Il 2015 della MotoGP è stato un anno spettacolare quanto controverso, che alla fine ha decretato la vittoria -meritata se si parla di prestazioni in pista- dello spagnolo Jorge Lorenzo. Il maiorchino raggiunge così il suo quinto titolo mondiale, il terzo in MotoGP, e si appresta a difendere la corona con la M1 di Iwata.
Arriva così il film documentario Jorge Lorenzo Guerreiro, che racconta la vita del Porfuera in tutte quelle sfaccettature che non emergono mai in un weekend di gara. Il documentario, scritto da Ruben Fernandez e diretto da Eugenio de Haro, è stato prodotto da Dorna Sports in associazione con Movistar, IB3, Mediaset e la Vicente Ferrer Foundation, e consiste in oltre 80 minuti di materiale che raccontano Lorenzo da un punto di vista inedito e suggestivo. “Per quanto fossi veloce e consistente nelle gare, lui (Valentino, Ndr.) era sempre lì, una vittoria piuttosto che una sconfitta dipende da chi ha guidato meglio”. dice il maiorchino nel teaser del film:
“quando sei sul podio ti dimentichi delle tue paure, e per qualche strana ragione la tua sicurezza in te stesso aumenta”. Continua Lorenzo, per poi concludere che “Se credi davvero che qualcosa sia possibile, e dai il massimo per ottenerla, puoi trasformare in possibile ciò che è impossibile”.
Il “Jorge Lorenzo Guerreiro”, che debutterà nel canale spagnolo Movistar+ in Spagna giovedì 25 febbraio alle 10.00, verrà proiettato successivamente anche nel resto d’Europa.
Lorenzo celebra così il suo titolo ma, visto l’epilogo della stagione, forse un film sul campionato è qualcosa di eccessivo. Rischia di essere, insomma, come uno dei festeggiamenti dei suoi primi anni, quando imitava il compagno di squadra con scenette poco spontanee. A noi Lorenzo piace per come guida e per la cattiveria agonistica che non sconfina mai nella scorrettezza, ma dare spettacolo -solo un’opinione personale- non è mai stato il suo forte.