Calato il sipario sul GP d’Australia, prima gara della Formula 1 in declinazione 2016, restano risultati, impressioni e pensieri dei protagonisti. La Ferrari ha dimostrato di potersela giocare con le due Mercedes: quanto visto all’Albert Park lascia ben sperare i tifosi del Cavallino. Resta un po’ di amaro in bocca per il risultato sotto la bandiera a scacchi: Vettel è stato il faro guida per metà gara. Poi ha dovuto lasciare il posto a Rosberg ed Hamilton.
Secondo Maurizio Arrivabene, team principal della Scuderia Ferrari, “abbiamo fatto una buona prima parte di gara, poi c’è stata la bandiera rossa, ma non dobbiamo prenderla come una scusa. Questo ci insegna che i conti si fanno alla fine. Quanto è successo oggi deve servirci come lezione per fare ancora meglio, ad iniziare dal Bahrain, con ancora più umiltà e determinazione”.
“Certamente è stata una gran bella partenza: ero molto felice di essere scattato meglio delle due macchine davanti a me, mi ha ricordato lo scorso anno in Ungheria – sottolinea Sebastian Vettel-. E’ stato bello vedere Kimi fare lo stesso, perché dopo essere passati in prima e seconda posizione, da lì abbiamo dettato il passo. La bandiera rossa non ci ha aiutato, ma ad essere onesti la cosa più importante in quel momento era che Fernando ed Esteban stessero bene. Fermare la gara è stata la decisione giusta. Quando sono passato in quel punto ho visto i detriti in pista. Naturalmente le aspettative sono più alte, dopo una stagione già buona come quella passata c’è la voglia di colmare il divario. Ieri eravamo un po’ più lontani, oggi ci siamo avvicinati. Nel complesso è stata una grande gara, ho dato il massimo fino alla fine, e non volevo finire fuori pista, ma poi ho fatto il tosaerba. Così non dovrò farlo la prossima settimana quando sarò a casa! Certo però che oggi avremmo voluto un risultato migliore”.
“Oggi, nella prima parte di gara siamo andati molto bene, ma a un certo punto ho perso potenza e sono stato costretto a ritirarmi – dice Kimi Raikkonen – .Non so esattamente cosa sia successo, non credo che il problema fosse legato al motore, perché era ancora acceso. Deve trattarsi di qualcos’altro. E’ un vero peccato, per tutta la squadra. Dopo i test invernali ci eravamo fatti l’idea di essere a un buon punto, ieri era stata una giornata strana, con condizioni e circostanze particolari, quindi sapevamo che le differenze di tempo in qualifica non erano reali. La mia macchina si è comportata bene, era veloce e avevo un buon feeling, ma ovviamente dobbiamo finire le gare. C’è ancora del lavoro da fare”.