente, l’ideale per muoversi nel traffico quanto impagabile nei tratti più veloci. Se la mappatura “Power” risulta utile solo in rare occasioni (essenzialmente quando si cerca il massimo spunto ai semafori), la gestione sequenziale permette di sfruttare il freno motore in scalata, situazione molto utile, ad esempio, nei lunghi tratti in discesa.
Detto della sorprendente agilità della ciclistica, altrettanto esemplare risulta essere la stabilità sul veloce e le capacità di inclinazione in curva. Solo una eccessiva rigidità della sospensione posteriore talvolta (sulle buche più profonde) può trasmettere qualche reazione un po’ “secca”, mentre per il resto il Burgman 650 si dimostra ottimo anche per inanellare qualche tratto tutto curve con una guida spigliata. 
Frenata potente e ABS di serie
Le elevate prestazioni del motore sono tenute debitamente sotto controllo dall’impianto frenante, che prevede un nuovo sistema ABS marchiato Bosch di serie. Potente e nel contempo piacevolmente modulabile, l’unica critica che potremmo muovere è relativa all’eccessiva invasività del sistema antibloccaggio sulla ruota posteriore, ma si tratta davvero di finezze. Per il resto, la sensazione di totale controllo anche nelle frenate più violente è irreprensibile.

Comfort da Gran Turismo, ma attenzione alle ginocchia e… al rifornimento!
Il Burgman 650 offre una posizione in sella e una comodità che potremmo definire senza confronti. L’elevata protezione aerodinamica offerta dal plexiglass (regolabile elettricamente) e la protettività delle “abbondanti” sovrastrutture, consentono di viaggiare in assoluto relax anche senza indossare l’abbigliamento tecnico da moto, come può capitare a chi si reca, ad esempio, in ufficio con abito e cravatta d’ordinanza. Perfino una leggera pioggerellina non è un problema mentre si viaggia, e il livello delle vibrazioni è inavvertibile. L’unica pecca riguarda l’impossibilità di arretrare sulla sella a causa dell’incavo che delimita la porzione del pilota, e questo, unitamente alla sporgenza dei tre cassettini portaoggetti posizionati nel retroscudo, provoca fastidiose interferenze con le ginocchia. Per evitare il problema, i piloti più dotati in altezza devono abituarsi a viaggiare con le gambe leggermente divaricate.
Un’altra piccola pecca del Burgman 650 riguarda il tappo del serbatoio: posizionato sulla sinistra, il foro di ingresso della pompa risulta scomodo da raggiungere, e spesso la pompa stessa “scatta” ben prima che il livello massimo venga raggiunto, rendendo il rabbocco più laborioso del previsto. Inoltre, anche la serratura del tappo risulta poco immediata, col risultato che bisogna mettere in preventivo un minimo di pratica. Per fortuna il maxiscooter Suzuki sorprende anche per quanto riguarda i consumi, considerato che durante il nostro test abbiamo viaggiato in città a circa 18 km/l e in tangenziale/autostrada siamo arrivati a coprire oltre 20 km/l
Prezzi e allestimenti
Il nuovo Suzuki Burgman 650 è disponibile nelle versioni “base” ed Executive. La seconda offre in più lo schienalino per il passeggero, le manopole riscaldabili s tre livelli di intensità e la sella anch’essa riscaldabile, sia per il pilota che per il passeggero. I prezzi, questo si, non sono economici, ovvero 9.990 euro per la versione d’accesso e 10.490 euro per quella più accessoriata. Va detto però che come dotazione tecnica il nuovo maxiscooter Suzuki è davvero ai vertici, e di certo offre l’occasione giusta per lasciare spesso l’auto ferma nel box.
Abbigliamento utilizzato:
Casco: Shark Evoline 3
Giacca: Brembo Life jacket
Guanti: Rev’It

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