GP S. Marino fatale per Shoya Tomizawa

Queste sono parole che chi si occupa di sport pericolosi come lo sono le gare dei campionati di velocità sa che può correre il rischio di scrivere. Ma allo stesso tempo in cuor suo spera anche di non dover scrivere.
E ci si ritrova di fronte il fatto che durante queste corse in gioco non c’è solo la vittoria o dei punti. Ma qualcos’altro molto più importante.

Ma è la vita da affrontare perché queste gare ci possono riservare anche queste brutte notizie nonostante tutti speriamo di dover riportare solo la cronaca di una gioiosa vittoria.
Oggi non ci sono sverniciate da raccontare, successi importanti da fotografare. Tutto questo è una infima parte di un week end di corse in moto di fronte la morte di un giovane pilota che affronta la sua vita correndo in sella stringendo forte un manubrio come desidera fare.

E’ quello che è successo ieri pomeriggio a Shoya Tomizawa. Non aveva ancora 20 anni perché li avrebbe compiuti il prossimo 10 dicembre, era un giovane astro nascente dal motociclismo su pista, uno dei pochi giapponesi di talento rimasti. Era passato alla storia all’inizio di questa stagione per aver vinto la prima gara della Moto2, la nuova categoria del motomondiale che ha sostituito la Classe 250, nel GP del Qatar in sella alla Suter del team Technomag – CIP.

Ieri un incidente lo ha riportato sotto le luci della ribalta per un tragico incidente, una banale scivolata come una delle tante che succedono in gara. La maledetta fatalità di cadere in piena accelerazione a pochi metri da Alex De Angelis e Scott Redding che non possono evitare l’ineluttabile.
Le lesioni sono gravi e i medici della clinica mobile e del circuito fanno tutto il possibile per salvarlo, come all”Ospedale di Riccione, dove Shoya Tomizawa muore a 19 anni in un pomeriggio di settembre vivendo la sua vita correndo come una scintilla a tutta velocità,  come desiderava.
La tragedia colpisce nell’intimo la sua famiglia, quella grande del paddock.

Il pensiero va anche a De Angelis e Redding, i due piloti che non potevano fare niente per evitarlo ora hanno un animo distrutto e sconvolto da ricostruire. Giovani come Tomizawa: 26 anni per il sanmarinese e appena 17 per l’inglese.

Tomizawa sapeva far correre veloce la sua moto. Ieri una giovane vita è filata via veloce, questa volta troppo velocemente.