Yamaha MT-07 test ride

In un momento in cui tutti sono alla ricerca della “moto intelligente”, Yamaha cambia le carte in tavola e punta tutto sul divertimento, la praticità ed un prezzo stracciato: ecco la MT-07, la candidata a più venduta del 2014. Siamo andati nella splendida cornice di Lanzarote a provare la nuova entry level della Yamaha: una moto economica ed intelligente, la MT-07. Diciamocelo senza peli sulla lingua: sciocchezze! Incredibili sciocchezze!
Non tanto perché non sia vero che l’isola di Lanzarote sia un posto meraviglioso dove provare una moto, non perché la MT-07 non sia la nuova entry level Yamaha, ma perché siamo effettivamente stufi di questi luoghi comuni, soprattutto a proposito delle moto intelligenti. Continuiamo a parlare con schiettezza: una moto dev’essere intelligente nel senso che deve costar poco e dare molto, ed in termini di costo la MT-07, con i suoi 5.690 € (500 in più per la versione con l’ABS) è addirittura da Nobel. Siamo anche stufi di vedere moto “mosce”, con cavallerie insignificanti ed equipaggiamenti fatti al risparmio e poi bellamente spacciate per “intelligenti. Vogliamo emozioni, coppia, unicità e sì, diciamolo apertamente, la possibilità di fare un po’ i cretini quando il sole bagna l’asfalto degli intricati saliscendi di montagna o di farci guardare quando passiamo davanti al bar dove c’è la tipa che ci fa battere il cuore.

La Yamaha MT-07 nasce proprio da quest’idea, ossia riuscire a dare emozioni molto simili a quelle della sorella maggiore, la MT-09, ma ad un prezzo più contenuto, pur non dovendo rinunciare alla cura con cui viene realizzata. Per ottenere questo risultato alla Yamaha non hanno avuto molte scelte, bisognava tagliare, trovare soluzioni economicamente accettabili, ma anche tecnicamente soddisfacenti per creare una moto che potesse cercare di irrompere sul mercato come una vera e propria bomba.

Il lato manga del Giappone
Partiamo con l’analizzare l’aspetto estetico. Indubbiamente il richiamo alla MT-09 è forte: una moto nuda, scarna ed essenziale, ma con linee tese e spigolose che richiamano immediatamente l’immagine delle moto dei manga, i fumetti giapponesi, cavalcate da ninja cyberpunk che attraversano metropoli illuminate da torri di cristallo. Pochi fronzoli, poche plastiche, il motore risulta essere una parte fondamentale anche per quanto riguarda l’aspetto estetico, così come la forma del serbatoio e la sella divisa che pone il pilota dentro la moto, piuttosto che sopra di essa, e lo fa diventare, rimanendo in metafora manga, il pilota dei robot anni’80 che si fondevano letteralmente con i ciclopici automi. Volumi sbilanciati sull’anteriore, con il motore bicilindrico in linea che svolge una funzione portante, sormontato da un serbatoio spigoloso, mentre nella parte posteriore la coda sembra assottigliarsi quasi fino a sparire: la MT-07 sembra un predatore pronto a scagliarsi a testa bassa sulla strada.

Tanto motore, poco peso: rapporto perfetto
Se proprio dobbiamo parlare di “intelligenza”, nell’analisi di come sia stata progettata la MT-07, allora possiamo notare come e quali scelte siano state fatte per poter ridurre al massimo i pesi, pur mantenendo quelle doti d’aggressività e divertimento che contraddistinguono la famiglia MT. Per il propulsore si è optato per un bicilindrico in linea da 689 cc, capace di erogare fino a 75 cavalli a 9.000 giri, con una coppia di 68 Nm a 6.500 giri che risulta essere di 7 chili più leggero di quello della XJ6, mentre in tutto il resto della moto, sempre rispetto alla precedente entry level, la XJ6, si è risparmiato un buon 22% di peso, equivalente a ben 18 chili. Anche il telaio risulta essere più leggero di ben 6 chili, soprattutto grazie al fatto che gran parte di esso sia sparito, svolgendo il motore stesso una funzione portante. Tutti questi tagli portano la moto ad un peso complessivo, in ordine di marcia di 179 chilogrammi, 182 con l’ABS: un risultato incredibile.

Efficacia senza fronzoli superflui
Parlando di ciclistica, esattamente come per il motore, si può notare come tutte le scelte fatte siano state operate per poter coniugare un’ottima gestibilità e facilità di guida, con costi contenuti e massima funzionalità del mezzo. Troviamo così, anteriormente, una forcella telescopica da 41 mm con un’escursione di 130 mm, mentre al posteriore un monoammortizzatore montato in posizione orizzontale, direttamente imperniato al motore e con il precarico molla regolabile in 9 posizioni.

L’impianto frenante risulta invece essere composto da dischi con profilo a margherita, due anteriormente, con un diametro di 282 mm e pinze monoblocco a 4 pistoncini; un solo disco, posteriormente, del diametro di 245 mm con pinza a pistoncino singolo. Per le gomme, si è scelto di adottare una dimensione standard, optando quindi per la 120/70 ZR17M davanti e 180/55 ZR17M dietro. L’altezza della sella risulta essere a 805 mm che, considerando quanto questa risulti essere stretta nella sua parte anteriore, quella a ridosso del serbatoio, consente un’eccessiva facilità a toccare terra con entrambi i piedi, e ad eseguire manovre da fermo, anche per chi non abbia ricevuto in dono una notevole statura.

Test ride Yamaha MT-07

Siamo stufi delle chiacchiere, l’abbiamo già detto in apertura, delle solite “captatio benevolentiae” messe in atto da esperti uffici stampa che stanno sempre lì a dire come le loro moto siano migliori di tutte le altre, di quanto questo o quel dato da noi rilevato “non sia un difetto, ma una caratteristica”. Stavolta non guardiamo in faccia nessuno, se si presenta una moto con un prezzo così basso e si sostiene che comunque possa tener testa a blasonate concorrenti che costano qualche migliaio di euro in più, non ci si deve nascondere dietro un dito e, bisogna ammetterlo, in Yamaha non l’hanno fatto.
Ci hanno portato a Lanzarote, isole Canarie, ci hanno fatto un breve briefing e poi, soprattutto, ci hanno fornito un esemplare di MT-07 da poter mettere sotto torchio alla ricerca dell’anche minor difetto. Cominciamo col dire che la moto, nonostante le dimensioni ridotte, riesce ad accogliere anche persone alte e dalle gambe lunghe che, non solo riescono a trovare un comodo spazio per le ginocchia negli incassi del serbatoio, ma addirittura non appaiono un orso sul triciclo come di solito accade con le moto più piccole.

Appena accesa, il bicilindrico in linea emette un piacevole rumore dalla bassa tonalità e, buttata dentro la prima con un cambio molto più morbido di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi, ci ritroviamo sull’eccellente asfalto dell’isola. È il motore ad essere subito protagonista, con un’erogazione generosa ai bassi e medi regimi, così da permettere un buono scatto ed anche una discreta ripresa.
Se il carattere del motore, con un’erogazione corposa e lineare, rappresenta la prima caratteristica che contraddistingue la MT-07, non manca molto che sopraggiungano le prime curve, mettendo in evidenza l’altra grande dote di questa bicilindrica, ossia la maneggevolezza. Rapida e precisa si riesce ad inserire in curva senza nessun problema e, sebbene alle alte velocità possa non essere la moto più stabile di sempre, risulta comunque essere molto svelta nei cambi di direzione e la sensazione di confidenza che trasmette è sicuramente molto al di sopra di quanto ci si aspetterebbe da una entry level, senza contare il fatto che, grazie alla sella stretta, ci si muove molto facilmente potendo spostare velocemente il peso da una parte all’altra. Quello che riscontriamo che non ci convince tantissimo è il comportamento del freno anteriore.
Sarà probabilmente per via dei tubi in gomma, che onestamente vale la pena sostituire con quelli  aeronautici appena acquistata la MT-07, ma rimane il fatto che il freno non risulta precisissimo, bensì un po’ spugnoso: non un problema che comprometta il giudizio generale della moto, ma di cui valeva la pena fare menzione.
E allora, quale risulta essere il giudizio generale della moto? L’abbiamo detto in apertura: in un periodo in cui non si fa che sentir parlare di moto intelligenti, la definizione che invece preferiamo è “economica e divertente”. Divertente la MT-07 lo è sicuramente, non solo perché di grande facilità per chi non abbia mai guidato una due ruote, una moto con cui scoprire come si dia il gas e si percorra una curva, ma soprattutto che diverte anche chi è centauro già da tempo, proponendosi quindi come il mezzo con cui imparare a fare gli scemi.

Negli ambienti più genuini, dove i motociclisti parlano senza cercare di darsi un tono, ci sono alcune moto che vengono familiarmente definite “da scippo”: sono quelle moto con una buona coppia disponibile già dai bassi regimi, capaci, come s’intuisce facilmente, di distinguersi perché agili e dall’indole birichina, solitamente però appannaggio di motociclisti già esperti.
L’MT-07 può quindi essere considerata un’entry level anche in questo senso: la facilità e la dolcezza con cui, all’uscita di curva, in seconda, accompagnando il gas con la frizione, la si fa impennare, la semplicità con cui la si controlla quando si schiaccia prepotentemente il freno posteriore intraversandola e, addirittura, la tranquillità che dà, nonostante il freno anteriore perfettibile, nell’impuntarla sulla ruota anteriore per fare uno stoppie, la rendono sicuramente il mezzo ideale con cui andare alla ricerca di un po’ di (in)sano divertimento, imparando così i primi numeri di un vasto repertorio di trick a cui può far accedere. 5.690 € non sono certo pochi, soprattutto in un momento difficile per tutti come questo, ma se si vuole decidere di spendere una somma di denaro per una moto nuova che possa essere il fedele destriero con cui andare in ufficio quotidianamente, fare le scampagnate domenicali ed anche sfogare lo stress accumulato settimanalmente e, magari, fare colpo sulla ragazza che abbiamo puntato da tempo, allora non c’è alcun dubbio: MT-07 is the answer!

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