In Formula 1 la FIA è l’orgnao supremo mentre la FOM dirige il circus. Poi c’è La FOTA, l’associazione dei team di Formula 1 creata d aMontezemolo e Briatore che ha lo scopo di fare da intermediari con FOM e FIA.
Anche i piloti sono associati nella GPDA che difende gli interessi dei protagonisti di questo sport, ma che non viene ascoltata come si meriterebbe, come quando dicono che correre con le luci artificiali non va bene e poi si corre lo stesso.
E’ notizia di qualche giorno fa che, tra le varie altre associazioni, ne è stata costituita un’altra che raccoglie chi ci mette molto del suo, e cioè denaro, per far correre il carrozzone: gli sponsor di Formula 1 hanno dato così vita alla loro associazione, chiamata F100. 100 come il numero dei fondatori
La prima assemblea è prevista per l’1 settembre a Londra e tra gli interventi ci saranno quelli di Richard Bracewell, responsabile delle sponsorizzazioni globali della Shell, e Chris Burton, vice presidente delle sponsorizzazioni globali della SAP.
Il pubblico ammesso sarà selezionato tra la gente che decide le sorti di questo sport, escludendo agenzia e mezzi di comunicazione. Gli sponsor chiedono di avere più peso nella spartizione della grossa fetta di torta, visti gli enormi meriti che si arrogano.
Una associazione nata quindi con lo scopo di entrare a far parte del gruppo che conta, di quelli che si siedono al banchetto della spartizione.
Una cosa abbastanza curiosa perché è grazie alla gran parte delle risorse messe dagli sponsor sotto forma di frnacobolli che i team si possono permettere di correre i gp. Allora gli sponsor, oltre al ritorno d’immagine del loro investimento, all’aumento delle vendite e del valore del brand, ora sono alla ricerca anche di un ritorno più materiale.
Se organizzata a dovere, la F100 arriverebbe a tenere in scacco quel furbone di Bernie Ecclestone, se solo gli sponsor si rendessero conto che tutto ruota grazie a loro, che investono cifre astronomiche per un adesivo sulla carrozzeria, degli striscioni lungo il circuito e per invitare amici nei vip paddock e dipendenti nelle tribune.
Ora aspettiamoci una associazione delle tv mondiali, che fanno altrettanto pagando lauti diritti televisivi alla Allsport di Bernie.