Ferrari F2012 non può compete per il titolo
Pat Fry, Direttore Tecnico della Scuderia Ferrari, la F2012 di Ferando Alonso e Felipe Massa al momento non può competere per il titolo mondiale.
Non è pessimista, caso mai realista e da buon ingegnere si basa sui dati raccolti nei quattro giorni di test ufficiali svolti al Montemelò, il circuito internazionale di Barcellona. Ma in 12 giorni di test tra Jerez e Barcellona Fry ha raccolto dati a sufficienza per una lucida e disillusa analisi che si può vedere in una doppia ottica: né troppo pessimistica per auto flagellarsi né troppo positiva per buttare fumo negli occhi dopo il 2° tempo di Alonso nei test conclusi ieri.
“In lotta per il podio a Melbourne? Al momento direi di no – dice Pat Fry – Siamo delusi del livello di prestazione che abbiamo mostrato in questi test e penso che abbiamo davanti a noi molto lavoro. E’ chiaro che la decisione relativa agli scarichi che abbiamo preso la scorsa settimana ci ha fatto fare qualche passo indietro nello sviluppo. Quanto? Difficile dirlo adesso. Nei test ci si basa su delle assunzioni riguardo alla benzina che hanno a bordo le altre vetture e solo a Melbourne avremo una risposta chiara se dobbiamo essere molto o poco delusi, quanto siamo davvero lontani dal vertice e, conseguentemente, su quanta strada c’è da percorrere per arrivarci”.
Dove deve migliorare la Ferrari F2012
Cosa deve fare lo staff di Pat Fry per dare ad Alonso e Massa una Ferrari F2012 competitiva? “Dobbiamo migliorare in generale il livello di carico aerodinamico della vettura ma siamo perfettamente consapevoli che il ritmo di sviluppo è più o meno uguale per tutti. Avremo qualche aggiornamento a Melbourne, fondamentalmente mirati a riadattare la vettura alla configurazione degli scarichi che abbiamo scelto di avere almeno in queste prime quattro gare della stagione”.
Fry non ha nascosto le difficoltà che sta affrontando la squadra nello sviluppo della monoposto: “Siamo partiti con una configurazione del sistema degli scarichi particolarmente aggressiva ma dopo il test della scorsa settimana era chiaro che questa soluzione necessita di molto sviluppo prima di poterla utilizzare in gara. Pertanto, abbiamo optato per una configurazione più convenzionale. Ovviamente, avendo sviluppato la vettura per quel concetto di scarichi innovativo, ora dobbiamo riottimizzare tutto nei pochi giorni che ci restano prima dell’Australia. Non ci sono delle grandi differenze fra i due sistemi in termini di prestazione ma dobbiamo davvero analizzare ogni cosa nei dettagli”.
La questione scarichi
Gli scarichi sono stati uno degli argomenti tecnici più gettonati al paddock del Montmelò: “Lavoriamo sull’attuale configurazione praticamente da sole due settimane: abbiamo trovato un po’ di prestazione ma non c’è dubbio che la soluzione originaria è quella che ne dà di più: credo che ci si possa ricavare, nella migliore ipotesi, almeno il 25% del carico che si aveva lo scorso anno, anche se poi bisogna vedere quanto ciò costa in termini di consumo di benzina e di stabilità in entrata delle curve. Al momento ci dà ancora dei problemi ma è la più ovvia per cercare di migliorare la prestazione e aumentare il carico aerodinamico: continueremo a lavorarci sopra, come del resto faranno tutti gli altri. Il test del Mugello sarà utile per provare nuove soluzioni perché è sempre difficile introdurre sviluppi importanti durante un weekend di gara ma oggi non sono in grado di dire se avremo qualcosa di notevole o meno e tutti gli altri faranno altrettanto”.
Riguardo gli scarichi della Red Bull, giudicati dagli altri team a rischio regolamento, Pat fry risponde così: “Penso che sia una domanda per Charlie Whiting [direttore di corsa, delegato alla sicurezza, starter permanente e capo del dipartimento tecnico della FIA – ndr]”.