MotoGp Mugello 2009 – Risultati

La pista fiorentina si può ormai dire che garantisca almeno una costante: condizioni meteo non buone.
Sono ormai alcuni anni, infatti, che mentre prove libere e qualifiche si svolgono sotto un sole cocente, la domenica si debbano fare i conti con l’acqua e le condizioni meteorologiche avverse, fatto quest’anno ancor più rilevante, dato che le gomme a disposizione dei team sono meno.
Il primo colpo di scena lo dà subito Jorge Lorenzo, andato fortissimo nelle qualifiche, che durante il giro di riscaldamento cade; affermerà poi in conferenza stampa che ha preso un cordolo e la moto è caduta e si è quindi imposto come direttiva primaria di rimanere in sella ad ogni costo.
Alla partenza lo Lorenzo, forse a causa proprio della caduta appena avvenuta, parte malissimo e vede sfilare davanti a sé i suoi concorrenti diretti.
Vermeulen invece fulmina tutti e porta la sua Suzuki intesta, seguito da Pedrosa, Stoner e Dovizioso, mentre Lorenzo recupera la brutta partenza superando Capirossi. Ci vuole poco perché l’australiano della Ducati si faccia largo e già al secondo giro è in testa alla gara, mentre Dovizioso lo insegue avendo superato Vermeulen, staccato Rossi in quarta posizione comincia la sua opera di recupero sul terzetto di testa. Andrea Dovizioso nella prima metà della gara sembra essere indemoniato e supera Stoner, mentre Rossi è ormai attaccato a Vermeulen che evidentemente verrà presto superato; nel frattempo, come successo a Le Mans, la pista s’è asciugata e Toseland è il primo a rientrare nei box per cambiare moto, mentre gli altri ancora girano con le gomme rain.
Rossi supera Vermeulen, Dovizioso allunga, Rossi supera anche Stoner e si mette a caccia della Honda di Dovizioso, mentre dietro Marco Melandri sulla Kawasaki Hayate recupera terreno e in poco tempo supera Vermeulen e Stoner. L’australiano della Ducati però non vuole certo restare a guardare e supera il connazionale Suzuki Vermeulen, mentre davanti la coppia che conduce è composta dai due italiani Dovizioso e Rossi che infiammano le tribune.
Valentino supera anche Dovizioso, mentre da dietro è Melandri che continua a venire su forte e nel corso di un paio di giri addirittura si porta in testa alla gara. Nel frattempo molti piloti sono rientrati ai box per il cambio gomme, tra cui De Angelis che appena rientrato in pista cade e chiude così la sua gara. Melandri rientra ai box, Rossi lo segue e così fa Lorenzo che nel frattempo ha ripreso confidenza col mezzo. Al rientro in pista è quindi Melandri in testa al gruppetto, seguito da Rossi, Lorenzo e Stoner che però non gradisce la quarta posizione e in men che non si dica supera tutti i piloti che lo precedono.
Melandri comincia ora ad accusare e una volta superato da Rossi comincia a perdere terreno e finirà la sua gara in undicesima posizione.
Mentre in testa si lotta per il comando, Pedrosa è vittima di una brutta caduta e chiude la sua gara nel peggior modo.
Stoner precede Dovizioso e Capirossi che fanno da separazione rispetto alle due Yamaha di Lorenzo e Rossi; proprio Capirossi, inneggiato dal pubblico, supera Dovizioso e va a riprendere Stoner superandolo, ma quasi subito è di nuovo ricuperato dalla Ducati di Stoner.
Rossi sembra proprio non volersi arrendere e spara un 1’52″296, così come Lorenzo che subito ribatte con un 1’51″802 e supera Dovizioso alla curva Bucine portandosi dietro a Capirossi e poco dopo Rossi lo imita. Pochi giri alla fine, Stoner conduce, Capirossi tiene la seconda posizione seguito dalle 2 Yamaha. A due giri dalla fine, subito dopo il traguardo, Lorenzo ha un enorme surplus di velocità rispetto a Capirossi che viene superato, Rossi potrebbe accodarsi, ma sembra quasi voler graziare il connazionale non infilandosi all’ultimo in un sorpasso che forse sarebbe potuto essere non del tutto ortodosso, ma comunque nel corso dello stesso giro Valentino studia Loris e lo supera. Dovizioso, dopo essere stato protagonista per buona parte della gara decide di spremere ancora un po’ la sua Honda HRC e, superato Capirossi ormai in calo evidente, attacca Rossi alle Biondetti, ma senza riuscire a superarlo, mentre si è arrivati alla bandiera a scacchi che, per la prima volta dopo 7 anni, non sventola davanti alla moto di Valentino, ma davanti a quella di Stoner, seguito da Lorenzo e dal trio di italiani composto da Rossi, Dovizioso e Capirossi.

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