Tutto è iniziato quel maledetto 29 dicembre 2013, quando in una tranquilla giornata sulle nevi di Meribel… la vita di Michael Schumacher è cambiata drasticamente. Quel giorno il sette volte Campione del Mondo di Formula 1 rimase gravemente ferito in un incidente con gli sci che lo fece entrare in coma farmacologico per diversi mesi. Nel mese di giugno 2014 la sua manager, Sabine Kehm, affermò che Schumi era uscito da quel terribile tunnel, ma davanti a lui lo aspettava la battaglia più difficile della sua carriera: tornare a vivere come una persona normale.
Dal successivo settembre Michael si trova nella sua villa di Gland, in Svizzera, dove solo pochi addetti ai lavori possono farvi visita. Tra questi è presente l’ex team manager della Ferrari con il quale aveva condiviso anni di successi negli anni 2000, quel Jean Todt che, nello scorso fine settimana, è andato a trovare il suo pupillo per guardare insieme il GP di Formula 1 sul circuito di Hockenheim.
Davanti ai microfoni di Radio Monte Carlo, il Presidente della FIA ha affermato che Schumacher non ha intenzione di arrendersi e sta continuando a lottare per recuperare la sua salute. “Sono sempre molto cauto quando faccio queste dichiarazioni, ma è tutto vero – ha commentato Jean Todt – Ho guardato con lui in Svizzera il Gran Premio di Germania. Michael non si arrende, continua a combattere come ha sempre fatto e in questo momento si trova nelle migliori mani per riuscire a tornare in salute”.
“Naturalmente il nostro rapporto non è più lo stesso da quando è caduto sulle nevi di Meribel, visto che non c’è più stata comunicazione tra di noi – ha continuato l’ex manager della Ferrari – Ma Michael continua a combattere e con lui sta facendo lo stesso anche la sua famiglia”.
Ma il nome Schumacher è stato sotto i riflettori anche per un altro motivo nello scorso fine settimana: sul circuito di Hockenheim, infatti, il figlio Mick è sceso in pista con la mitica Ferrari F2004, quella che permise al papà Michael di centrare il suo settimo, e ultimo, Titolo Piloti in Formula 1 con ben 13 vittorie. Il giovane pilota del team Prema, attualmente impegnato in Formula 2 e allievo della Ferrari Driver Academy, aveva già avuto modo di guidare una monoposto del padre, quella Benetton B194 che fece esaltare tutti gli appassionati durante il weekend del GP del Belgio nel 2017. Stavolta, però, le emozioni sono state ancora più forti.
“È stato semplicemente fantastico potersi mettere al volante di questa vettura – ha spiegato Mick Schumacher – Devo ringraziare la Ferrari e Formula 1 per avermi dato questa opportunità, è stato un sogno e un onore per me. Ricordo di aver visto mio padre in tv vincere molte gare con questa monoposto, che mi ha esaltato soprattutto per la potenza e il sound del suo V10. Non c’è stato un momento di questa giornata in cui non abbia avuto un grande sorriso stampato in faccia. Fosse stato per me non sarei più rientrato ai box!”.