Yamaha XJ6 vs Suzuki Gladius

Yamaha XJ6 vs Suzuki Gladius, una a 4 e l’altra a 2. La filosofia alla base di queste due moto è la stessa: facilità di guida come filo conduttore, dimensioni adatte a tutti, look al passo con i tempi ma senza anticiparli e prezzo d’attacco. Dicevamo, la prima differenza riguarda proprio la tipologia di motore. Yamaha conferma il 4 cilindri che, in termini di vendite, ha dato molta soddisfazione, basti pensare alle tante FZ6 vendute negli anni; inoltre, seppur di minore cubatura, il motore di questa naked può contare sull’esperienza ampia e decennale sviluppata sui 4 cilindri delle sorelle pistaiole. Suzuki, invece, punta sulla maggiore efficacia e sul divertimento del bicilindrico, così come per anni ha fatto con la precedente SV650, anch’essa sempre ben piazzata nelle classifiche di vendita.

Esteticamente, se la XJ6 riprende stilemi inaugurati con la FZ6, la Gladius sfoggia una linea completamente nuova rispetto alla SV. Entrambe, comunque, puntano ad un look d’impatto e modaiolo capace di stimolare anche i più giovani, tradizionalmente attenti all’estetica. Buona per entrambe la cura complessiva dedicata a materiali ed accoppiamenti anche se alcune finiture e scelte tecniche possono lasciare un po’ perplessi, anche se va ricordato che stiamo parlando di prodotti alla base della gamma. Per entrambe, posizione di guida a schiena quasi dritta, manubrio adeguatamente largo e complessivamente comoda, basta non essere troppo “lunghi”. Peccato per i polsi un po’ troppo caricati sulla XJ6 e sella troppo rigida sulla Gladius. Comuni sono anche i difetti: meglio non forzare troppo il ritmo e quasi da dimenticare i trasferimenti lunghi e veloci, specialmente in autostrada. Ciò che, invece, le accomuna è il prezzo, d’attacco in entrambi i casi (6.390 Euro la Yamaha e 6.590 la Gladius).

Prova su strada
La strumentazione su entrambe queste naked è adeguata alla tipologia di moto e ben leggibile. Della Gladius – specifichiamo – va detto che la leggibilità diminuisce parecchio quando c’è troppo sole ma questo neo viene compensato dall’indicatore di marcia inserita, presenza tutt’altro che scontata.
A proposito della Yamaha, I miglioramenti nell’erogazione del 4 cilindri sono evidenti e la XJ6 offre spunto già dai medi regimi (77 cavalli di potenza massima) e non solamente oltre i 10.000 giri come accadeva con la FZ6; questo a tutto vantaggio della fruibilità e del piacere di guida, potendo contare su prestazioni a regimi inferiori, cioè quelli più utili su strada. Peraltro, è stato anche ridotto il range di giri prima del limitatore oltre che diminuita la cavalleria di circa 20 puledri. Buona la frenata e, ricordiamo, con la possibilità di avere l’ABS per una maggiore sicurezza, un’optional sempre più comune anche su moto entry level.
La neonata di Suzuki riserva qualche interessante sorpresa: la prima è il sound del motore, corposo ma non invadente e già preannuncia le prossime di sorprese, decisamente più interessanti. Seppur di media cubatura, il bicilindrico sa essere divertente e grintoso, regalando quei 72 cavalli in modo lineare ma appassionato lungo tutto l’arco dei giri disponibili, sin quasi dal minimo fino al limitatore. Le buone doti del motore si accompagnano ad un’agilità e maneggevolezza davvero importanti che consentono di scivolare nel traffico senza intoppi ma anche di non mettere in difficoltà eventuali neofiti che si mettano alla guida della Gladius 650.

Entrambe sono moto ben riuscite, capaci di catalizzare l’attenzione di chi le guarda e di chi le guida. Diverse per personalità ma allineate nel cercare di essere alla portata di tutti, sia per guidabilità che per prezzo. E’ normale che abbiano entrambe qualche difetto ma non siamo quì per porle su uno o sull’altro gradino del podio quanto, piuttosto, per evidenziarne le caratteristiche in modo che ognuno possa scegliere quella che per carattere più gli si addice.

Link alle prove complete con le schede tecniche:
Yamaha XJ6
Suzuki Gladius

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