GP del Giappone a Suzuka: bis di Vettel e della Red Bull RB7
Laurearsi campione del mondo a 23 anni significa molto: significa essere il campione del mondo più giovane di tutti i tempi. Confermare quel titolo l’anno successivo, significa di più. Vuol dire confermare le proprie capacità e la propria maturità, perché la conferma la chiedono e la pretendono tutti ma è molto difficile. Molto più difficile della prima volta. E significa essere il più giovane pilota al mondo ad aver vinto due titoli mondiali. E consecutivi.
Merito al giovane Sebastian Vettel. Ma merito anche ad un pacchetto eccezionale, come quello preparato dalla Red Bull per lui ed il suo compagno di box, l’australiano Mark Webber. Monoposto, la RB7, che quest’anno è stata anche più competitiva ed affidabile dell’anno scorso, grazi al lavoro eseguito dal team dal Team Principal Christian Horner e dal capo tecnico Adrian Newey, uno che ha fatto tanta gavetta come vice alla Williams per poi dimostrare tutte le sue capacità in Red Bull
Fernando Alonso concentrato
“Sebastian ha il titolo in tasca, anche se decide di guardare la gara di domenica qui dalla TV! Penso che potrà essere più felice di questo titolo rispetto al primo vinto perché è stato più rilassato e ha avuto il tempo di vederlo arrivare. Così sarà in grado di prepararsi al meglio per il party!”. È molto chiaro Fernando Alonso riguardo le possibilità di Vettel di non vincere il titolo domenica. E nonostante la Ferrari sia ormai fuori dai giochi, la Scuderia di Maranello è in Giappone con lo spirito e le motiviazioni di sempre e lo dimostrano le parole del pilota spagnolo: “Penso che, anche se questo è il primo weekend in cui non abbiamo più la possibilità matematica di vincere il campionato, è già da almeno tre o quattro gare che non c’erano più speranze di portare a casa i titoli” dice Alonso. “Quindi, questo non rappresenta un cambiamento drammatico in termini di approccio per questo fine settimana. Mi sento sempre motivato perché quando sei un pilota di Formula 1 vuol dire che sei una persona competitiva: non mi piace quando una vettura mi sorpassa, piace a me sorpassare le altre auto. Non mi piace partire dalla terza o quarta fila nella griglia di partenza, voglio essere in pole position ed è questa motivazione che mi sprona sempre a continuare a spingere. Adesso, è la stessa cosa, nel senso che voglio vincere e voglio partire dalla pole position. So che potrebbe non essere possibile al momento, dato il nostro livello attuale di prestazioni, ma la speranza è che sia sempre possibile. Per le restanti cinque gare cercheremo di fare del nostro meglio, cercando di occupare la posizione più alta possibile in classifica”.
L’obiettivo, quindi, è quello di centrare il risultato migliore possibile rimasto in palio: “Per il campionato penso che la cosa più importante sia quella di ottenere il secondo posto sulla McLaren nel Costruttori”, dice infatti il pilota spagnolo. “Sarà molto difficile, ma lotteremo per conquistarlo. Anche per il campionato Piloti c’è ancora una possibilità di conquistare il secondo posto ma non credo che secondo o terzo o quinto cambi molto, perché dopo un paio di mesi si dimentica tutto. Io preferirei vincere una delle cinque gare restanti piuttosto che arrivare secondo in campionato, ad essere onesti. Speriamo in una o due di queste ultime gare, speriamo di avere una vettura abbastanza competitiva che ci permetta di lottare per il primo posto. Dovremmo anche cercare di imparare qualcosa per il prossimo anno con l’introduzione di nuove componenti della vettura in queste ultime gare. Ma come ho detto, siamo persone competitive e non vedo nessuno nel box Ferrari felice di arrivare terzo o quarto con altri team davanti. Tutti all’interno della squadra sono concentrati come se questa fosse l’ultima gara e fossimo in lotta per vincere il titolo. Vogliamo fare bene e questa è la motivazione che ci serve”.
A Hamilton non interessa la pace con Massa
Detto del titolo mondiale che resta solo da festeggiare, non rimane che parlare delle parole di Rob Smedley, ingegnere di macchina di Felipe Massa, durante il GP di Singapore. “Se è vero che l’ingegnere di pista di Felipe Massa si è lasciato prendere dalla foga del momento – si legge in una nota della Ferrari – e ha usato una parola (“destroy”) non certamente felice ma comunque priva di qualsiasi intento malizioso è altrettanto vero che quella frase è stata detta a Felipe quando si trovava all’uscita della curva 5 nel corso del giro 11 della gara, quello che si sarebbe concluso con il pit-stop simultaneo del ferrarista e di Hamilton: nulla quindi a che vedere con il contatto avvenuto fra lo stesso Felipe e Lewis nel corso del giro successivo. Non ci sarebbe voluto molto per evitare un simile fraintendimento ma sono cose che succedono in un mondo frenetico come la Formula 1. Alla fin fine, come direbbe il Grande Bardo, molto rumore per nulla”.
Ma di pace con Massa, l’ex campione del mondo della McLaren non ne vuole sapere e tra i due rimane il gelo. Quel “Dai Felipe, distruggi la sua gara” detto via radio non è stato digerito da pilota inglese. Nonostante sia stato proprio lui a cozzare – ancora – sulla Ferrari del brasiliano, che ha commentato dicendo: “Se dovessimo aprire le comunicazioni di tutti ne sentiremmo tante di cose strane…”.
Prove del venerdì: Jenson Button davanti a tutti
Nelle libere corse questa mattina (pomeriggio a Suzuka), il più veloce è stato Jenson Button sulla McLaren, con un crono di 1’31”.901 davanti di pochissimo alla Ferrari di Fernando Alonso (1.32.075) ed alla Red Bull di Sebastian Vettel (1.32.095).
Quarto tempo per l’altra Red Bull di Webber (+0.246) davanti alla Ferrari di Massa (+0.547) ed alle due Mercedes di Schumacher (+0.809) e Rosberg (+1.081). Al momento Hamilton è solo ottavo (+1.344). A chiudere la top ten Petrov su Renault e Buemi sulla Toro Rosso.
Nelle libere del mattino invece Vettel, forse deconcentrato, è stato protagonista di un dritto nelle vie di fuga. Ma ciò che conta è stare davanti domenica in gara.
Button è fresco di rinnovo con la scuderia inglese, avendo appena firmato un accordo pluriennale. L’ex campione del mondo 2009 e arrivato alla McLaren nel 2010 e dice di sentirsi a casa propria come in nessun altro team.
Affermazioni replicate dal Team Principal Martin Whitmarsh, secondo il quale Button è “un gran pilota oltre che una brava persona, oltre che uno dei migliori e rispettabili driver che abbiamo mai avuto. Per questo sono molto contento che continui a lavorare per noi in futuro e sono orgoglioso di essere il suo team principal”.
Orati tv GP Giappone 2011 Formula1
Sabato 8
Rai2
06:30 Pit Lane
06:55 Qualifiche
08:00 Pit Lane
Domenica 9
Rai1
07:15 Pole Position
08:00 Gara
Circuito di Suzuka
Il tracciato giapponese è uno dei più spettacolari e tecnici grazie alla varietà delle sue curve. Questa pista è inoltre l’unica nella storia della Formula 1 ad avere una conformazione ad 8, ovvero con un sottopasso e relativo cavalcavia. Nonostante la bellezza del tracciato, a Suzuka è sempre stato problematico compiere sorpassi. Non è un tracciato particolarmente impegnativo per i freni delle monoposto.
Concepito come pista di prova per la Honda, è molto impegnativo per i piloti.
Lunghezza: 5.807 m
Numero di Giri: 53
Così nel 2010
Pole: Vettel – RBR-Renault – 1’30”785
Gara: 1. Vettel – RBR-Renault; 2.Webber – RBR-Renault; 3.Alonso – Ferrari