Fernando Alonso in conferenza stampa a Campiglio: “Non sono obbligato a vincere”

E’ un Fernando Alonso che non ti aspetti quello che si presenta in conferenza stampa a Campiglio, un pilota ma soprattutto un uomo apparso piuttosto teso, forse stizzito con la stampa per come quest’ultima ha affrontato le sua vicende personali, soprattutto quella relativa al divorzio dalla moglie.

Freddo e senza peli sulla lingua, Alonso smorza gli entusiasmi dei presenti e degli appassionati, mettendo subito in chiaro che “non sono obbligato a vincere. Non ho la sfera di cristallo, siamo solo al 12 gennaio e non posso dire ora come andrà la stagione. Non sono né ottimista né pessimista, mentre per quanto riguarda la vettura posso solo dire che le informazioni dalla pista sono sempre un punto interrogativo”.

Si diceva, un Fernando scuro in volto a causa anche delle vicende personali.
Non voglio parlare della mia vita privata, non l’ho fatto in passato e non voglio farlo ora. C’è chi dice che ci siamo lasciati perchè passavo troppo tempo a Maranello o chi ha scritto che ho passato il Natale a Oviedo mentre invece ero a Los Angeles, oppure ancora chi afferma di avermi visto in discoteca a Madrid nei giorni del GP del Giappone”.

A chi gli chiede invece chi tema di più tra i campioni del mondo alla guida di una monoposto, Alonso risponde in maniera decisa e chiara.
Per me il più forte rimane comunque Schumacher, ha sempre qualcosa più degli altri, ma il più forte in assoluto secondo me rimane Kubica, col quale ho parlato dopo l’ennesimo incidente che ha avuto. Quando tornerà, sarà lui il migliore in pista. Ma se la Ferrari sarà competitiva, dovrò guardarmi anche da Felipe (Massa), col quale comunque mi trovo benissimo”.

Sulle potenzialità della Ferrari invece Alonso è molto realistico e va con i piedi di piombo.
La vera macchina la vedremo solamente dopo 2 o 3 gare, in Malesia o in Cina. Anche se so bene che i test invernali per molti di voi valgono già quanto un Gran Premio”.

Dichiarazioni insomma che non sprizzano entusiasmo da tutti i pori e che probabilmente non faranno felici né i responsabili della casa di Maranello né i tanti sostenitori della Rossa.

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