MotoGP 2016, le pagelle del GP di Argentina

Termas de Rio Hondo è stata, per tutto il weekend della MotoGP 2016, una pista insidiosa per tutti i piloti. Le prove di venerdì sono state condizionate dallo scarso grip dovuto alla sabbia, con numerose cadute nella curva 1. Entrare fuori traiettoria significava perdere l’anteriore in più di un punto. Mentre la pista si puliva, il cielo cominciava a scurirsi. Domenica la pista si è presentata bagnata per la Moto3, altalenante per la Moto2 ed insidiosa per la MotoGP.

Il vero imprevisto però, è stato quello di Scott Redding durante la FP4. Il britannico stava percorrendo la curva 4 – in quarta marcia a circa 220Km/h- quando il battistrada della sua gomma media si è staccato dalla carcassa, distruggendo il codone della GP15 del Team Octo Pramac e lasciando una brutta botta sulla schiena di Scott. Fortunatamente, Redding è stato miracolato dalla sorte ed è rimasto in piedi.

Michelin ritira la gomma media, presenta una nuova mescola -più dura- mai provata dai piloti, ed alla fine decide di spezzare la gara in due. Dieci giri con la prima gomma ed altri dieci con la seconda, con il cambio moto obbligatorio per tutti. È questa la chiave del Gran Premio d’Argentina oltre, ovviamente, alle condizioni dell’asfalto causa di buona parte delle 8 cadute.

1° Marc Marquez, 10: La Honda RC213 dello spagnolo sembra aver superato buona parte dei problemi di inizio stagione. Marc parte forte, ingaggia una lotta spettacolare con Valentino Rossi ed effettua il cambio moto come solo lui sa fare. Il salto della rana da una moto all’altra riesce perfettamente, lo spagnolo rientra in pista e dopo il primo giro ha già tre secondi di vantaggio sul pesarese. Gli ultimi nove giri sono solo un pro forma per Marquez, che guida la Honda come solo lui sa fare e conquista la vittoria con un +7.679 che spaventa gli avversari. Ad Austin sarà il favorito, in questo momento è in piena ascesa.

2° Valentino Rossi, 8+: La bagarre in pista ha un gusto diverso quando c’è Valentino Rossi a condurla. Imprevedibile e MotoGP 2016 Argentina Gara (25)spietato, storicamente riesce a fare quello che gli altri nemmeno immaginano. Nella prima metà di gara va fortissimo nonostante una brutta partenza, ed arriva al decimo giro con più margine di Marquez. Probabilmente, se la gara fosse continuata su quelle corde Rossi avrebbe portato a casa la vittoria. La battaglia tra i due è serrata, violenta, ma senza colpi bassi. Dal cambio moto in poi però, il nove volte iridato non riesce più a spingere. Sono in tre a cadere durante gli ultimi passaggi, tre piloti che avrebbero messo le ruote davanti al Dottore, ma le gare sono fatte anche di questo e Valentino lo sa bene, ringrazia e porta a casa 20 punti preziosi.

3° Dani Pedrosa, 5: non sa nemmeno lui come ha fatto ad arrivare sul podio, al punto che parla della sua gara più fortunata in carriera. Probabile, perché Dani è riuscito a resistere come un pugile che incassa, ma non ha mai sferrato un attacco nemmeno a Redding, davanti a lui finché la sua Ducati non si è spenta per un guasto. Dalla settima posizione finire terzo perché altri cadono non può farti felice, ma rimane il fatto che se gli altri cadono e tu riesci a mantenere la calma qualcosa hai fatto. Speriamo di vederlo competitivo prima del finale di stagione, com’era stato nel 2015. Dani è un pilota valido, merita la sella di un team ufficiale ed è giusto che HRC se lo tenga stretto. Così, però, non basta.


13° Dovizioso, 10:
Il Dovi cel’ha messa tutta, facendo una gara intelligente e senza errori . In un’intervista parla del suo MotoGP 2016 Argentina Gara (22)casco: ha un cavallo bianco ed uno nero, il primo rappresenta la razionalità e il secondo l’esatto contrario. In Argentina Dovizioso ha saputo sfruttare entrambi, riuscendo in un doppio sorpasso -da incorniciare- su Rossi e Iannone. Proprio quest’ultimo però entra a vita persa all’ultimo giro,  buttando nella ghiaia il weekend delle due Ducati. Dovi si rialza, prende la moto e la spinge fino al traguardo rischiando un collasso. Il 10 è per questo, ma anche per le sue dichiarazioni a fine gara. Probabilmente Dovizioso è tra i pochi nella griglia della MotoGP a poter beneficiare del proverbiale sonno dei giusti.

 

Andrea Iannone, 3: A noi piace molto lo stile di guida di Andrea, la sua determinazione da combattente, ma il comportamento delle ultime gare rispecchia più il carattere di un debuttante in Moto3. Non finisce una gara da Sepang 2015, perché a Valencia cade ed in Qatar fa lo stesso. In partenza tocca Marquez, ma se questo è più che normale non lo è per niente l’entrata su Dovizioso all’ultimo giro. Rischia di giocarsi il posto in Ducati, e dispiace. In parte però bisogna dire che forse a Borgo Panigale dovrebbero essere più trasparenti. Stoner in squadra, Lorenzo in arrivo e il bisogno di vittorie sono veri macigni sulla schiena dei due Andrea. Ma le reazioni sono state diverse.


Maverick Vinales, 7:
Sarà anche caduto, ma la Suzuki nelle sue mani è capace di grandi cose. Top Gun nel finale si beve le due Ducati -moto di un altro potenziale- e si porta all’inseguimento di Valentino Rossi. Ne ha di più, ma scivola durante l’assedio. Se consideriamo anche le condizioni critiche dell’asfalto, la sua gara è ben più che buona. Un pilota giovane -e relativamente inesperto- impara di più stando coi primi per una gara che infondo per tutta la stagione. Sembra poi che Maverick sia ad un passo dalla sella di Jorge Lorenzo, staremo a vedere.


MotoGP 2016 Argentina Gara (3)Jorge Lorenzo, 5:
In difficoltà da subito, cerca di arginare lo svantaggio ma sprofonda in ottava posizione. Cade, scivolando su di una chiazza di asfalto bagnato e torna mestamente al suo box senza grosse lamentele. Lorenzo è un pilota che deve avere tutto sotto controllo, le variabili non fanno per lui. Basti pensare al modo in cui, quando tutto va bene, martella i tempi in maniera chirurgica. Quindi, le sue difficoltà in questa gara non ci stupiscono. Quello che ci è piaciuto è stato il suo modo di porsi nell’intervista: nessuna colpa alle gomme, al casco o alla sfortuna, Lorenzo ha detto la pura verità. “Non mi sentivo a mio agio e non ho avuto pazienza. Mi rifarò.”  Fosse sempre così…

Khairul Idham Pawi, 110 e Lode!: La gara incredibile del pilota malese ha tenuto alto lo spettacolo in Moto3. Pawi chiude la gara con 25 secondi di vantaggio sugli inseguitori, partendo fortissimo già dal primo passaggio. Per una buona metà della gara,erano tutti convinti che stesse utilizzando gomme da pioggia, invece il pilota malese -il primo in assoluto a vincere una gara del motomondiale- correva con le slick. I meccanici che chiedono di rallentare e lui che aumenta il passo, controllando le sbandate su di un asfalto che non fa sconti e questa è pura poesia. E se vogliamo dirla tutta, il pilota del Team Honda Asia non era andato male né in Qatar né durante le prove.


Giovani Leoni, 4:
Andrea Locatelli (bravo!) chiude quarto dopo una lunga battaglia con il gruppo di mezzo, ma i ragazzi dello Sky Racing Team sono indietro. Addirittura 20° Romano Fenati, 18° Bulega: le KTM non hanno digerito la pioggia e forse la squadra non ha azzeccato la messa a punto in queste condizioni così ostiche. Ma bisognava fare di più.

La MotoGP è già pronta per Austin, in Texas, gara che si svolgerà domenica 10 aprile 2016.

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