Una naked pura, divertente e performante. Yamaha ci ha consegnato una delle sue punte di diamante, una moto che mostra subito la sua sostanza e la conferma con le vendite. MT-09 non è proprio per tutti, per saperla domare occorre un pizzico d’attenzione. Sapevamo che si trattava di “un buon ferro” con cui i piloti smaliziati stanchi di stare in carena potevano divertirsi a modo loro. Così l’abbiamo provata su strada, confrontata con la sorella minore (MT-07) e la sua derivata avventuriera (Tracer) ma, non contenti, l’abbiamo spremuta in pista all’Autodromo di Franciacorta.
Luca Pedersoli, nostro tester ufficiale tra i cordoli, si è detto stupefatto della moto (con quello a cui è abituato), ed anche su strada siamo rimasti piacevolmente sorpresi. La Yamaha MT-09 monta il tricilindrico da 847cc, con 115CV a 10.000 giri e 87,5 Nm di coppia a 8.500 giri, distribuiti su 188Kg in ordine di marcia e gestibili attraverso tre mappature differenti. Ecco la nostra prova completa di video, su strada ed in pista.
PROVA SU STRADA
Fabrizio Corsi, Product Manager di Yamaha, ci ha consegnato l’MT-09 con una premessa: “stateci attenti ragazzi, è un attimo trovarsela per cappello”. Certo, abituati a supersportive ed altre moto di grossa cilindrata ci sembrava stesse scherzando. Le dimensioni della moto sono abbastanza ridotte, e salendo in sella si ha subito la situazione sotto controllo grazie ad una sella quasi piatta ed al serbatoio (14 litri) che si fa avvolgere facilmente.
Almeno finché non si gira la chiave. Fabrizio ci aveva detto che la mappatura “A” corrispondeva all’erogazione più cattiva, mentre la Standard l’avevano pensata per andature di passeggio ed infine la “B” dava l’erogazione più docile. La posizione in sella, alta 815mm da terra, è eretta per ricordare l’anima motard con la quale è nata questa nuda particolare.
Viste le premesse decidiamo di partire subito con la mappa più aggressiva, perchè la curiosità è ormai troppa: l’MT-09 si accende rombando, buttiamo dentro la prima ed apriamo il gas. Una bella scarica d’adrenalina ci prende in pieno ed il polso destro ormai la fa da padrone. Certi uomini al posto di pensare con la testa usano altre parti del corpo, a noi questa MT-09 ha fatto pensare col polso!
L’erogazione è potente ma la moto si dimostra molto maneggevole grazie alla massa contenuta (sono 188 i Kg in ordine di marcia) e la coppia possente invita al monoruota. Lo scarico tagliato come nelle altre MT ed il manubrio abbastanza largo le danno un sapore di motard.
Per facilitare la distribuzione dei pesi, la Yamaha MT-09 ha un forcellone asimmetrico, ma nella foga di spremerla a fondo non ci avevamo fatto caso. Quello che si nota subito invece è l’impianto frenante, composto da un doppio disco flottante da 298mm all’anteriore e dal singolo da 245mm al posteriore che,insieme alle forcelle regolabili con steli da 41 mm ed il mono posteriore altrettanto regolabile, rendono la moto morbida e ben curata. Strumentazione del tutto digitale abbastanza intuitiva, ma bisogna ammettere che un bel contagiri analogico avrebbe fatto la sua bella figura.
Comunque, il grido di “dark side of Japan”, ovvero il lato oscuro del Giappone, pare essere azzeccato. L’MT-09 và incontro a chi si vuole divertire con una moto adrenalinica e potente, senza doversi sacrificare nei piccoli compromessi chiesti dalle sportive ma soprattutto nei prezzi di quest’ultime: L’MT-09, con ABS, costa 8.190€. Al pari delle sorelle, un prezzo che fa impallidire la concorrenza se si pensa alle componenti, non ultimi i cerchi in lega a 10 razze.
PROVA IN PISTA
Il nostro Luca Pedersoli, pilota professionista e fondatore capo della Pedersoli Riding School, ha provato per noi la Yamha MT-09 sull’Autodromo di Franciacorta e ne è rimasto colpito. Esce dai box con un’impennata, andando a cercare il limite di questa naked d’attacco. Dopo parecchi giri Luca rientra ai box e ci dà, a caldo, le sue impressioni. Una moto divertentissima, di quelle che ti portano fuori dai curvoni con una spinta impressionante. I tornantini a Franciacorta si affrontano in terza marcia (di solito almeno in 2°) e la coppia risulta poderosa, insieme ai cavalli che rendono l’MT-09 molto efficacie sul rettilineo.
Nella guida al limite, parlando di quella di Luca, l’ABS si fa sentire nelle staccate più cattive facendo saltellare leggermente il posteriore. Una moto agile e scattante a cui non mancano i numeri per la pista, ma il consiglio di Luca è quello di alzare leggermente le pedane cambiandole con delle Aftermarket per chi avesse una guida smaliziata e, come lui, superi il metro e ottanta.
Ecco la nostra prova: