E’ vero che è uscito il modello nuovo, che nel 2009 ha adottato il big bang, che l’evoluzione è continuata e tante altre cose che sappiamo. Ma è vero anche che la versione 2008 resta comunque un’eccellente supersportiva che nel campionato Superbike ha strappato molti successi agli avversari vincendo anche il Campionato Costruttori nel 2007. Ed ecco che ora c’è la possibilità di acquistarla forse non per “una pipa di tabacco” ma di certo ad un prezzo decisamente interessante, di circa 5mila euro inferiore rispetto al modello nuovo. Sulle moto presenti nelle concessionarie e senza permuta, infatti, la Yamaha R1 2008 costa “solo” 10.990 Euro. Per rinfrescarvi la memoria sulle sue potenzialità, vi riproponiamo il nostro test ride.
La R1 è dotata del YCC-I, il primo sistema di aspirazione variabile a gestione elettronica servoassistito. In base al numero dei giri e al grado di apertura dell’acceleratore, YCC-I cambia istantaneamente la lunghezza dei condotti di aspirazione: in questo modo cambia il flusso d’aria in ingresso, ottimizzando il riempimento dei cilindri. La potenza aumenta e la banda di erogazione è più ampia.
L’YCC-I è abbinato al YCC-T. Per rendere più diretta e sensibile la connessione tra motore e acceleratore, Yamaha ha creato un sistema elettronico che controlla il grado di apertura dell’acceleratore denominato appunto YCC-T, la miscela aria/carburante proveniente dagli iniettori e altri parametri, per adattarsi perfettamente al funzionamento del motore e assicurare l’erogazione di potenza ideale in tutti i regimi. Il feeling con la moto in accelerazione è straordinario e la ripresa in uscita di curva è istantanea.
Il disegno della testa deriva direttamente dalla tecnologia di vertice impiegata sulla YZR-M1 di Valentino Rossi con due valvole di aspirazione da 31mm e due valvole di scarico da 25mm nonchè la frizione antisaltellamento sviluppata in MotoGP.
Ciclisticamente la YZF-R1 10th Anniversary utilizza il telaio Deltabox in alluminio. Lo strato più esterno è costruito utilizzando fogli d’alluminio da ben 2,5mm, per ottenere un bilanciamento della rigidità ideale che aumenta la maneggevolezza e la precisione in curva, migliorando anche la capacità di “copiare” le diverse superfici.
Il forcellone è asimmetrico, con struttura a capriata rovesciata, realizzato con elementi in alluminio. Il disegno del forcellone migliora le prestazioni in curva, aumentando il controllo in ingresso e incrementando la trazione della ruota posteriore nelle brusche accelerazioni in uscita.
Il monoammortizzatore è completamente regolabile ed ha un’azione progressiva, permette al pilota di poter scegliere una serie di settaggi diversi, per adattarsi ad ogni percorso, su strada e in circuito.
Anche l’impianto frenante è di assoluto prestigio ed al vertice della categoria. Dischi anteriori da 310mm e pinze radiali a sei pistoncini che agiscono sui nuovi dischi di diametro inferiore che si assottigliano verso l’esterno per ridurre l’inerzia e di conseguenza migliorare la maneggevolezza.