Ma il vero tormentone che probabilmente ci accompagnerà per tutta la stagione è quello relativo agli scarichi. Cerchiamo di fare il punto.
Il regolamento vieta espressamente che si posizionino gli scarichi per utilizzare i gas di scarico a fini aerodinamici. La Ferrari nei primi test aveva utilizzato una soluzione per cui i gas venivano soffiati verso l’esterno, praticamente sulle gomme posteriori, ma come comfermato dal direttore tecnico Pat Fry venerdì occorreva un gran lavoro per ottenere risultati positivi con questa soluzione. Così in fretta e furia a Maranello si è tornati a una configurazione di vettura con gli scarichi arretrati.
Ieri e oggi la RD8, la monoposto 2012 della Red Bull, ha fatto mostra di sé (si fa per dire, visto che hanno cercato di nascondere più possibile la vettura con coperte e ombrelli) di scarichi che pur essendo arretrati grazie a una sorta di “scivolo” soffiano sull’ala posteriore e che vengono giudicati “al limite del regolamento” dai tecnici delle altre scuderie. Resta il fatto che sinceramente non si sa quali vantaggi effettivi comporti questa scelta. Anzi, Mark Webber ha minimizzato, sottolineando come invece si stia facendo un lavoro di fino sull’auto senza particolari stravolgimenti.
Ora bisogna capire che sta facendo pretattica e perché. Se davvero la soluzione non è così fondamentale perché tanti misteri e tanta attenzione a coprire la vettura appena possibile? Davvero la scelta di Red Bull è in linea con il regolamento? Se alla prima gara del campionato le due monoposto di Vettel e Webber dovessero essere davanti a tutti possiamo facilmente immaginare la pioggia di ricorsi. Speriamo solo che questo mondiale non sia deciso dagli avvocati, visto che ormai alle riunioni sui regolamenti i responsabili delle scuderie non si portano più gli ingegneri ma gli azzeccagarbugli!
Tempi non ufficiali della quarta giornata di test di F1 a Barcelona:
1. Kimi Raikkonen, Lotus, 1:22.030, 121 giri