F1 2019: la Ferrari di Leclerc negli Stati Uniti aveva 18 cavalli in meno!

Lo scorso appuntamento degli Stati Uniti, andato in scena sul Circuit of The Americas di Austin, ha portato dei risultati ben al di sotto delle aspettative in casa Ferrari: a causa del ritiro di Sebastian Vettel per il cedimento improvviso della sospensione posteriore destra, tutte le speranze si sono addossate sulle spalle del giovane Charles Leclerc, che tuttavia ha concluso il round a stelle e strisce solamente al quarto posto… E con ben 52 secondi di ritardo dal vincitore Valtteri Bottas.

QUANTO IL TALENTO NON E’ ABBASTANZA…

Un risultato figlio delle circostanze di un weekend in cui la SF90 del monegasco ha patito il cedimento della power unit Spec 3 durante il terzo turno di libere, che ha costretto di conseguenza i tecnici di Maranello ad utilizzare il precedente motore EVO 2 che, ormai, aveva già quasi raggiunto il limite di vita utile.

Secondo le rilevazioni effettuate nel post-gara, il propulsore utilizzato da Leclerc nel GP degli Stati Uniti ha mostrato un gap prestazionale pari a diciotto cavalli in meno rispetto alla versione più recente del V6 prodotto a Maranello, motivo per cui il pilota nato a Monaco non è riuscito a tenere testa al duo Mercedes che, al contrario, è andato a prendersi vittoria e Titolo Mondiale Piloti. Impossibile fare meglio di quanto realmente ottenuto in condizioni simili…

IN BRASILE TRA DUBBI E VELENI

Nonostante la situazione poco favorevole per la Ferrari, gli avversari del Cavallino hanno continuato a puntare il dito sulle prestazioni anomale di cui la Rossa si è resa protagonista in seguito alla pausa estiva. L’artefice del dibattito è stato nuovamente Max Verstappen, il quale ha espresso parole poco lusinghiere nei confronti dei suoi colleghi di Maranello: “La deludente performance della Ferrari ad Austin? E’ quello che succede quando smetti di barare, ovviamente. Non ne sono affatto sorpreso. Dopo quello che è venuto fuori, questo spiega tutto“.

Un commento al veleno da parte dell’olandese della Red Bull, al quale la Ferrari, per la precisione il suo team principal Mattia Binotto, ha così replicato: “Ho sentito dei commenti a fine gara, che ritengo essere molto deludenti. Abbiamo sofferto molto durante il weekend americano, sia in termini di performance che a livello di grip nel primo stint di gara, e credo che questo tipo di commenti siano completamente sbagliati. Non vanno bene per lo sport, e credo che tutti dovrebbero essere un po’ più cauti“.

Sta il fatto che ora la Ferrari deve riporre la sua attenzione all’ultima parte della stagione, con le tappe del Brasile e di Abu Dhabi: con Leclerc preferirà continuare a stressare l’unità EVO 2… oppure prenderà la decisione di sostituire i componenti danneggiati della Spec 3 accettando le relative penalità del caso, con la consapevolezza, però, di essere più competitiva in pista?

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