MotoGP 2009 – Laguna Seca – Gara. La tappa americana del circuito MotoGP rappresenta un appuntamento speciale per gli appassionati di MotoGP: vuoi perché viene trasmessa in orario serale a causa del fuso, vuoi per la conformazione della pista veramente spettacolare, vuoi perché su questo tracciato si sono visti, negli anni passati, sorpassi spettacolari, fatto sta che tutti aspettano con trepidazione, sperando in un duello mozzafiato tipo quello dell’anno scorso, con Rossi che supera Stoner sullo sterrato del cavatappi. Quest’anno però sono cambiate le gomme, soprattutto la gomma posteriore, che è molto più dura e che si raffredda facilmente, con il risultato che, come si cala un po’ di ritmo e la gomma scende di temperatura, il grip diventa un optional e il rischio caduta si fa molto concreto. La cosa s’è già vista nelle qualifiche, in cui sono appunto andati al tappeto sia Stoner, che comunque ancora non ha risolto i suoi problemi gastro-intestinali, sia Lorenzo che nel corso di un paio di giri cade ben due volte: prima una scivolata senza conseguenze, poi rientrato in pista con la moto2 rimane vittima di un terribile high-side che gli provoca la lussazione di una clavicola e dolore al piede.
Con queste premesse si arriva alla gara di domenica, con Lorenzo che parte dalla prima posizione, seguito dai soliti 2 antagonisti Rossi e Stoner. Ma al semaforo verde è una Honda HRC che parte a fionda e si mette tutti dietro: Dani Pedrosa schizza infatti in testa e imprime un ritmo alla gara veramente sorprendente, conducendo in solitaria l’intera gara e riportando la casa dell’ala sul gradino più alto del podio, dove mancava dalla tappa di Barcellona 2008. Si spera così che lo spettacolo arrivi dalle retrovie. In realtà la gara risulta essere non tra le più emozionanti: Toseland rimedia una bandiera nera per non aver effettuato il ride-through commissionatogli per una partenza anticipata, mentre la ghiaia delle vie di fuga vede arrivare distesi svariati piloti come Talmacsi, Gibernau, Capirossi e Dovizioso. Proprio Dovizioso, partito non benissimo, a causa anche della sua frizione diversa da quella di Pedrosa che gli consente maggior controllo in staccata, ma partenze meno brillanti, dava segno di essere in gran forma e seguiva il terzetto di testa da vicino, dimostrando che il pilota italiano è in ottima forma e può fare molto bene con la Honda ufficiale; purtroppo però, con sua grande delusione, il “Dovi” si stende nella ghiaia e deve così rinunciare a punti preziosi in classifica, che gli avrebbero consentito di rimanere vicino al suo compagno di squadra.
Ci si aspetta dunque che siano i 3 grandi favoriti a fornire spettacolo: Rossi, Stoner e Lorenzo. Rossi in poco tempo si porta secondo e comincia una rincorsa a perdifiato dietro a Pedrosa che però continua a girare in tempi record, dando 3 secondi al campione di Tavullia. Stoner non s’è ancora ripreso del tutto, tant’è che un pool di medici sta approfondendo le analisi sul campione australiano per capire l’origine dei suoi dolori intestinali; ciò nonostante la Ducati di Stoner è sempre davanti e solo Rossi e Lorenzo riescono a metterselo dietro, mentre per tutti gli altri continua ad essere un miraggio in lontananza. Lorenzo, appunto, dimostra le grandissime qualità di cui dispone: acciaccato, claudicante, con un legamento della clavicola che gli martella dolore in testa, si mette comunque in carena e non sente ragioni. Una volta passato Stoner comincia la caccia a Rossi e riesce a recuperarlo; tenta un sorpasso, Valentino vede spuntargli davanti una Yamaha uguale alla sua che, per fortuna però, va lunga ed è costretta a ritornargli in coda. A questo punto Rossi capisce di non potersi rilassare, che deve contenere lo spagnolo per ottenere un secondo piazzamento: le due Yamaha così cominciano a correre fortissimo, proprio mentre Pedrosa rallenta il ritmo, forte dei suoi 3 secondi di vantaggio.
Proprio all’ultimo giro Rossi arriva negli scarichi di Pedrosa, quasi non se l’aspettava e già che c’è, all’ultima curva fa un tentativo per vedere se riesce a superare Pedrosa, ma sarebbe troppo rischioso, quindi si accontenta della seconda piazza, davanti a Lorenzo terzo. Poche emozioni, tante scivolate e finalmente il ritorno di Pedrosa che potrebbe così riportare a 4 il numero dei contendenti per il titolo. Prossimo appuntamento il 19 luglio al Sachsenring nella speranza di poter assistere a meno cadute e più spettacolo.