Terminato il GP di Barcellona, team e piloti del Mondiale di MotoGP 2019 si sono fermati oggi sul circuito spagnolo per un’importante giornata di test collettivi, utili allo sviluppo di nuove soluzioni tecniche e aerodinamiche in vista dei prossimi appuntamenti stagionali. Dopo aver detto addio a una gara da protagonista, Maverick Vinales si è tolto la soddisfazione di far segnare il miglior tempo di giornata, un 1’38”967 decisamente più veloce della pole position centrata sabato dal giovane Fabio Quartararo. La festa per Yamaha, però, non è finita qui, dal momento che il secondo crono porta il nome del nostro Franco Morbidelli: il pilota del team Petronas ha firmato un 1’39”014 davvero convincente, con il quale si è messo dietro il Campione del Mondo Marc Marquez.
Lo spagnolo del team Honda Repsol ha fermato il cronometro sul terzo riferimento di giornata, un 1’39”257 che gli ha permesso di mettersi dietro la Suzuki di Alex Rins, in vetta nel monitor dei tempi al termine della mattinata. El Cabroncito si è rivelato il pilota Honda più veloce in pista, ma la Casa dell’Ala Dorata ha voluto fare le cose in grande per queste prove collettive: ben 11 le moto presenti nel paddock, tre per Marquez e due per il compagno di squadra Lorenzo, così come per il tester Stefan Bradl e per i “privati” del team LCR Takaaki Nakagami e Cal Crutchlow. Dopo lo strike di ieri, Jorge Lorenzo ha proseguito lo sviluppo per “addolcire” la sua RC213V, con il risultato però di incappare in una caduta in curva 9 (fortunatamente senza conseguenze). Complessivamente i lavori della Honda si sono concentrati sul telaio e sull’aerodinamica della moto 2019, anche se nei box era presente anche il prototipo 2020 per dei test comparativi.
Detto del quarto tempo di Alex Rins, gli altri top rider si sono presentati “in ritardo” sotto la bandiera a scacchi conclusiva di questi test collettivi. Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso non sono andati oltre l’11esimo e il 12esimo crono, delle prestazioni dovute a un lavoro meticoloso nell’affinare l’aerodinamica della Desmosedici GP. Su quella del pilota ternano è spuntata un’appendice aggiuntiva sul cupolino, mentre su quella del DesmoDovi è stato introdotto un rinforzo laterale in carbonio sul telaio. Per quanto riguarda la Yamaha, la M1 di Vinales ha introdotto un nuovo serbatoio, un codone diverso da quello solitamente utilizzato e uno scarico più lungo, mentre sulla numero 46 di Rossi (solo 14esimo) è stata installata una leva del freno posteriore migliorata, al fine di garantire una maggiore precisione in frenata.
All’interno della Top 10 di giornata, invece, troviamo innanzitutto il francese Fabio Quartararo, autore del quinto tempo davanti al nostro Francesco Bagnaia: il pilota del team Ducati Pramac stava per migliorare ulteriormente il suo 1’39”466, ma una caduta nell’ultimo settore ha posto la parola fine alle sue prove giornaliere. A seguire troviamo il giapponese Nakagami, che ha preceduto la seconda Suzuki di Joan Mir, la Desmosedici di Miller e la Honda di Crutchlow, che per soli 14 millesimi ha fatto scivolare fuori dai primi dieci il nostro Petrucci. Ciò che impressiona maggiormente, però, è quanto i piloti scesi in pista abbiano distacchi minimi tra di loro: in un secondo ne contiamo ben 13, con il 14esimo, Valentino Rossi, escluso per un solo millesimo! Da segnalare, infine, il ritorno di Daniel Pedrosa nelle vesti di tester per la KTM: il pilota spagnolo ha chiuso la classifica con l’ultimo tempo, un 1’41”824 a quasi tre secondi di distacco da Vinales. Una prestazione che non gli fa onore ma che chiude una giornata molto importante per il reparto corse austriaco, oggi in pista anche con gli ufficiali Zarco (15esimo) ed Espargarò (16esimo).