Michael Schumacher 8 anni dopo l’incidente: come sta il Campione della Ferrari?

Una vita passata ad oltre 300 km/h… fermata tutto d’un tratto a causa di una caduta sugli sci: tutti gli appassionati di Formula 1 hanno ancora davanti agli occhi i titoli dei giornali del 29 dicembre 2013, che riportavano il dramma vissuto dal grande Michael Schumacher conosciuto anche come semplicemente “schumi”, sulle nevi di Meribel, in Francia. In una tranquilla giornata sulla neve, il Campione tedesco cade in errore e colpisce con la testa una roccia: le condizioni di Michael Schumacher sono subito gravissime.

Schumi viene portato d’urgenza all’ospedale di Grenoble e da questo momento in poi la sua vita non è stata più la stessa: dopo l’incidente Michael Schumacher, nel 2014, fortunatamente, è tornato nella sua villa di Gland per continuare le cure e cominciare una lenta ripresa verso la tanto auspicata normalità, resa complicata da un quadro clinico di difficile risoluzione. Ma come sta veramente oggi quel Campione che ha fatto palpitare il cuore dell’intero popolo ferrarista?

Dopo otto anni dall’incidente, le ultime notizie ufficiali sono arrivate a noi con il massimo riserbo, voluto dalla moglie Corinna in accordo con la portavoce Sabine Kehm e con tutto lo staff di medici che ha preso base operativa nella dimora di Schumacher. Il primo a parlare è stato l’ex-team manager della Scuderia di Maranello, Jean Todt, mentre oggi è proprio Corinna a svelare qualche informazione in più su come sta Schumi oggi e le ultime novità: “Mi manca ogni giorno. Ma lui è qui. È diverso, ma è qui, e questo ci dà forza. Stiamo insieme, viviamo insieme in casa. È in fase di trattamento. Facciamo di tutto per farlo sentire meglio e per fargli sentire sempre il nostro sostegno: ci ha sempre protetto, ora dobbiamo farlo noi“.

Possiamo immaginare che la fase di estrema sofferenza e difficoltà in cui si trovava Schumacher qualche tempo fa sia passata, ma una cosa è certa: dopo l’incidente del 2013 Michael non è più lo stesso di sempre. E’ sicuramente rimasta in lui quella voglia di lottare che l’ha sempre contraddistinto, ma molto probabilmente il suo aspetto fisico è molto cambiato da come ce lo ricordiamo – soprattutto perchè provato dal coma iniziale e dai diversi interventi a cui è andato incontro.

Ora, quindi, è il figlio Mick, oggi impegnato in F1 con il team Haas e dall’anno prossimo terzo pilota della Ferrari insieme a Giovinazzi, a raccogliere il testimone della sua eredità, confermata da diverse somiglianze a livello caratteriale: “A me i paragoni non piacciono ma quello con mio padre lo ricerco volentieri. Mi dicono che siamo simili. Mi impressionano l’energia e la forza che papà ha utilizzato per vincere singole gare e mondiali. Riusciva a essere sempre concentrato al 100%. Credo veramente di avere ereditato qualcosa in questo senso. Ora sono in Formula 1, ma avrei tante cose da discutere con lui: mollerei tutto solo per poter vivere un momento del genere“.

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