Formula 1, arrivano le monoposto coperte?

Servono sempre degli episodi sfortunati per dare vita ad un cambiamento. Quanti ricordano l’incidente di Felipe Massa in Ungheria quando fu colpito da una molla metallica? E Jules Bianchi si sarebbe salvato se la sua Marussia fosse stata coperta? E’ di pochi giorni fa anche la tragedia di Justin Wilson in Formula Indy. Tanti brutti episodi che probabilmente porteranno ad un cambiamento epocale nella Formula 1 dei prossimi anni. Nei campionati americani già si sono dati da fare per proteggere le ruote dai contatti che, nei velocissimi ovali, causavano incidenti spettacolari ed a volte pericolosi con vetture che prendevano letteralmente il volo.

Attualmente in Formula 1 rimane solo la testa dei piloti a diretto contato con l’ambiente esterno. Negli anni si sono susseguiti provvedimenti per aumentare la sicurezza in caso di cappottamenti e per prevenire il colpo di frusta. Ancora nulla è stato fatto per tutelare i piloti nei confronti degli impatti frontali. Certo il casco ha una buona tenuta, ma ancora non basta.

Ecco come il designer Andries Van Overbeeke immagina la McLaren-Honda del futuro. Tettuccio in plexiglas ad alta resistenza sollevabile tramite pistoncini. Probabilmente la struttura di copertura dovrà essere rinforzata, ma la tendenza è di avere delle monoposto coperte già nei prossimi 3 o 4 anni. L’aerodinamica sarebbe molto più curata e favorevole alle alte velocità rispetto ad oggi. Speriamo che insieme ai nuovi motori che probabilmente arriveranno nel 2017 (si parla di un ritorno al rifornimento, di circa 1.000 CV e di un sound nuovamente da brividi) si pensi anche alla sicurezza.

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