Alla settima corsa del calendario il ruolino di marcia di Jorge Lorenzo segna cinque vittorie e due secondi posti. L’assenza di uno come Valentino Rossi potrebbe sminuire i suoi successi ma il ventiquattrenne maiorchino corre con la pressione dell’obbligo della vittoria sulla gobba protettiva e dimostra di saper reggere alla grande e, anzi, sono i suoi avversari a non sapere contrastare il dominio del nr. 99 del Team Yamaha Fiat.
Infatti Andrea Dovizioso ieri in gara era l’unico che pareva riuscire a stargli attaccato, superandolo e standogli davanti per qualche giro ma, verso metà gara, nel tentativo di accorciare le distanze si stendeva sulla ghiaia. Brutto colpo per l’italiano e la sua posizione nella classifica piloti.
Così dietro a Lorenzo si è ripetuta la scena di Assen, con Pedrosa e Stoner a contendersi la piazza d’onore.
I due a inizio gara hanno sono andati larghi in curva, lo spagnolo in partenza e l’australiano qualche giro dopo, ma riuscivano a recuperare. Stoner ha avuto due momenti dove ha dato l’impressione di poter passare Pedrosa, ma o non ci ha creduto o non si aspettava l’errore del pilota Honda oppure non ha voluto compromettere i rapporti per la convivenza che lo aspetta l’anno prossimo nello stesso team.
Bene de Puniet, che ha chiuso quarto e confermandosi il miglior pilota privato. Sorprendono le Suzuki: Bautista quinto e Capirossi settimo possono far pensare che il vento stia cambiando a loro favore.
Cade Marco Simoncelli durante la sua miglior gara in MotoGp nonostante diversi acciacchi fisici.
In Moto2 pasticcio di Andrea Iannone (Fimmco Speed Up): prima viene coinvolto nel maxi incidente in partenza che interessa almeno 9 piloti: Alex Debon (Areoport de Castellò), Mike di Meglio (Mapfre Aspar), Roberto Rolfo (Italtrans), Robertino Pietri (Italtrans), Hector Faubel (Marc VDS) e Shoya Tomizawa (Technomag CIP), poi rimonta e si lancia in una corsa solitaria ma, in regime di bandiera gialla, supera Luthi a 16 giri dalla fine. Non si accorge dell’avviso di cedere una posizione e il suo team le tenta tutte per comunicargli di tornare al secondo posto. Il pilota non riesce a intuire i messaggi dal muretto così la direzione di gara lo obbliga al ride through chiudendo 13° e buttando una possibile vittoria in un week end che lo aveva visto il più veloce.
La vittoria è andato al giapponese Takahashi (Tech3 Racing) che amministra il vantaggio su Luthi e Simon. Il leader della classifica, lo spagnolo Elias (Team Gresini) mantiene la testa della classifica piloti con 111 punti, 16 di vantaggio su Luthi.
Paura a fine gara per un contatto tra Carmelo Morales e Kenny Noyes: lo spagnolo tocca la gomma posteriore dell’aversario e vola a terra con la moto che lo colpisce sulla gobba. Per fortuna l’incidente è tanto spettacolare quanto senza conseguenze gravi per Morales.
In 125 quarta vittoria di fila dello spagnolo Marquez in sella alla Derbi del team Red Bull Ajo Motorsport che segna anche il record della pista strappandolo a Randy Krummenacher (2007).
Dietro di lui il solito inglese Bradley Smith e Pol Espargaró.
Con questo risultato Marquez sale al comando della classifica piloti con 132 punti, uno in più di Espargaró. Cade Nico Terol che rimane terzo a 118.
Prossimo appuntamento al Sachsenring in Germania il 18 luglio.