“Chi troppo vuole, nulla stringe” recita il proverbio… Un detto più che azzeccato alla situazione che Jorge Lorenzo ha scatenato nel GP di Spagna, settimo round del Mondiale di MotoGP 2019 in scena oggi sul circuito di Barcellona. Dopo un ottimo spunto dalla decima casella, lo spagnolo del team Honda Repsol si è messo in scia ai piloti di testa, nella speranza di trovare un varco per passare velocemente al comando. L’adattamento svolto in Giappone sulla RC213V fino a questo punto sembrava aver dato i propri frutti, ma dopo appena due giri al tornantino “La Caixa”…
In quel momento Marc Marquez ha tentato l’attacco nei confronti di Andrea Dovizioso, che era scattato perfettamente allo spegnimento dei semafori rossi conquistando subito il comando della corsa. El Cabroncito è riuscito a completare con successo la sua manovra, prontamente imitata dal compagno di squadra. Lorenzo si è attaccato ai freni e ha fatto di tutto per chiudere la traiettoria, ma l’anteriore della sua Honda ha ceduto e ha scatenato il caos più totale. Nella caduta Jorge ha centrato il posteriore della Ducati di Dovizioso e della Yamaha di Vinales, per poi completare l’opera buttando a terra anche la M1 di Valentino Rossi. Quattro top rider fuori dai giochi in un colpo solo!
In questo modo al comando è rimasto Marc Marquez in solitaria, che ha quindi dominato la corsa portando a casa la sua quarta vittoria stagionale. Un successo giunto in maniera inaspettata per la prima guida del team Honda Repsol, che così facendo mantiene saldamente la prima posizione in Classifica Piloti con un vantaggio sullo sfortunato Dovizioso di ben 37 punti. Un divario importante per il ducatista, che ora si trova a difendere il suo secondo posto virtuale dalla Suzuki di Alex Rins (oggi quarto al traguardo) e dalla Desmosedici gemella di Danilo Petrucci, oggi capace di centrare il gradino più basso del podio dopo una bella battaglia con lo spagnolo del team Ecstar e con il francese Fabio Quartararo.
Con la prima posizione saldamente nelle mani di Marquez, l’attenzione si è spostata sulla bagarre per gli altri due gradini del podio. I protagonisti di questa splendida battaglia a suon di sportellate sono stati il nostro Danilo Petrucci, lo spagnolo Alex Rins e il poleman Fabio Quartararo, che ha approfittato dei continui scambi di posizione e incroci di traiettorie dei primi due per beffarli entrambi a sette giri dalla fine in curva 1, dove ha trovato un piccolo varco che gli ha regalato, di fatto, il suo primo podio iridato. Dietro di lui si è confermato il “Petrux“, per la terza volta consecutiva a podio, mentre si è dovuto accontentare del quarto posto lo spagnolo Alex Rins, bravo comunque a lottare ad armi pari con i migliori della classe. Il compagno di squadra Joan Mir ha chiuso al sesto posto, preceduto dalla Ducati di Jack Miller ma davanti alla migliore delle KTM di Pol Espargarò. Al traguardo in 11esima posizione il nostro Andrea Iannone con l’Aprilia RS-GP, ultimo degli italiani dal momento che Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia non sono riusciti ad arrivare al traguardo.