F1 GP Corea 2012
Il “non si sa mai cosa possa succedere” sta diventando una consuetudine in questo mondiale di F1. Infatti, dopo i ritiri delle McLaren di Jenson Button prima e Lewis Hamilton poi, a rivoluzionare il vertice della classifica piloti F1 2012 ci ha pensato, ma non per colpa sua, Fernando Alonso, che è stato costretto a ritirarsi all’inizio del GP del Giappone per una foratura dopo un contatto con la Lotus di Raikkonen. E la vittoria di Sebastian Vettel ha ridotto il gap ad appena 4 punti dal ferrarista.
Per una Red Bull che ha dimostrato di essere tornata veloce e competitiva come negli ultimi due anni (ovvero imbattibile), c’è una Ferrari che non riesce a piazzarsi nelle prime posizioni, facendo partire Alonso in mezzo ai pericoli del frenetico cardiopalma iniziale.
Ecco perché Stefano Domenicali, Team Principal Ferrari, ha vissuto una settimana molto intensa (è un eufemismo) volando a Maranello dopo il GP del Giappone per poi ritornare in in Corea, dove si corre domenica 14 ottobre il sedicesimo GP del calendario F1 2012.
Alonso è carico per il GP di Corea
Alonso è arrivato oggi in Corea in preparazione al GP di Corea sul circuito di Yeongam, vicino a Mokpo.
Archiviata la gara di Suzuka che è costata buona parte del margine di vantaggio su Vettel, il pilota spagnolo ora deve pensare a domenica: “La delusione è stata forte ma ormai è archiviata, inutile rimuginarci sopra ancora. Come ho detto prima di lasciare il circuito, adesso si riparte da zero, visto che fra me e Vettel ci sono appena quattro punti e anche gli altri si sono un po’ riavvicinati. Vincerà chi farà un punto in più di tutti – afferma Alonso – Per farcela bisognerà avere una macchina veloce, non fare errori e sperare che eventuali sbagli altrui non ti costino caro, com’è accaduto a noi, prima a Spa e poi a Suzuka. Senza questi episodi la situazione sarebbe ben diversa”.
La competitività della Ferrari F2012 rimane un argomento caldo: “Sicuramente ci sono stati alcuni team che in quest’ultimo scorcio di stagione hanno fatto un passo avanti importante mentre noi non abbiamo fatto altrettanto, soprattutto per quanto riguarda il comportamento della vettura su certi tipi di piste. È altrettanto vero peraltro che a Monza, ad esempio, avevamo una macchina in grado di fare la pole ma poi a Singapore ci siamo un po’ persi e, in qualche modo, ne abbiamo sofferto anche a Suzuka, dove comunque Felipe in gara ha dimostrato di essere piuttosto competitivo: se non è stato veloce quanto la Red Bull lo è stato certamente più di tutti gli altri. Del resto questi alti e bassi sembrano caratterizzare questo campionato: in Giappone la McLaren è sembrata meno forte di quanto non lo fosse stata nella gara precedente mentre è la Red Bull che è venuta fuori in maniera importante, cosa accaduta ad esempio anche alla Sauber. Si parla molto dei nostri perché gli occhi di tutti sono sempre puntati sulla Rossa: qui, ad esempio, se proviamo una volta un’ala e non la usiamo diventa un caso ma queste sono cose che accadono regolarmente in tutte le squadre. Adesso non dobbiamo far altro che riprendere il cammino nella giusta direzione e sono sicuro che ci riusciremo”.
Alonso tiene a ribadire la sua fiducia nelle capacità della squadra. “Sono certo che potremo giocarci le nostre carte fino in fondo – ha proseguito il pilota di Oviedo – Le persone che stanno lavorando sulla macchina sono le stesse che lo hanno fatto fino ad ora e non c’è motivo che non sappiano fare bene anche adesso. Non dimentichiamoci che se sono ancora in testa al Mondiale è perché siamo stati capaci sia di migliorare la vettura in maniera importante rispetto all’inizio di campionato sia perché siamo stati in grado di sfruttare sempre al massimo quello che avevamo a disposizione. A noi non ci ha mai regalato niente nessuno, anzi Spa e Suzuka ci hanno privato di piazzamenti che erano ampiamente alla nostra portata. Il miracolo che ci ha fatto arrivare sin qui in questa posizione non ha origine divina ma è il frutto del lavoro di tutti noi, dal primo all’ultimo. La Formula 1 è uno sport di squadra: si vince e si perde tutti insieme”.
Vettel pensa al circuito di Yeongam
Poche le parole di Vettel. Il più giovane bicampione del mondo di F1 è concentratissimo in vista del GP di Corea e parla del circuito di Yeongam.
“La pista si divide in due parti: una parte permanente ed un’altra che è molto più simile ad un circuito cittadino, anche se non siamo all’interno di una città. È situato nella parte occidentale della città di Yeongam, nel profondo sud della Corea. È un circuito impegnativo e l’ultima parte è davvero molto difficile”.
Com’è difficile fare pronostici. Perché ci sono anche molti altri piloti che si possono inserire, vedi per esempio la sorpresa di Kobayashi nel gran premio di casa. Oppure Massa, che è tornato sul podio proprio a Suzuka. Proprio al pilota brasiliano è richiesto un aiuto nei confronti di Alonso. Anche perché c’è la sua conferma al voltante della Rossa in ballo.