Dopo due anni di assenza dalla Dakar, Manuel Lucchese è ritornato in gara con una Yamaha WR450F di serie. Il giovane pilota ha conquistato il terzo posto nella categoria Malles Moto e la 44a posizione assoluta nella classifica della Dakar. La Malles Moto è la categoria più estrema della Dakar, infatti è una vera e propria sfida, una scommessa su se stessi oltre che sul mezzo. I piloti che ne fanno parte, affrontano la gara da soli e non possono contare su nessun tipo di assistenza.
L’unica concessione è una valigia delle dimensioni di 80 x 45 x 35cm contenente ricambi ed attrezzi. La Malles Moto rispecchia l’approccio che avevano i piloti nelle prime edizioni delle Dakar, dove le abilità e l’esperienza dei piloti facevano la differenza e dove non c’era un team pronto ad intervenire in caso di necessità. Lucchese per la sua impresa ha scelto una Yamaha WR450F completamente originale con una livrea ispirata alle moto Yamaha anni ’80, con la quale ha dominato la prima settimana di gara.
In Bolivia è stato vittima di un brutto incidente con conseguente perdita di tre ore nella tappa di Uyuni ed una retrocessione in decima posizione. L’italiano però non si è dato per vinto e dopo aver trascorso nottate intere a riparare i supporti di navigazione, e aver passato alcuni giorni in preda ad una febbre alta, è riuscito a ottenere la terza posizione nella categoria e il 44° posto assoluto. Questi risultati dimostrano le grandi capacità di Lucchese di saper gestire in solitaria una gara impegnativa come la Dakar.
Il pilota ha inoltre affermato: “Sono davvero felice di questo risultato. È stato molto difficile gareggiare di giorno e fare il meccanico la sera. Dormivo solo 2 ore a notte e facevo qualche breve “siesta” quando arrivavo in anticipo alle prove speciali. Sicuramente, un fattore importante che mi ha permesso di raggiungere questo traguardo è stata la scelta della moto: la Yamaha WR450F si è dimostrata estremamente affidabile. Non ho mai dovuto effettuare alcun intervento oltre la normale manutenzione. Nella tappa di Fiambala ho bucato il radiatore a causa della fitta vegetazione e perso tutta l’acqua, ma la moto ha continuato ad andare senza problemi permettendomi di arrivare fino alla fine della tappa. Il mezzo era completamente di serie: a parte la strumentazione da rally ed i serbatoi maggiorati, non avevo apportato particolari modifiche.”