Riceviamo e pubblichiamo l’analisi del collega Alfredo Di Costanzo, dando ovviamente spazio alle repliche ed invitando i lettori di Infomotori a commentare queste opinioni anche sulla nostra bacheca di Facebook dove il tema Motogp è molto sentito!
<<Il campionato 2010 della Motogp è ormai capitolo chiuso, e consegna alla storia un nuovo campione: Jorge Lorenzo. Lo spagnolo è stato l’assoluto protagonista di una stagione che ha offerto pochi spunti in pista, molti fuori. Chiudere con un trionfo sulla pista di Valencia è per l’alfiere della Yamaha la classica ciliegina sulla torta, risultato che avalla la tesi che il più forte è lui, senza se, senza ma. Rossi, invece, è il grande sconfitto dell’anno.
Il nove volte campione del mondo aveva iniziato la stagione con proclami d’amore eterno alla casa dei tre diapason. In occasione del ricevimento del premio “Winning Italy Award” affermò che la storia con la Yamaha era bella, e qualora fosse passato alla Formula 1 o alla Ducati, sarebbe stato tradimento. Amore confermato dopo la vittoria colta nella gara d’apertura del Qatar, dove Lorenzo, ricordiamo, colse con i postumi di una frattura al polso, la seconda piazza.
Tutto lasciava presagire ad un’altra stagione sotto il suo dominio, ma….. le ruote sono rotonde. Il circus arriva nel vecchio continente, e il maiorchino coglie due vittorie a Jerez e a Le Mans, nonostante il “muro” imposto da Valentino, per evitare fughe di notizie dal suo box. Si arriva al Mugello, terra di conquista del numero 46, ma questi rimane vittima di una brutta caduta, che mette ko la sua gamba destra, e lo tiene lontano dalle gare fino al gran premio del Sachsenring in Germania. A mio avviso non è stato l’infortunio in se e per se ad evitare all’italiano di lottare per onorare il titolo, ma ciò che lo ha scatenato: l’errore frutto della pressione. Rossi era sotto tensione perché per la prima volta veniva sconfitto da un compagno di squadra, con la moto che più d’ogni altro conosceva. Errare è umano, e il Mugello ha mostrato il lato umano del pilota Rossi.
Questa è la chiave di lettura dell’anno; quando il livello tra i contendenti è molto alto, vince chi sbaglia meno. Chi afferma che il titolo di Lorenzo sia stato conquistato perché corso senza avversari, non solo fa dello screditamento sterile, ma finge di ignorare che Jorge è stato il migliore anche nella gestione della pressione. Non commettere errori è uno dei segreti della strategia che porta al successo. Vedete, poi, chi ha vinto il “mundialito” che lo stesso Rossi lanciò dopo aver conquistato il primo posto in Malesia. Nelle successive tre gare Lorenzo è sempre arrivato davanti all’ex compagno di squadra, con distacchi a dir poco imbarazzanti. Insomma quest’anno Rossi ha preso paga, punto.
Di Casey Stoner dico che se è vero che in alcune gare è stato, per usare un eufemismo, guardingo, è pur vero che tutti i successi della Ducati hanno il sigillo del suo polso. Stoner a mio parere, è il migliore in assoluto nel giro secco, e quando riuscirà a trovare la costanza nell’arco delle tornate di una gara, allora per gli avversari saranno dolori.
Alla Honda hanno fatto bene a puntare su di lui per il ritorno al vertice, mentre non comprendo della casa dell’ala dorata il persistere su Daniel Pedrosa. Lo spagnolo, che quest’anno ha stabilito il record personale di successi in una stagione, quattro, è un buon pilota, ma manca della cattiveria e della fortuna dei campioni. Sono anni che aspettiamo una sua affermazione, ma Pedrosa fa parlare più per le sparate del suo manager, che per i risultati in pista.
Un bravo va a Spies, che con la Yamaha M1 del 2009 vince la sfida del miglior debuttante, a scapito di Marco Simoncelli. Quest’ultimo è il classico esempio di coloro che dalla vita ottengono di più rispetto a quello che valgono, almeno sportivamente parlando. Con una Honda in pratica ufficiale, non solo perde la sfida rookie contro l’americano, ma addirittura arriva dietro Nicky Hayden, il Calimero della Motogp.
Infine permettetemi un invito all’azienda Mediaset: perché non permettete ai telespettatori, come fate per il calcio, di poter togliere l’audio della cronaca del duo Meda-Reggiani, e consentire di ascoltare la musica dei motori? Sempre meglio della Rossicronaca, no? Bye bye Motogp 2010!>>
Alfredo Di Costanzo