“Vincere in Formula 1 è un sogno che avevo fin da bambino, e che oggi è diventato realtà”, queste le prime parole di Charles Leclerc una volta arrivato al parco chiuso del circuito di Spa-Francorchamps, dove lo scorso fine settimana è scattato quel GP del Belgio nel quale la Ferrari, finalmente, è tornata a sorridere. Il pilota nato a Monaco ha gestito brillantemente la sua SF90 durante la corsa, portandola al primo posto una volta transitato sotto al traguardo.
Una gioia immensa per il ferrarista, anche se condizionata dalla perdita di uno degli amici/nemici con cui gareggiava fin dai tempi dei go-kart: stiamo parlando di Anthoine Hubert, pilota francese che ha perso la vita nella Feature Race di sabato della Formula 2, venendo centrato in pieno dalla monoposto dell’ecuadoriano Juan Manuel Correa. Per Leclerc la sua prima vittoria in Belgio rimarrà un ricordo indelebile da portare nel cuore, dal quale costruire definitivamente la sua scalata all’Olimpo del Circus iridato.
Sempre davanti a tutti fin dalle Prove Libere 2 del venerdì, la sua prima vittoria in Formula 1 doveva essere il giusto premio al termine di un weekend da protagonista. Così è stato per Charles Leclerc, bravissimo a sfruttare al massimo le potenzialità della sua SF90 prima in qualifica e poi in gara, dove ha dettato il passo fin dallo spegnimento dei semafori rossi. Il pilota nato a Monaco è stato la stella del fine settimana belga, in cui ha saputo gestire al meglio le sue risorse e, soprattutto, rispondere a un Hamilton che, nel finale, si è fatto particolarmente minaccioso senza tuttavia poter dar la sua zampata da Campione. Dopo i nulla di fatto in Bahrain e in Austria, per Leclerc questa è la rivincita che stava aspettando fin dall’inizio della stagione. E che finalmente è arrivata.
Anche quando la Mercedes è in palese difficoltà nel contrastare le elevatissime velocità di punta della Ferrari, Lewis Hamilton ci mette del suo e riesce a centrare il miglior risultato possibile. Questa volta contro Leclerc non si poteva fare veramente nulla, per cui il Campione del Mondo in carica si è dovuto “accontentare” di un secondo posto che, in ogni caso, gli permette di rendere ancora più concreta la sua corsa verso il sesto iride in carriera. Se non ci fosse stato Vettel di mezzo a fare da tappo, forse avremmo visto il pilota britannico fare a sportellate con il ferrarista nato a Monaco: tutto rimandato a Monza?
Sarà anche fresco di rinnovo contrattuale, ma in pista si è comportato esattamente come al solito, da buon gregario del suo compagno di squadra. Certo, i due piloti della Mercedes esprimono il loro talento in maniera differente, e a Spa le Frecce d’Argento hanno brillato esclusivamente nel settore centrale, meno veloce rispetto ai primi due dove, al contrario, le Ferrari con le ali scariche hanno praticamente dominato la scena. Resta il fatto, però, che Hamilton sia arrivato in scia a Leclerc sotto la bandiera a scacchi, mentre Bottas ha beccato oltre 12 secondi di distacco. Caro Valtteri, visto che starai nel team di Brackley solamente per un altro anno, non è il caso di sedersi sugli allori…
Stavolta il quattro volte Campione del Mondo tedesco si è dovuto inchinare. Vettel ha dominato solamente il primo turno di libere del venerdì, mentre nel resto del weekend ha sempre preso paga dal compagno di squadra. Come è andata la sua gara? Più che inseguire la Ferrari gemella numero 16, Sebastian ha dovuto guardare più di una volta negli specchietti della sua Rossa per contrastare le due Mercedes, che l’hanno portato all’errore in curva 1 quando è arrivato al bloccaggio senza, tuttavia, perdere la posizione. Il muretto del Cavallino ha poi capito che Vettel poteva essere più utile nel mettersi al servizio di Leclerc, e quando gli è stato intimato l’ordine di scuderia… il pilota tedesco non ha fatto una piega, frenando Hamilton fin quando ha potuto. Vederlo interpretare questo ruolo, tuttavia, non ci piace. Speriamo che a Monza ritrovi l’orgoglio perduto.
Chi troppo vuole, nulla stringe… Max Verstappen lascia il circuito di Spa-Francorchamps con le pive nel sacco, senza nemmeno un giro completato. Il capitano della Red Bull sbaglia tutto in partenza e prova subito a rimediare, tentando una staccata impossibile a La Source: qui arriva lungo, sperona l’Alfa Romeo di Raikkonen (che salta per aria atterrando poi violentemente sull’asfalto) e poi prova a proseguire la sua corsa. Ma l’anteriore sinistra della sua RB15 è ormai andata: alla curva Eau Rouge il rivale finlandese gli rende l’attacco subito, sfiorandolo nel suo passaggio all’esterno che, di fatto, rompe la sospensione della gomma già segnata in precedenza. Verstappen va dritto e termina la sua corsa contro le barriere, chiudendo con uno zero uno dei Gran Premi più sentiti dai suoi tifosi: a Monza la rivincita?
E chi se lo aspettava di trovarlo al quinto posto sotto la bandiera a scacchi? Scattato dalla 17esima posizione in griglia per la sostituzione della power unit sulla sua monoposto, Alexander Albon ha condotto una gara da vero leone: splendido il sorpasso ai danni di Ricciardo con tanto di incrocio di traiettorie, così come la conquista della quinta posizione contro Sergio Perez passando praticamente sull’erba del rettilineo del Kemmel. Il thailandese ha dato una grandissima prova di forza in Belgio, ripagando Helmut Marko della scelta fatta durante le vacanze estive. Ora per Albon resta una sola cosa da fare… continuare così!
Sergio Perez centra in Belgio il premio di “migliore degli altri”, portando in zona punti la sua Racing Point che, già nelle prove libere del venerdì, aveva fatto vedere grandi cose. Il messicano è fresco di un rinnovo contrattuale che lo legherà alla scuderia “in rosa” per altri tre anni, il che deve averlo rassicurato non poco sul suo futuro in Formula 1. Ottima prova anche del suo compagno di squadra Lance Stroll, che conquista un altro punto iridato da mettere nelle cassaforti del team con base in Regno Unito. Bel lavoro ragazzi!
Dotata dello stesso motore Honda che equipaggia la sorella maggiore Red Bull, la Toro Rosso riesce a distinguersi sul circuito di Spa-Francorchamps grazie al settimo posto di Daniil Kvyat, che fa valere il suo ruolo da primo pilota dopo aver incassato la sconfitta in qualifica a favore del rientrante Pierre Gasly. Il francese, reduce dalla perdita del sedile della sua RB15, ha provato di tutto pur di far ricredere Helmut Marko della sua scelta, ma il quinto posto di Albon lo ha praticamente demolito. Seconda opportunità cercasi?
Dopo aver visto entrambe le vetture Made in Enstone nella Top 10 al termine delle qualifiche, ci saremmo aspettati qualcosa di più di un ottavo posto conquistato dal solo Nico Hulkenberg. Nonostante sia consapevole del fatto che il suo futuro in Renault è ormai giunto al termine, il pilota tedesco spinge sull’acceleratore come ha sempre fatto negli ultimi anni, portando a casa quattro punti importanti per la sua posizione nella Classifica Piloti. Grande delusione, invece, da parte di Daniel Ricciardo, doppiato e sconfitto da Albon nel duello ravvicinato alla curva Bruxelles. E dire che di solito è lui a farci saltare sul divano con i suoi sorpassi…
Weekend da dimenticare per il team McLaren, costretto a ritirare entrambe le vetture per dei problemi meccanici. Carlos Sainz esce di scena quasi subito, mentre Lando Norris deve subire la beffa di veder la sua MCL34 perdere potenza sul rettilineo d’arrivo, dove sarà obbligato a parcheggiarla mentre Leclerc transita da vincitore della sua prima gara in Formula 1. Dopo gli ottimi risultati ottenuti fino all’Ungheria, questa è una brutta battuta d’arresto… ma siamo sicuri che a Monza i tecnici in arancione riusciranno a tornare più forti di prima!
In Belgio la Haas non ha brillato affatto: Kevin Magnussen riesce a centrare la Top 10 in Q3, ma in gara subisce sorpassi a ripetizione come il suo compagno di squadra Romain Grosjean. Entrambi finiscono fuori dai primi dieci sotto la bandiera a scacchi, e la speranza è che a Monza riescano a sfruttare meglio la power unit Ferrari che equipaggia la loro VF-19.
In Belgio la Williams può gioire di non essere il fanalino di coda come ci ha abituato fin dall’inizio della stagione: George Russell, infatti, riesce a battere le Alfa Romeo e centra il 15esimo posto sotto la bandiera a scacchi. Poco onore, invece, per Robert Kubica, tra l’altro protagonista in qualifica per aver visto esplodere la nuova power unit Mercedes Spec 3 della sua FW42.
Poteva essere un grande weekend per il team Alfa Romeo… Invece tutto è andato per il verso sbagliato: dopo l’ottimo ottavo posto centrato in qualifica, Kimi Raikkonen era pronto per un altro risultato di rilievo da mettere nelle cassaforti di Hinwil, ma l’esuberanza di Verstappen alla prima curva ha spento ogni sua ambizione. Alla fine Iceman ha dovuto inchinarsi a una macchina che, dopo l‘impatto a La Source, non era più la stessa di quella in griglia, che lo ha costretto ad accontentarsi di un misero 16esimo posto al traguardo.
Con Raikkonen fuori dai giochi, solo Antonio Giovinazzi poteva salvare le sorti dell’ex team Sauber nel GP del Belgio, dal momento che era riuscito a conservare la nona posizione fino al penultimo giro di gara. La troppa aggressività sul pedale dell’acceleratore in prossimità del cordolo esterno della curva Pouhon, purtroppo, lo ha fatto decollare verso le barriere di protezione, chiudendo miseramente una gara in cui poteva arrivare nuovamente a punti. Peccato…
Nelle nostre pagelle vogliamo inserire anche Anthoine Hubert, morto nel drammatico incidente di sabato per quel violentissimo contatto al Raidillon con la monoposto di Juan Manuel Correa. Un incidente che fa tornare tutti, appassionati e addetti ai lavori, con i piedi per terra, di fronte alla realtà del motorsport: per quanto si cerchi di introdurre nuove misure di sicurezza, questa disciplina avrà sempre nel suo DNA quel pericolo che, da pilota, bisogna accettare. Il ricordo del pilota francese del team Arden al giro numero 19, come il suo numero di gara, e la commemorazione di Leclerc alla fine della corsa sono stati certamente i momenti più toccanti del fine settimana. Riposa in pace Campione!