MotoGP 2019: Bradley Smith e l’Aprilia al top nella due giorni di test sul KymiRing

Mancano solo pochi giorni alla prossima tappa del Mondiale di MotoGP 2019, che andrà in scena sul circuito britannico di Silverstone dopo due settimane di stop dall’ultimo round sul Red Bull Ring austriaco. Il Motomondiale, tuttavia, è già tornato sotto i riflettori: lunedì 19 e martedì 20 agosto, infatti, i piloti collaudatori dei sei costruttori che partecipano alla stagione 2019 sono scesi in pista sul tracciato del KymiRing, che dall’anno prossimo ospiterà il GP di Finlandia. Lo scopo? Una due giorni di test in cui avere un primo riscontro del circuito nordico, che permetterà ai team di ottenere i dati utili in vista della gara inaugurale del 2020.

LA PIOGGIA COMPLICA IL DAY ONE

Il primo giorno di prove, tuttavia, è iniziato subito con delle condizioni poco favorevoli: la pioggia si è abbattuta sul circuito finnico fin dal mattino, quando la KTM ha avuto l’onore di battezzare l’asfalto nuovo del KymiRing con il collaudatore Mika Kallio in sella alla sua RC16. Successivamente è sceso in pista Bradley Smith con l’Aprilia, seguito dal nostro Michele Pirro con la Ducati e dal tedesco Stefan Bradl con la Honda RC213V (protagonista, tra l’altro, di una caduta).

Tra i cordoli si sono presentati anche Sylvain Guintoli con la Suzuki e Jonas Folger in sella alla Yamaha: i tempi del primo giorno, tuttavia, non sono stati indicativi, vista la pista bagnata che ha compromesso, oltretutto, i lavori di valutazione dell’abrasività dell’asfalto da parte della Michelin.

APRILIA E SMITH I MIGLIORI DELLA CLASSE

La tabella di marcia, fortunatamente, è stata completata nel secondo e ultimo giorno di test, in cui i sei collaudatori della MotoGP sono riusciti ad interpretare in maniera migliore il layout tecnico del KymiRing. Alla fine il più veloce è stato il britannico Bradley Smith, che in sella all’Aprilia ha stampato giusto in tempo un interessante 1’47”540… prima dell’arrivo verso le ore 16 di un altro acquazzone che ha messo la definitiva parola “fine” al lavoro di tutti i team nel paddock.

Secondo tempo per il tedesco Stefan Bradl, che con la sua Honda ha fermato il cronometro sull’1’47”864 facendo meglio del nostro Michele Pirro, terzo con la Ducati con un riferimento cronometrico di 1’48”138. A un decimo di distanza dal pilota pugliese si è piazzato Sylvain Guintoli con la Suzuki GSX-RR, che sostituirà l’ancora infortunato Joan Mir nel prossimo GP di Gran Bretagna a Silverstone.

Un tempo superiore all’1’49”, invece, per l’idolo di casa Mika Kallio, comunque bravo a precedere con la sua KTM la Yamaha di Jonas Folger, che con il suo 1’49”286 ha chiuso all’ultimo posto. Il gap dalla vetta per il giovane pilota tedesco si è rivelato importante e ha svelato il vero problema del KymiRing: la presenza di molte curve lente sulla pista finnica ha messo in crisi la gomma anteriore, che faticava ad entrare in temperatura sia per le condizioni altalenanti del meteo che per un asfalto ancora relativamente nuovo e da gommare per bene.

I COMMENTI DEI COLLAUDATORI

Ma com’è effettivamente la pista finlandese del KymiRing? Sentiamolo direttamente dalle parole dei piloti che hanno svolto questa due giorni di test! “Siamo soddisfatti da queste prove, in cui abbiamo raccolto dati utili sia sul bagnato che sull’asciutto – ha spiegato Bradley Smith nell’intervista rilasciata a GPOne – La prima parte del circuito è molto bella, si tratta di un circuito diverso dagli altri. Il secondo settore, tuttavia, è troppo stretto per la MotoGP: sarà una bella sfida affrontarlo in gara”.

Un commento che ha confermato anche il nostro Michele Pirro: “La prima parte del tracciato è rapidissima con quel rettilineo da 1,2 chilometri e 350 all’ora… ma poi dalla curva 5 alla 18 diventa quasi tutto da prima e seconda marcia, con qualche piccolo appoggio in terza dove si deve parzializzare molto con l’acceleratore. E’ un tratto molto guidato, con continui saliscendi e punti ciechi: troppo lento per una MotoGP!”.

Più oggettive, invece, le parole di Stefan Bradl: “Secondo il mio parere questo tracciato è molto lento in diversi punti, dove ci sono molti cambi di direzione. A causa delle condizioni che abbiamo affrontato, però, è difficile in questo momento dare un commento più approfondito: non abbiamo spinto al 100%, ma posso dire che la prima impressione è stata buona”.

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