Suzuki si rilancia nel segmento che appartiene alle jappo, cioè le sportive. E lo fa con un modello che si sdoppia: a Intermot quest’anno ha presentato la supersportiva di media cilindrata GSX-R 600 e 750.
Le nuovissime GSX-R750 e GSX-R600 sono le due Supersport sviluppate in parallelo dallo stesso team di progettisti Suzuki. La caratteristica di questi modelli è che hanno in comune la stessa avanzata tecnologia del motore già collaudata in gara, con una più ampia erogazione di potenza, una migliore risposta del gas, emissioni inferiori e un consumo di carburante ridotto di circa il 10% in base alle misurazioni effettuate dai tecnici Suzuki secondo gli standard WMTC (Worldwide Motorcycle Test Cycle).
La nuova GSX-R750 è più leggera di 8 kg (pesa 190 kg), mentre la nuova GSX-R600 è addirittura 9 Kg più leggera (187 kg): un dato che le garantisce il miglior rapporto peso/potenza fra le Supersport commerciali quattro cilindri 600.
I due nuovi modelli si caratterizzano per la ciclistica rinnovata, entrambi sono infatti dotati di un nuovo telaio a doppio trave in alluminio più compatto e leggero con un interasse ridotto di 15 mm. di 1.390 mm per la GSX-R750 e di 1.385 per la GSX-R600.
In termini generali, la GSX-R750 e la GSX-R600 hanno in comune la stessa progettazione con motore quattro cilindri compatto e potente, una pura dimostrazione di avanzata tecnologia motociclistica ad alte prestazioni.
Anche il motore è nuovo e più leggero della precedente serie: fra i più piccoli 4 cilindri della sua categoria. Il raffreddamento è come al solito a liquido e l’inezione è la storica SRAD (Suzuki Ram-Air Direct).
Entrambe sono dotate di sistema S-DMS, con selettore della modalità integrato alla ECM, consente al pilota di utilizzare un pulsante sull’interruttore nella barra sinistra del manubrio e scegliere una delle due mappature disponibili, regolando così l’iniezione e i sistemi della valvola secondaria e dell’accensione. Le due mappature sono indicate come A e B. La mappatura A offre massima potenza e accelerazione, mentre la B è per prestazioni più controllate.
Il sistema S-DMS consente al pilota di scegliere la mappatura adatta alle diverse condizioni di guida e alle sue preferenze, per esempio una mappatura per la guida in autostrada e un’altra per percorsi misti. Le due mappature disponibili sono state inoltre sviluppate in base alle esperienze in gara. Il passaggio da una all’altra è istantaneo. Il pilota può quindi adottarne una per una certa parte di un tracciato e poi passare all’altra per un’altra tipologia di percorso, per esempio quando solo alcuni settori della pista risultano bagnati. Il sistema consente inoltre di passare dalla mappatura A alla B per adattarsi alle condizioni di fine gara quando il pneumatico è usurato, di usare sempre la mappatura B per un pneumatico appena montato o ancora scegliere la A per i tracciati più veloci e la B per quelli con più curve.
Le due Gixxer saranno sul mercato al prezzo di listino di €12.2000 (600cc) e €13.500 (750cc).
L’altra novità è la naked GSR 750. Look grintoso e dinamico rinforzato da nuove forme spigolose e rivolte verso il basso ad affrontare la strada, un faro a forma di diamante come presentazione, la semi carena del radiatore si unisce con il serbatoio muscoloso che fa da contrasto al codino sottile, di ispirazione racing, sotto al quale i designer giapponesi hanno nascosto il faro a led.
Il propulsore è un 4 cilindri da106 cv le cui valvole di aspirazione (diametro 27,2 mm), di scarico (22 mm) e il rapporto di compressione (12,3:1) con pistoni in lega di alluminio pressofuso sono stati studiati apposta per migliorare l’efficienza termica e garantire prestazioni ai bassi regimi e la riduzione di consumi e di emissioni.
Una potente centralina per la gestione del motore controlla i sofisticati sistemi di iniezione del carburante e di accensione ottimizzando il rendimento della moto e riducendo le emissioni nocive.
Il sistema di iniezione prevede corpi farfallati (SDTV), con doppia valvola a farfalla per cilindro, la valvola primaria direttamente collegata tramite cavo (per garantire un collegamento più istantaneo e positivo fra uomo e macchina) alla manopola del gas e la valvola secondaria controllata dalla centralina. Questa centralina monitora i giri/minuto del motore, la posizione della valvola a farfalla
primaria (o quanto è stata ruotata la manopola del gas) e la marcia inserita. A questo punto il sistema apre e chiude le valvole secondarie in base alle necessità, per mantenere la velocità di aspirazione dell’aria nei collettori ideale e fornire al motore una miscela aria/combustibile perfettamente miscelata e ottenere quindi una combustione completa. Ogni cilindro è alimentato da un iniettore a 8 fori separato con atomizzazione molto fine.
Un sistema automatico di controllo del minimo (ISC) migliora la messa in moto a freddo e mantiene stabile il minimo, riducendo inoltre le emissioni dei gas di scarico sin dalla messa in moto.
La Suzuki GSR750 non presenta quindi grosse novità, ne’ tecniche ne’ stilistiche (ci aspettavamo un forcellone monobraccio), ma bada al sodo, andando a concorrere sul prezzo con le numerose rivali.
La GSR 750 arriverà a marzo 2011 anche con una versione dotata di ABS a partire da €7.990.