Yamaha X-Max 400: cittadino, sportivo e viaggiatore

Yamaha lancia sul mercato il nuovo X-Max 400: dimensioni compatte, ampio vano di carico, motore brillante e buon confort a 5.990 euro f.c. Un progetto che nasce e si sviluppo in Europa e in Italia (dove vengono anche prodotti i motori) per il mercato europeo, dove però è proprio quello italiano a fare la parte del leone.
Posizionandosi di fatto tra il T-Max e il Majesty il nuovo X-Max 400 riesce a intercettare quella clientela che apprezza l’agilità e le dimensioni compatte del 250 ma che non disdegna di avere più accelerazione e maggiori possibilità nell’uso extra urbano. Il design è teso a sottolineare soprattutto l’aspetto sportivo e dinamico del X-Max, mentre l’ampia capacità di carico e la dotazione strizzano l’occhio al turismo. Il motore che muove l’X-Max 400 è quello visto sul Majesty ottimizzato e, soprattutto, abbinato a un nuovo sistema di trasmissione che consente prestazioni interessanti in termini di accelerazione e ripresa. Il telaio è stato studiato per garantire la medesima capacità di carico del 250 ma minor peso e maggiore rigidezza. Il monociclindrico a 4 valvole per cilindro da 395 cc eroga 31 cv a 7.250 giri e una coppia di 33,9 Nm a 6.000 giri, più che sufficienti per muovere i 211 kg in ordine di marcia. All’anteriore è presente una ruota da 120/70-15 su cui agisce un doppio disco da 267 mm, mentre al posteriore la ruota da 13 monta un pneumatico da 150/70 e ha un disco da 267 mm; la versione con abs sarà disponibile a partire da fine 2013.
Per quanto riguarda il confort lo spazio è garantito da un interasse di 1.565 mm su una lunghezza complessiva di 2.190 mentre lo spazio del sottosella è in grado di ospitare due caschi integrali e due sportelli, di cui uno con serratura, sono presenti nel retro scudo. 
L’X-Max 400 sarà disponibile presso i concessionari a partire da fine maggio 2013 (porte aperte il 25 e 26 maggio) in tre colorazioni: bianco (absolute white), grigio opaco (matt grey) e nero (midnight black) al prezzo di 5.990 euro, che diventano 6.490 per la versione con abs (disponibile da fine 2013). In occasione del lancio sarà inoltre possibile personalizzare il proprio X-Max con dei pacchetti di accessori dedicati volti a sottolineare una delle due anime del nuovo scooter Yamaha: Sport Package a 237 euro (comprende cupolino basso sportivo, rinforzi in alluminio sulle pedane, porta targa sportivo) o il Touring Package a 455 euro (parabrezza alto, portapacchi, bauletto da 50L). Gli accessori dedicati e studiati su misura per l’X-Max però comprendono anche schienalino per il passeggero, scarico Akrapovic (che regala un bel sound e sei chili in meno!), porta smartphone dedicato, manopole riscaldate e tanto altro.
 
Yamaha X-Max 400: prova su strada
Posizione in sella molto comoda, strumentazione ampia e ben leggibile, sella ben conformata e non troppo alta da terra (785 mm) e specchietti funzionali ci accolgono a bordo del nuovo X-Max 400 regalando una prima impressione decisamente positiva. Leve freno non regolabili e blocchetti elettrici migliorabili sono l’aspetto negativo, così come sembrano un po’ leggere le plastiche che chiudono i vani retroscudo e il tappo del serbatoio. Peccati veniali, soprattutto in considerazione dell’invitante prezzo di acquisto, che però stonano rispetto alla qualità costruttiva media che è invece molto buona.
La prima parte della nostra prova si svolge in città, prima in solitaria e poi in (piacevole) compagnia. L’X-Max è stretto e compatto, quindi districarsi nel traffico e tra le macchine in colonna non è un problema anche se siamo già nell’ambito dei “maxy”. Il motore offre un ottimo spunto nelle partenze da fermo, i freni sono potenti (il posteriore anche troppo, con una leggera tendenza al bloccaggio) e i pneumatici offrono una buona stabilità in tutte le condizioni. La forcella anteriore lavora molto bene nel seguire le asperità della strada, mentre non possiamo dire lo stesso per gli ammortizzatori posteriori. La rigidità del mezzo dettata dall’obiettivo di offrire prestazioni sportive presenta l’altra faccia della medaglia, soprattutto a discapito di un eventuale passeggero e anche agire sul precarico non aiuta (il problema infatti è nella risposta dell’idraulica). Nelle curve a sinistra, inoltre, ci è capitato di toccare terra con il cavalletto, ma questo problema pare essere già stato risolto. In ogni caso l’X-Max in città, anche in due, dimostra di trovarsi perfettamente a proprio agio e se il confort è migliorabile in compenso l’agilità è da riferimento.
Ma come detto in precedenza il 400 della famiglia X-Max è stato pensato anche (e soprattutto) per quanti vogliono utilizzare lo scooter 7 giorni alla settimanain autostrada ci ha veramente impressionato il motore e la stabilità del mezzo, capace di superare abbondantemente e rapidamente la velocità massima consentita, permettendo lunghi trasferimenti senza fatica anche grazie all’ottimo comportamente del cupolino di serie che protegge molto bene e non presenta turbolenze a nessuna velocità. Sulle strade statali che ci hanno portato lungo il lago di Como abbiamo potuto apprezzare sia la stabilità in curva sia la prontezza nell’erogazione del motore. Eventuali sorpassi non sono un problema proprio perché la risposta del motore è sempre pronta e abbondante, oltre che estremamente lineare. Tutto questo si traduce in facilità di guida e possibilità di viaggiare anche per diverse ore senza alcun affaticamento, tranne forse il carico sulla schiena imposto dalla posizione in sella. 
Alla fine della nostra prova dobbiamo riconoscere che il compromesso cercato dai tecnici Yamaha tra sportività e turismo è veramente ben riuscito, con l’ago che pende leggermente a vantaggio del primo, perché se si vuole un “divano” su ruote c’è sempre il Majesty…
 
Abbigliamento utilizzato per il test:
Giacca: Spidi Netforce h2out
Pantaloni: Spidi Snap in tessuto
Guanti: Spidi Trophy H2out – Alpinestar Atlas
Stivali: Stylmartin Delta
Casco: MD Jet Speedblock

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