Gli obiettivi fissati per la Germania sono stati raggiunti?
«Prima della partenza, avevo chiesto ai piloti di trovare un livello di attacco che permettesse di unirsi alla lotta per il comando. Era necessario assumere qualche rischio a causa del meteo e della nostra posizione di partenza sfavorevole per la prima tappa. Puntavamo a un podio e a un posizionamento nella top 5 con una seconda vettura. Il risultato finale è quindi coerente con le nostre aspettative».
Come giudica la prestazione di Andreas Mikkelsen, al suo terzo rally al volante della Citroën C3 WRC?
«Durante le prove preliminari di questo rally, Andreas era rimasto entusiasta per il potenziale della vettura su asfalto. Nonostante la scarsa esperienza con la C3 WRC su questa superficie, si è subito posizionato tra i pretendenti al titolo. Come gli era stato richiesto, ha trovato il giusto livello di attacco per poter guidare in velocità, e sono soddisfatto che alla fine abbia dominato la speciale di Panzerplatte. Aveva qualche dubbio su questa fase, ma siamo riusciti a metterlo a suo agio fornendogli tutta l’esperienza di Citroën Racing. Sono felice che la comunicazione abbia funzionato da entrambe le parti».
Craig Breen sembrerebbe abbonato alla quinta posizione: questa cosa vi soddisfa?
«Dopo una stagione promettente nel 2016, Craig ha dimostrato di meritare un posto tra i big del mondiale di rally. Questa serie di quinte posizioni dimostra la sua capacità di gestire le corse per tutta la loro durata. Questo weekend, ha disputato il Rally di Germania solo per la terza volta: questa carenza di esperienza, insieme alle condizioni meteo variabili, lo ha portato a fare qualche errore all’inizio della gara. Ma è riuscito a stare alla larga dalle grandi complicazioni per posizionarsi nella top 5, che rientra nei nostri obiettivi».
Il week-end di Kris Meeke è stato invece più difficile…
«Prima ancora della partenza del rally, era già a dieci minuti dal leader a causa di un errore che lui stesso ha definito stupido. Anche il tracciato, secondo me, non era assolutamente adatto alle WRC 2017. Posso capire che in seguito sia stato difficile per lui trovare la motivazione necessaria per sostenere il ritmo dei primi. La giornata di venerdì è stata difficile, ma è stato performante nelle speciali del campo militare il giorno seguente. Purtroppo la sua gara si è conclusa a causa di un problema meccanico, ed è stato necessario abbandonare perché rischiavamo di rompere il motore. Questo ha anche permesso a Paul Nagle di tornare a casa in anticipo per vedere suo figlio, nato venerdì».
Ci sono molte voci nel parco assistenza relative al mercato dei piloti. Cosa pensa in merito?
«Non è un segreto: siamo in un periodo di forte attività sul mercato dei trasferimenti. Come per lo sviluppo della vettura, la priorità è preparare il 2018. Il calendario del WRC fa una pausa, e approfittiamo del mese di settembre per scegliere la nostra strategia. Per fare questo, parliamo con tutti i piloti che potrebbero aiutarci a raggiungere gli obiettivi. Al momento non c’è nulla di ufficiale».