Dieci volte Marc Marquez! Sul circuito del Sachsenring il pilota della Honda non ha avuto rivali ed è andato a prendersi la quinta vittoria della stagione 2019 di MotoGP, la 75esima in carriera e la decima sul circuito tedesco. Dopo una partenza con qualche difficoltà a rintuzzare l’attacco dei suoi avversari, “El Cabroncito” ha iniziato a martellare il proprio passo e ha preso il comando della corsa: in un paio di giri Marquez ha ribadito la sua superiorità, transitando sotto la bandiera a scacchi con un vantaggio di quasi cinque secondi sul secondo arrivato. Un Maverick Vinales che ha confermato l’ottimo momento in sella alla M1 ufficiale di Iwata, con la quale ha preceduto la sorpresa di giornata che porta il nome di Cal Crutchlow.
Con questo successo Marquez consolida ulteriormente il suo vantaggio in Classifica Piloti, dove ora comanda con ben 58 punti di margine sul diretto inseguitore: Andrea Dovizioso. Partito dalle retrovie dopo una qualifica davvero deludente, il ducatista è riuscito in una splendida rimonta fino alla Top 5, dove però ha dovuto cedere il quarto posto a favore del compagno di squadra Danilo Petrucci. Un risultato che, di fatto, lascia scappare via il Campione del Mondo in carica, che fino a questo momento del Campionato ha collezionato solamente vittorie e secondi posti (senza contare la scivolata di Austin quando era saldamente al comando). Che il Titolo iridato del 2019 sia già saldamente nelle sue mani?
Una cosa è certa: anche forzando i limiti, i suoi avversari non riescono proprio a tenergli testa. Ne sanno qualcosa Fabio Quartararo ed Alex Rins, entrambi a terra nel GP di Germania: il francese è caduto dopo appena due giri nel tentativo di recuperare al più presto le posizioni perse in partenza, quando è arrivato ai ferri corti con Jack Miller, mentre lo spagnolo ha forzato la mano a dieci giri dalla fine quando aveva saldamente tra le mani la medaglia d’argento. Per la prima guida della Suzuki si tratta del secondo ritiro consecutivo dopo quello di Assen, che lo fa allontanare sempre più da Marquez e dalle Ducati ufficiali. Le Desmosedici GP (anche quella di Miller, sesto) sono giunte ai piedi del podio con distacchi preoccupanti, nell’ordine dei 16 secondi dallo spagnolo del team Honda Repsol, il quale ha invece condiviso i festeggiamenti post gara con il connazionale Vinales e con uno stoico Crutchlow, che ripete il terzo posto del Qatar nonostante le sue condizioni fisiche precarie.
Per quanto riguarda la seconda Yamaha ufficiale in pista, il nostro Valentino ha recuperato tre posizioni dall’11esima casella in griglia. Il “Dottore”, infatti, ha terminato il suo Gran Premio di Germania all’ottavo posto, un risultato che sì ferma la striscia negativa di ritiri cominciata dal Mugello… ma che lascia l’amaro in bocca se confrontato con la medaglia d’argento conquistata dal compagno di squadra Vinales. Ma non è tutto, perchè l’M1 di Iwata sta mostrando una grande competitività anche nelle mani di Quartararo, oggi caduto per la troppa foga, e di Franco Morbidelli, in scia al nove volte Campione del Mondo sotto la bandiera a scacchi. La domanda, quindi, è lecita: il problema è veramente la Yamaha… oppure è Valentino che sta accusando il peso degli anni nel tenere il ritmo dei piloti più giovani?