Il pubblico accorso in massa al Mugello si attende di vedere l’ottava vittoria consecutiva del solito Rossi, ormai signore indiscusso del circuito fiorentino, ma le cose, come sempre nella MotoGP, non sono destinate ad essere così ovvie e scontate.
Inizia la sessione di qualifica e i piloti cominciano a dare sempre più gas, ma è appunto il favorito di Tavullia sulla sua Yamaha M1 che rompe gli indugi e ferma il cronometro a 1’49”900. Stoner su Ducati Xerox, Lorenzo compagno di Valentino e Pedrosa su Honda HRC, i pretendenti al titolo insieme a Rossi, decidono così di iniziare le danze e dare un po’ noia al favorito. Stoner entra nella curva Bucine come un ossesso e quasi tocca con la coscia a terra per quanto sta fuori dalla moto nel tentativo di strappare un tempo record, ma Rossi resiste e giro dopo giro migliora il suo tempo fino ad arrivare a 1’49”530. Lorenzo, nonostante giri molto veloce, non è ancora in grado di infastidire il compagno di squadra, tanto meno può farlo Pedrosa che sembra non brillare affatto nonostante sulla carta abbia la Honda migliore.
Stoner però arriva e nel corso di qualche giro ruba la pole position a Rossi, che controbatte, dando vita ad un’altalena di cori sugli spalti: ora sostenitori di Rossi applaudono, ora quelli di Stoner “danno fiato” alle trombette. Il tempo passa e mentre anche Lorenzo dimostra di essere in competizione per la prima posizione, Dani Pedrosa non riesce ad essere incisivo, anzi staziona in quattordicesima posizione, assolutamente non degna della Honda ufficiale; così lo spagnolo decide di rientrare ai box, dove rimane a lungo, mentre i tecnici smontano la sua moto per cercare di capire cosa abbia che non vada, cosa che rimane misteriosa ed evidentemente irrisolta anche quando torna in pista, visto che chiuderà ottavo, dietro a Dovizioso, compagno di squadra che a questo punto verrebbe da chiedersi se non meriterebbe il ruolo di primo pilota.
Tutti ai box, si montano le gomme morbide e si dà l’ultimo assalto al cronometro.
Rossi continua a girare fortissimo, a dimostrare che il Mugello è casa sua e che nessuno deve osare contrastarlo, ma è proprio il compagno di squadra ad azzardare “l’affronto”, mentre Casey Stoner non riesce a tenere il ritmo eccezionale dei due piloti Yamaha.
Sembra che le posizioni siano ormai stabilite, ma già da qualche giro c’è un “vecchietto” su una Suzuki celeste sponsorizzata dalle cartine Rizla che rinvigorito dai ricordi di tante vittorie su questo circuito, ha deciso di mettersi in mezzo ai favoriti: Capirossi fa strillare la sua moto e segna tempi eccezionali, sicuramente grazie alla sua enorme esperienza su questo tracciato.
La bandiera a scacchi sventola, i piloti fino all’ultimo spremono le loro moto alla ricerca della posizione più avanzata, ma è il giovane e bravo Jorge Lorenzo a spuntarla sugli altri contendenti: nello specifico è seguito da Stoner, dal sorprendente Loris Capirossi, che forse non avrà nelle gambe la resistenza per replicare una tale performance in gara, ma che comunque riesce a dire la sua e da Rossi, che, sebbene quarto e costretto a partire in seconda fila è mostruosamente intenzionato a mettere l’ottavo sigillo consecutivo sul suo circuito preferito.