Triumph Bonneville è una moto “senza tempo”. Vintage, dicono i più modaioli, ma la realtà probabilmente è un’altra: la semplicità, i materiali, la storia creano un “unicum” che affascina persone diverse da decenni, altro che moda vintage!
Un nome che evoca sfide mai concluse, Bonneville è il lago salato nello Utah che ospita i record di velocità per auto e moto fin dal 1912 e che ancora oggi è sinonimo di prestazioni estreme e, per molti versi, romantiche (basti pensare che il record di velocità per moto sotto i 1000 cc è stato stabilito nel 1967 ed è ancora imbattuto!).
La
Triumph Bonneville però, a dispetto del nome, non deve il suo fascino alle prestazioni, ma a un’alchimia di elementi che difficilmente si possono ricreare… questa moto dall’inconfondibile fanale tondo, già negli anni ’60 ha stregato grandi icone della musica e del cinema come
Steve McQueen,
Bob Dylan,
Paul Newman e
Elvis Presley! Un fascino che con il tempo però non si è ossidato, tanto che ancora oggi sono parecchie le star contemporanee internazionali che cavalcano la loro Triumph: da Bradley Cooper a Matthew McConaughey, da
Robbie Williams a
Pink!
Oggi, in Italia, la Bonnie è stata celebrata perfino nel tempio della moda: Raffaello Napoleone, l’amministratore delegato di Pitti – uno dei palcoscenici di moda maschile più importanti al mondo – ha infatti scelto le due ruote old style come tema trainante dell’84^ edizione di Pitti Immagine Uomo, tanto da dichiarare di aver ceduto anche lui al fascino della Triumph Bonneville.
Così questa motocicletta attraversa le epoche e i confini geografici e anche vip e artisti italiani non sono immuni al suo fascino: per le strade d’Italia sono stati avvistati alcuni triumphisti illustri come lo chef superstar Bruno Barbieri, Joe Bastianich – il restaurant man più famoso del mondo – e il vincitore di San Remo Marco Mengoni, che è riuscito a coronare il suo sogno concedendosi una Bonneville personalizzata in nero mat.
Insomma, una storia che viene certamente da lontano e che ancora oggi, con la sua semplicità, sembra davvero avere ancora tanto da dire…