GP Australia da il via alla stagione di F1 2012
I test sono finiti. Da questo week end i risultati valgono posizioni in griglia e punti in classifica (nonché – molti – soldi). Le potenzialità delle monoposto devono essere ormai capite e trasformate in punti di forza, mentre si lavora con minuziosità per limitare quelli di debolezza, se non sono già stati eliminati. Questo fine settimana scatta il mondiale 2012 di Formula 1.
Prima gara del calendario 2012 di F1 è il GP di Australia all’Albert Park di Melbourne e tutti i team ed i piloti di F1 sono già nell’emisfero australe per prepararsi alla lunga stagione.
Red Bull e McLaren le favorite, e la Ferrari?
Si parte da dove si era finito l’anno scorso, ma anche due anni fa e cioè dagli scarichi della Red Bull del giovane campione del mondo Sebastian Vettel. La scuderia della bevanda energetica austriaca sembra sulla buona strada per ripetete il ciclo vincente del binomio Ferrari /Schumacher, vincitori (dominatori) del titolo costruttori e piloti per cinque anni di fila, dal 2000 al 2004.
Le Red Bull si Vettel e Mark Webber sono le favorite in seguito al dominio degli ultimi due anni ma nei test invernali le monoposto del Team Principal Christian Horner e del Responsabile Tecnico Adrian Newey non hanno affatto brillato.
Stesso discorso, per quanto riguarda i test, vale per le McLaren: Martin Whitmarsh, Team Principal del team inglese motorizzato Mercedes, non si è dimostrato agitato più di tanto così come i due piloti, Jenson Button e Lewis Hamilton, dimostrando il migliore degli aplomb inglesi.
“Vorrei poter dire che possiamo competere per il titolo – dice Whitmarsh in una recente intervista – Intanto l’inverno è andato meglio dell’anno scorso visto che veniamo in Australia avendo già compiuto un test sulla distanza di un GP, ma se da una parte abbiamo la sensazione di essere competitivi, dall’altra non siamo apparsi tali. La buona notizia è che nessun team ha dominato i test e tutti siamo stati vicini”.
Per quanto riguarda le Ferrari, anche Fernando Alonso si è sbilanciato commentando i test esprimendo la sua perplessità e nemmeno Stefano Domenicali, Team Principal della Scuderia Ferrari,non ha nascosto di non essere contento di come sono andate le prove ma non vuole sentir parlare di panico e di pessimismo da parte Ferrari: “Nulla di tutto questo ma soltanto consapevolezza di noi stessi. Abbiamo comunicato in modo realistico i problemi che avevamo perché la trasparenza fa parte del mio modo di essere – dice Domenicali al sito Ferrari – La mancanza di soddisfazione nasce dal fatto che non sono stati centrati i nostri obiettivi tecnici: è quindi tutta riferita a noi stessi. Dove siamo rispetto agli altri non lo sappiamo con certezza e la nostra insoddisfazione potrebbe anche rivelarsi eccessiva. Detto questo, un quadro più consolidato delle gerarchie in pista lo avremo dopo le prime quattro gare”.
Lotus e Mercedes le possibili outsider
Nei test invernali ha sorpreso la Lotus (motore Renault): Kimi Raikkonen al suo rientro in F1 dopo 2 anni di assenza è risalito su una monoposto con la sua solita aria glaciale dimostrando le sue abilità. Anche il suo compagno di team, il francese Romain Grosjean, è stato molto veloce, anche il più veloce nei test.
La Mercedes ha presentato in ritardo la sua monoposto ma Ross Brawn è un tecnico esperto e lungimirante. Michael Schumacher non deve dimostrare più niente a nessuno con 7 titoli nella bacheca della sua casetta svizzera ma, anzi, porterà tutta la sua esperienza per dare la possibilità a Nico Rosberg per essere più brillante possibile.
Anche la Force India (con motore Mercedes), la Toro Rosso (Ferrari) e la Sauber (Ferrari) hanno svolto test brillanti.
Ma ciò non vuol dire che siano competitive in gara.
La Ferrari ha un paragone dell’Italia campione del mondo nell’82 dopo un avvicinamento al Mondiale non positivo.
La storia racconta un finale diverso, con una cavalcata di quattro vittorie consecutive entrate nelle leggenda contro Argentina, Brasile, Polonia e Germania Ovest in finale: ma se questo discorso vale per l’anonimo “precampionato” del Cavallino, lo stesso può essere fatto per tutte le altre squadre.
Non ci resta che sperare che da tutto questo ne tragga vantaggio lo spettacolo, cosa che manca alle gare da troppo tempo e che farebbe riavvicinare il pubblico a casa, nei circuiti ma anche gli sponsor.